Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

■ LE ESPOSÌZÌONÌ DEL 19it R o MA. IL e o N G RE s s o A R TI s T I e o (fot. Tolentino) . :II Discorso del Re in Campidoglio PER IL CINQUANTENARIO DELL' UNITÀ ITALIANA. Delle feste iniziatesi a Roma il 27 marzo, parla in altre pagine il nostro corrispondente Giorino . li giorno 27 la grande attesa era per l'annunziato discorso del Re, ehe, cessate le acclamazioni, svolse un ampio fog lio e lesse con voce chiara e sicura: " Sul Ca1npidoglio, vaticinato dal sommo Poeta latino, eterno come Roma, stanno oggi attorno al Re i liberi rappresentanti del Parlamento, dei Municipi, simboli viventi dell'unità politica indissolubile e delle franchigi e locali. Io Vi saluto, evocando la memoria dei pensatori, degli eroi e dei martiri, ai quali dobbiamo la Patria I " In· questo convegno nazionale, irresistibile e fervido, esce dai nostri petti il giuramento di rendere l'Italia sempre più libera, più felice, più rispettata nel mondo (ap - · plausi). Nelle legittime impazienze, aspiranti a migliori fortune, giova riconoscere che non si riparano in breve t empo gli éffetti di lunghi secoli vissuti nella divisione e nel servaggio (applausi), · " Per il nostro paese corse un'età anche più miseranda di quella dipinta dà! Segretario fior entino quandci, mancata , la concordia dei cuori e delle armi, la disciplina del carattere, l'obbedienza spontanea a quelle leggi che sono sostanza di v ita e di salute, al!' Italia vinta e doma si tolse ogni virtit di pensiero, ogni potere militare e civile. "E occorre figgere lo sguardo in quelle calamitose profondità a misurare di qua le sforzo titanico fu capace l'animo della Nazione per rivolgere le sorti di un volgo avvilito in quelle di un popolo libero e geloso dei suoi diritti. Nella nostra virile modestia non si dimentichi l' ufficio che la storia ha assegnato al!' Italia. Esso esprime con il ricongiungersi di sparse genti infelici il diritto intangibile delle nazioni a vivere indipendenti (grandi apt,l.iu.si. Grida di: Viva il Re I) Con Roma capitale, l'Italia rappresenta la tranqu illa convivenza della Chi esa con lo Stato, che garantisce pi ena e feconda libertà alla r eligione come alla .scienza (applausi). " Quest'opera dei padri, dei redentori della J>atria, non può ·apparire meno elevata de lle due precedenti civiltà di Roma . " Il Padre inia di vene rata memoria, in un discorso solenne, diceva: "Fra i maes tos i avanzi della grandezza antica non ci sembri modesta la grandez za nuova. L'antica per lo spirito del tempo fu universale, la nuova è nazio nale. Dalla prima si ebbe un'Italia romana, si ha dall 'altra una Roma italiana. Quella fu l'espressione della forza, questa è l' espressione del diritto e, come ogni diritto, Roma italiana è inviolabile (applat,tsi ·. " Devota ali' indipendenza di ogni popolo, l'Italia saprà custodire la propria che è il retaggio di tutta la sua storia antica e recente e contribuirà con le opere della pace al progresso universale in una ascensione continua verso ideali sempre più alti . " Ed è fatidico che di tanti imperatori sul Colle aperto ai fasti consola ri e alle istituzioni romane, resti solo il ,imulacro di Marco Aurelio, salutante il trionfo, illuminato dalla luce austera della virtù stoica (appl .,usr) ; immagine sacra e propiziatrice di quel culto della legge morale e civile che la Patria nostra vuol osservare fid ente in un sicuro avvenire di prosperità e di gloria (luuga ovaz ione) ,, . Dopo il discorso reale, lessero degl' indirizzi di occasione il presidente del Senato, Manfredi; i l presidente della Camera, Marcora; poi pronunzi ò un discorso - ahi ! troppo lungo - il sindaco di Roma, Ernesto Nathan. La cerimonia, veramente solenne, aveva durato meno cii tre quarti d'ora e alle II e un quarto, fra le acclamazioni incessanti de lla folla, .i sovrani e tutto il corteggio rientrarono al Quirinale, dal cui grande balcone il Re e la Regina dovettero presenta rsi alla foll a plaudente sulla Piazza. Tre ore dopo il corteo r eale, attraversando ancora tutta la città festante, moveva dal Quirinale a Villa Cartoni, fuori di Porta del P opolo, atteso da i ministri, dal corpo diplomatico, da una collana fiorita e splendente di dame e di person ~ggi, ad inaugurarvi l'Esposizione di Belle Arti internazionale. Anche questa, naturalmente, è stata una cerimonia di discorsi: hanno parlato il conte di San Ma rtino, presidente dell'Esposizione di Torino: il ministro per gli affari esteri, marchese d, San Giuliano, e l 'ambasciatore di Francia, signor Barrère, decano del corpo diplomatico . Dopo i discorsi sono passati davanti ai sovrani tutti i rappresentanti, ad uno ad uno, dei vari governi esteri, ed il Re ha accolte da ciascuno