Salone delle feste: [programmi dei concerti sinfonici]. N. 1(4 maggio) - n. 31(31 ottobre)

l' assalto, di nuovo risorge la lotta terr ibile , dinuovo t utto si accheta, dinuovo sulle smor te labb ra dell'infermo si profila un sorris o. Come in un delirio febbrile il mor ibondo vede con gli occh i Jd l' an ima sfila rgli dinanzi in rapidi quad ri successivi l'i nte ra sua esistenza. Dappr ima l'innocenza ed i t rastu lli della fanciull ezza, così mesti a rammemorare e cosi lont ani , poi gli impet i della gio o vinezza, le illusioni dell'amo re, le asp irazioni alla glo ria, tutti i miragg i fallaci che ci fanno spa sima re di deside rio e piange re di ngoscia. La donna lo inganna e lo t radisce, eppure eg li non sa maledire all'i nganno che è dolce talvolta; ma il mondo freddo e ardonico sba rra la via all'a udace. Più volte sul punto di ragg iun. gere la m èta, egli ne è ricacciato. u Adope ra gli ostacoli a guisa di gradini per sa lir e più in alto », gli mormora inte rnamente una voce. Ed egli si precipita innanzi, cade, r isor ge, r isale, senz a posa, enza fine. Anco ra tra il sudor freddo dell'agoni a egli anela alla mèta, ancora inse gne il vano fant asma, ancora si illude di pote rlo raggiunge re ed afferra re. L'est rema mazzata della mo rte abbatt e lo sciag ura to , spezza la sua vita te rrena, ravvolge i suoi occhi ne lle teneb re eterne. Il morto ri posa fina lmente sul suo lettuccio, le labb ra dischiuse .rd un pallido sorriso , gli occh i la rghi sba r rati ad affissare il ' uoto. Le campane suonano a mo rto rio, ed evoca te da quei lugub ri rintocchi le gioie, le angoscie, gli spasimi della vita si raccolgono nella misera e nuda came re tta intorno all a salma dell 'infelice, e tutti i mormo rii delle cose, tutte le voci multifo rmi del creato intuonuno un canto sommesso, simile ad un lamento che a poco .l \lOco ingr ossa, si sch iar isce si espande in una t rionfale se reni tà, in un inno di incompa rabile bellezza . Dagli spazi celesti rifulge al mesch ino ciò che la vita gli aveva o Curato e sottratto : la beatitudine profonda della pace e della re - denzione. , . 6. - SMETANA. O UVERTURE nell 'opera L a sposa uendnta, ~EDERICO Smet ana nacque a Leitomischl, in Boemia, il 2 ma rzo 't . 1824. A sei anni si produsse come conce rtis ta di pianoforte . SI perfezionò poi nel piano col Liszt e nell a composizione col Proks ch, ed apri una scuola di mus ica in Praza. L' impe rato re Ferdinando lo nom inò suo maes t ro di cappella . Nel 1856 si recò a Gothebu rg, in Svezia, e vi rimase sino al 186 1 di rettore di quella

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