introduz ione. da Empol i da quelle ste sse part i, men zionan do che a 1alwaz· zari (T enas se r im) e Sa rnau è pr odot to il più be l ben zoino bian co, olt re a sto race e lacca assa i più fina d i que lla di Mar - t aban ( 1). Nel 1 52 2 Anto nio P igafetta, vi centino , trovand osi a T imor, udi va e pre ndeva nota di Odia (Ayuddhy à), la capi tale del Si am (2); e nel 1568 Cesare dei Fede rici, ven ezian o, viag - giando da Mal acca al Pegù, do po avere invano tent at o d'approdare a Mer gu i, rac cogl ieva a bo rdo noti zie su T enasser im ed il Siam (3). Ma la sto r ia regist ra qualche cosa di più che quest i brevi sogg iorni su territor io siamese ed accenn i ad esso per par te di merca tan t i e viaggi atori italiani. E torna speci almente grato il r icordare, in ques t a capita le del P iemonte e nella faust issima r icorrenza ogg idì fest egg iat avi, come non ma ncò t ra i s uoi figli ch i in Siam died e prova di que ll'a rdime nto e ten acia ch e in ogni tempo li ca ratter izzò e rese oggetto di un ivers ale am mi razione . Fu t ra questi il pad r e Giovan-Ma ri a Le ri a, piemontese, il fett a si chia ma Calampat [C al amba c] , il qual e .. . vi e ue da un a [città ] chiamata S arnan. .. & vale in Sa rn a u dieci ducati la libbra » (op. cit ., foI. 166 Ve1 'SOJ• . 4: .. . prese tanto belz ui [benzuino , belzo ino] quanto saria una noce , & po i di quello che nasce in Sarnau circ a mezza li bbra , & fecel o mette re in due camere in vasi con fuoco dentro. In ve rità vi dico, che quel poco fece più odore , & maggi or suauità & dolcezza che non sariano due libbre d 'a lt r a so r te" (op . cit . , fol. 167 recio) • . (I) Vedi lette r a d i Giovanni d a E mpoli n ell 'A rchi vi o S to r ico It ali ano , a p p . 80 (tomo II I , 1846) . (2) ( Odia, dove è la citt à dove h a biea il re di Sian , il qual s i chiama Siri Za ca bedera » (Ra mus io, op. c it. , fo I. 369 re ctos, (3) « T enasa ri la q ua le è cit tà d elle r egioni del regno di Sion, po st a infra te rra. .. so pra un g ran fiume .. .. ed oue il fiume entra in mare è un a v illa chiamata Mergi, nel porto de lla quale og n'anno si caricano alcune navi d i ver zino [le g no sa p a n] , di n ipa [ac q ua v ite dell a palma Nip« f r uctica lls) , di belzuin, e qualche poco di garofalo, macis , noci .. . » (R a mus io, op . cit . , vo l. I II , f. 3' 7 oe rsoy: ' - XXII -
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