Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

\ I I , LE ESPOSIZIONI DEL r9r1 101 U N ·ANG OLO DI VE N EZIA A LL'E SPOS I Z IO NE R EG IO N AL E DI RO M A (fo t. Fontana). IL VENE'l~O . A R :OMA. La Loggia di Candia. . • Le Sale delle Città. - Pro-. grammi musicali e di teatro. - · Il · Salone della gloria navale di San Marco. Da · poco meno di un secolo· era cominciato il decadimento. Il sei di settembre ·del 1669, dopo venticinque anni di una guerra implacabik, irta di fatti , d'armi, di vittorie e di sconfitte più glo-. riose, : forse, delle vittorie, . combattuta ostinatamente contro la preponde_ranza turca; .Candia, uno tra i più belli e più ricchi possedimenti di San· Marco, capitolava e si arrendeva al nemico. ~ e truppe veneziane, molta parte della popolazione, ne uscivano con gli onori dovuti -a gente eroica che abbia resistito fino ali' impossibile. Cessava una signor:ia, un'altra le subentrava; ma sull:;i. terni .generosa, stupenda di bellezze naturali, rimaneva impresso indelebilmente il sug·- g_ell_o _della_grande: civiltà mercantile ed impenahstica d1 Venezia. Poterono gli ottomani tentarvi distruzioni o trasformazioni; passarono centinaia d'anni sul già conteso, ed oggi più che mai ~onteso, suolo bagnato di sangue umano, II?a l'1_mpronta del dolce artiglio leonino, vi per- . siste mcancellata. Resti di fortilizi smantellati resti di monumenti austeri, perpetuano all' in~ gr_esso dell'Egeo i_l rico_rd~ della libertà repubblicana. Tra questi resti dt monumenti uno sopratutto, contiguo all'armeria costrutta verso il r570 essendo procuratore Almorò , Pisani so-' pravvive in Candia la loggia attribuita al' San Micheli, che lavorò nell'isola dal 1537 per invito della Signoria, La loggia, ch'era alta tredici metri e ne misurava circa 27 per circa ro ed era destinata alle pubbliche riunioni ed alla trattazione degli affari, è attualmente in gran parte diroccata, Il San Micheli, · " grande nella archite ttura civile e religiosa, sommo nella militare ,,, vi ripe tè i lin eamenti e le configurazioni sansovinesche della Libreria Marciana. Ma non perciò la loga- ia dob ' o ve".a. sem rare meno imponente. Secondo la descnz10ne perfetta del Berchet " essa appariva decorata con due · ordini di architettura sovrap~ posti, il dorico a ·pianoterra e l' ionico al primo piano. Ogni ordine era formato di sette . intercolonni chiusi fra le pilastra tate angolari della fabbrica con sei semicolonne scannellate. La trabeazione dorica era a triglifi e a me_tope con trofei variati• e leoni di San _Marco alternati; quella ionica di coronamento era a modiglioni. La cornice terminale doveva esser coronata da una balaustrata e finita con statue ,,. ·Orbene; ìl comìtato · per la ·partecipazione del Veneto alle esp_osizioni cinquantenarie di Roma, di cui è presidente _il conte Filippo Grimani e vicepresidente .delegato . il comm._ Beppe , Ravà, . dovendo scegliere tra i disegni dell' edifido da costruire, si pronunzi.o per lii riproduzione delle. Loggie di Candia ideata dall'ingegner Max Ongaro direttore dell'ufficio r egionale per la conservazio_ne ·· dei •Monumenti; •riprodi.1ziòne che .di-· venne un' opera un po' arbitraria giacchè, · il Comitato ritenne, per ragioni di opportunità, di alterare nelle dimensioni l'aspetto dell'edificio portandolo a una maggiore altezza di settanta centimetri. La loggia, così modificata , sorge adesso sul viale delle R egioni, verso Monte Mario con l'ingresso principale ,ed il piazzale di access o in corrispondenza delle mdstre ,etnog rafiche. Essa ha una sopraelevazione dal suolo determinata dalla gradinata di accesso. L' atrio terreno . porta ad un ridosso interno composto di una certa quantità di stanze per i servizi, e da uno scalone magnifico su al piano superiore, di cui si vedrà tos to l'uso. Dagli angoli interni della loggia, ossia dal corpo di fabbricato interno aggiunto, si entra in una s eri e ininterrotta . di padiglioncini . disegnati dall' ing. Ongaro sempre sullo stile del San Micheli. Ques te due ali, più basse del, fabbricato· centrale, conducono sul fondo, paralleIamente ad uno spazioso porticato. · Si viene dunque a creare un cortile chiuso di aspetto pittoresco, nel mezzo del quale avrebbe dovuto sorgere il pozzo tolto dal cortile della Zecca di Venezia quando . fu tras formato in sala , di let~. tura della biblioteca. . Ma le difficoltà del tras'p01:to ii-npeciirono l'attuazione del sirnpaticq progetto. La ·loggia, il cortile e i fabbricati latei:ali occupano uno spazio di duemila cinquecep_t_o_metri quadrati. Davanti alla loggia si inalzano una. colonna col Leone _aligero· e uno stendardo.con. il purpureo gonfalon e della _Dominante. Ai _lati, negli angoli formati dai corpi aggiunti, · sono di: sposte simmetricamente due fontane. . stato già notato che ,il padiglione "del Vene to sorge in corrispondenza delle mos tre etnografiche. Esso è fors e il solo che con le mo- . stre etnografiche si fonde, o si completa. La mostra etriografica di Venezia, cui lavorano gli ingegneri Gius tini e 'Guazzeroni, comprende un bacino acqueo di cinquerµila seicento metri quadrati, dove si specchieranno facciate di palazzi storici; ad esempio la facciatà del bel ·palazzo· Van Axel. Le acque del bacino saranno percorse da numerose gondole, per cura del Comitato Romano. Da ·quest'ultimo però il Comitato Veneto ha ottenuto che un prolungamento di •canale, un rio di ·cinque a s ette metri di larghezza, si ' stacchi dal bacino e giri tutto intorno al padiglione della Regione. I cqllegamenli dall'interno all'esterno di questa frazione di Venezia dislocata a Roma s i sono provveduti, naturalmente, con alcuni ponti due ad imitazione dei ponti del Paradiso e della Piavola; tre .ad imitazione dei ponti carrettieri del Lido. Il terzo di . tali .ponti servirà al passaggio dal lato posteriore della cinta del padiglione Vene to al r esto della esposizione universale. La costruzione dd padiglione Veneto, che procedette spedita, fu affidata all'impresa Venturi e Cherubini. Esso è di materia assolutamente refrattaria al fuoco, l'unico di tal genere : in pozzolana e rete metallica. Le statue però, affidate · per la riproduzione ad uno scultore di Verona, sono tutte in marmo. La base finanziaria delle esposizioni del Vene to a Roma fu inizialmente costituita da 190 ooo lire sottoscritte dai CoStampato su carta delle CARTIERE BERNARDINO NODAR'.I in Lugo di Vicenza.

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