rocco, quella in un aggraziato stile fantasia, di cui il Martinotti possiede il segreto invidiabile. Di qui, dopo tanta dovizia di cose preziose e desiderate, non ci attende più che il vestibolo d'uscita, silenzioso e deserto. Ad allestire ed arricchire lo sfarzoso palazzo, ideato dal pittore Giacomo Grosso, presiedettero due Commissioni : quella ordinatrice e quella artistica. Della prima fecero parte i signori : Berto la cav, Ferdinando, Bournous cav. Leopoldo, Caimi cav. rag:. G. Nino e Patriarca Alfredo. Fu costituita I~. seconda nelle persone dei signori : Ceragioli cav. Giorgio, Giani Giovanni e Pizio Oreste. Fra le Ditte che concorsero ali' arredamento ed alla . figu - razione di quest'opera d'arte notiamo principalmente: ]tlobili - Agostino Lauro, F. Martinotti [Torino]. Vestiario - Rosa e Patriarca, A. Alasonatti e Figli, Caresse e Revere, Cauvet, Beretta- e C., Vittorio Foà, G. Miedico, G. De Gaspari, Sorelle Costa e C., Z. Barabino, P. Sapelli [Torino]. Notevoli pure le pellicie di D. Righini e Figlio, e della Casa Beraud di Torino; tende e manfilerie Jesurum di Venezia; argenterie dei Fratelli Broggi [Milano-Torino]; pianoforte della Casa F. Chiappa , ecc. 1\rte applicata alle Industrie. Di fronte alla suggestiva esposizione della Moda e dell'arredo si eri ge, a destra del gran viale, il maestoso palazzo delle Industrie Artistiche, composto di un gruppo di padiglioni riuniti lungo il pendfo della cos iddetta montagnola. Otto fontane (co'n statue degÌi scultori · Boni7~, Capra, Cattaneo, Forchino e Stagliano), zampil~pti nelle conche sonore, ornano un piazzale a semicerchio davanti a l principale accesso, che si apre verso un'ampia scalea, sotto un pronao austero sostenuto da quattro semplici e svelte colonne doriche. Il grande salone del palazzo raccoglie in bella mostra ceramiche, porcellane, terre-cotte dipinte; più oltre si ammirano riproduzioni in << carton pierre >> di quadri - 13 -
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