L'Albergo Modello tipo Alpino. Esposizione di Torino 1911

38 E sta bene, per la augurata totale volgarizzazione del santo velocipede. Ma le cose cambiano se qualche turista non eccessivamente moderno e non milionario - e sono molti ancora - si diletti di valersi sempre, con lodevole coraggio, del sopralodato cavallo d'acciaio per compiere, ZJG. c/ #¢c/G/c, dei viaggi od anche delle semplici escursioni, fermandosi qua e la, dove capita e dove le gambe lo conducono piti o meno rapidamente - come il pellegrino pedestre del buon tempo antico - a norma dell'itinerario prestabilito, delle circostanze, della peculiare bellezza di un paesaggio. Poiche in bicicletta si viaggia ancora, e viaggiando si desidera di avere - si pedali per diletto o per convenienza - una completa sicurezza per se e per la propria macchina. I pericoli per il ciclista che scende ad un albergo sono due: l'uno, quasi del tutto trascurabile e generalmente improbabilissimo, e che la bicicletta abbia a partirsene senza regolare permesso del proprietario; il secondo, assai piti considerabile ed attendibile, e che la bicicletta medesima sia confinata nel deposito bagagli, affidata alle mani di facchini inesperti, esposta a... maltrattamenti non sempre riparabili li per li e deplorevoli in ogni modo. 11 congegno della Ditta Flaig prowede ad evitare ogni pericolo di qualsiasi natura. Quando il turista arriva, la sua macchina viene consegnata all'incaricato del deposito e viene sen'altro posta„. sotto chiave, restando la chiave medesima in possesso dell'interessato. L'apparecchio e di funzionamento semplicissimo e si adatta, come facilmente si pub constatare osservando il modello esposto, ad ogni altezza di telaio. Aggiungasi che 1'apparecchio non e punto ingombrante e che pud trovar luogo opportuno in qualsiasi locale, garage, rimessa od altro. 11 funzionamento dell'apparecchio, nel salome dell'Albergo Modello, a praticamente dimostrato mediante il collocamento, i`'i eflcttuato, di quattro macchine, due .« Milano » e due « Gritzner », tutte munite di pneumatici « Pirelli ». Perche non si deve dimenticare che la Ditta Enrico F]aig di Milano ha creato la F`abbrica ltaliana di Biciclette marca « Milano ». Questa marca, abbenche sorta da pochi aimi, ha saputo nondimeno acquistarsi in breve volgere di tempo una non comune rinomanza. Lo scopo che la Casa si prefisse sino dall'inizio fu di poter offrire dei tipi di macchina perfetti sotto tutti i rapporti, costruiti con materiale di primissimo ordine, muniti di tutti i moderni perfezionamenti della tecnica, e tali per il loro costo da essere accessibili anche alle borse pith modeste. Si direbbe che tale scopo sia stato completainente raggiunto, a giudicare dal favore col quale vengono di anuo in anno sempre accolti i modelli della marca « Milano. » Infatti, se i tipi da turismo non temono confronto, altri, come ad esempio il tipo « Milanino» da corsa, possono dirsi dei veri modelli del genere, sia per la struttura tecnica che per la perfezione della linea. La Casa Flaig non partecipa a corse ciclistiche, rna tuttavia numerosi dilettanti danno con entusiasmo la preferenza a questa marca per le loro manifestazioni sportive : nobili e disinteressate competizioni nelle quali la bonta dei prodotti ha s€}mpre avuto ragione, raccogliendo ovunque allori e plausi. Da poco tempo la Dicta Flaig ha trasferito le sue grandiose officine di Milano nella pih ampia sede di Via S. Gregorio N. 29, in prossimita del Viale Venezia, vicino alla stazione Centrale. La Ditta medesima rappresenta anche da anti;a data la Soc. Anonima Gritzner di Durlach (Germania), la ben nota grandiosa fabbrica produttrice

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