66 sono poi di «macchia vecchia», e anche in questo partico]are si svela tutta l'abilita dell'.|rtista che scelse e avviciiid i colori che meglio e pih armoniosamente si amalgamavano fra loro. Passando dalle camere da letto al S¢/o7cc-7.a.s/o7'¢7?Ze, notiamo subito la stessa appropriata rispondenza della decorazione generale all'uso del locale. Qui l'ambiente e meno intimo, l'intonazione pii`i ridente e pin allegra; rna nulla, assolutamente nulla v'e di eccessivo o di sfacciato. La tinta giallo-cupo del rozJc/c dG. 5:/&zJo#¢.a e quella t)orpurea, rossa e dorata degli intarsi in amaranto, bois-rose ed arancio, nonche l'appropriato uso del bronzo e del rame nella triplice`serie di cande]abri a grappolo che scendono dal soffitto, esso pure a riquadri di colori vivaci, danno al complesso del locale quell'allegro calore, quella gaiezza simT posiaca che tanto si conviene ad un salome da pranzo. Cid non ostante sei tramezzi a grandi riquadri, i]i vetro cattedrale rosato tr& legature d'ottone, mentre tolgono allo sguardo dei banchettai)ti il I)crsonale che si affolla alle credenze e il cliente freddoloso che voglia ristorarsi in qualche liberta al camino, rompono la monotonia della. gran sala e creano in essa due deliziosi cantucci .separati da tutto il I-esto per chi non ann troppo gli estranei contatti. I.'intero ammobigliamento si compone poi - oltre che dei tre gruppi di lampadari, dei sei tramezzi e delle due credenze con imperiale che gil citammo - di una grande dispensa centrale con vetrine per argenteria; di move tavoli, di cui due a a due posti, cinque a q`iattro posti e due a sei posti; di quarantasei sedie; di una grande caminier.1 con paravento ornato di bronzo e di giada; d'una specchiera in luce molata con larghi arpesi di bronzo: di due mensole per fiori o vasellame e di un quadro con veduta alpina. 0ltre a cid, come e troppo naturale, servizi di terraglia, cristalleria e argenteria da tavola e da caife, tovaglieria diversa, ventilatori, ecc.
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