simpatiche parole d'augurio, ricambiate con ringraziamenti cortesi e vigorose strette di m.ano. Per le Es posizioni, ·1, importante è inaugurarle; i1 resto viene poi ; ed anche per l'Esposizione di Roma tutto si è limitato ali' inaugurazione esteriore ed - al godimento della folla nell'ammirare il corteo, g l'invitati, se stessa, le bellezze dell'ampio pronao del pa lazzo e dell'ingresso trionfal e, e le facciate dei padiglioni esteri ancora chiusi. Tutta Roma er, nelle vie, affollate, imbandierate, risonanti di evviva; e la sera tutta Homa fu ravvolta in un vero mare di luce, mentre in Campidoglio i sovrani assistevano ad uno spettacolo artistico e ad un ricevimento fastoso. I telegrammi scambiatisi il 27 marzo FRA I DUE IMPERATORI ALLEATI E IL RE D'ITALIA. Della giornata memorabile oltre al discorso reale vanno ricordati i t elegrammi augurali inviati al Re d'Italia dai sovrani alleati ed amici. Ecco i pii, caratteristici: Venez ia, 27 ; ore 7,10. S. M. il R e d'Italia • Roma , " Tanto io quan '. o l'Imperatrice siamo felici di poter esprimerti, dal suolo ospitale del tuo bel paese, le nostre cordiali felicitazioni e i voti pii, sinceri che noi formiamo con la Germania intera per te e per la Nazione amica e a lleata in occasione de l cinquantesimo anniversario, oggi celebrato. Noi preghiamo Dio percbè sparga tutte le benedi zioni sopra di t e, la tua Casa e il t;,o Regno, e perchè accordi sempre il suo potente concorso all'accrescimento della prosperità e della gloria cl' Italia . Firmato: GuGLIEUto ., . Vi enna, 27; ore 8. S. M. il R e d'Italia - Roma. " La commemorazione della proclamazione del Regno d'Italia mi fornisce l'occasione di offrire a V. 1\1. le mie sincere felicitazioni con i mi ei migliori voti per la prosperità del Suo paese . " lo sono convinto che l'amicizia stretta che unisce così felicemente i nostri Stati contribuirà nell'a vvenire, come per il passato, allo sviluppo dei loro reciproci rapporti, e sarà un pegno di più per il mantenimento della pace generale. Firmato : FRANCESCO GIUSEPPE ., • Il Re così ha risposto agli alleati: Roma , 27 marzo. A S. M. l' Impera /ore di Ge,-ma11,a - Venezia. " Le felicitazioni ed i voti che T u mi esprimi con una così grande cordialità in nome tuo e in nome dell'Imperatrice mi hanno profondamente commosso. Questi sentimenti trovano un' eco nel mio cuore e nel cuore della nazione italiana. " L ' alleanza dei nostri du e popoli, uniti da vincoli di così sinc,:ra simpatia r eciproca , stituirà sempre una potente garanzia per il loro progrcss e p er la pace del mondo. Ffrmato : VITTORIO EMANUELE ,, . Roma, 27 marzo . A S. M. l'Imperatore e R e - Vim11a. " Ringrazio vivissimamente la M. V. delle felicitazioni che mi ha espresso. Condivido la fidu cia della M. V. nella r eali zzazione del nobile compito di pace e di progresso che incombe ai nostri popoli e che trova una sicura garanzia nell' amicizia e nell'alleanza ch e li uniscono.. "Prego la M. V. di gradire i mi ei caldi voti per la sua persona e per la prosperità dei suoi Stati. Firmato : V1TTORIO E MANUELE ., • Vi è stato scambio di telegrammi col Sultano, coi Re di Serbia, di Svezia e Norvegia , di Danimarca, col Re Nicola de l Montenegro, co l Re di Grecia, coi pr esidenti del Cil e, del Brasil e e con altri capi pi Stato. Telegrammi cordiali ssimi ·sono s tati scambi ati fr a il ca ncelli ere austri aco ed ir cancelli ere tedesco ed il mini s tero degli es teri, Di San Giuli ano. Martedì, 28, in Castel Sant'An gelo, il Re, la Regina , con grande s eguito hanno inaugurata la riu sciti ssima, interessante esposizion e storica, a rti s :ica, militare retrospettiva, che è al comp leto. In tutta Italia sono avvenu· e lun edì, 27, commemora • zioni, vi s ono stati corte i, illuminazioni, c on un 'espansione di concorJ e patriottismo pegno di sempre più prospere sorti a l!' Italia. Il Banchetto dei Sindaci ~ Torino. Torino, che fu gi à alla testa dei grandi avvenimenti di mezzo secolo fa, ha voluto anche esse , e la prima ad iniziare le sol enni commemora zioni, ed ha trovato per far ci ò una celle forme piè, simpatiche : - un g randioso banchetto dei Sindaci degli Antichi Stati Sardi. Non fu una cosa da poco - trattandosi di milletrece'nto rapp r esentanti dei Municipii de l forte e patriottico Pi emonte. T anti, in fatto, ne convenn ero a Torino il g iorno I 7 1n arzo - annive rsario cinquantesimo da lla promul gazion e della legge che conferì il titolo di Re d ' Ita lia a Vittorio Emanuele II. La variopinta folla sindacale di tutto il Pi emonte fu onorat a di un ri cev imento in Municipio, poi un fitto e ben ordinato corteo procedette dal Municipio alla Mole Antonel-. liana, dove con di scorsi patriottici del sindaco di Torino, senatore T eofilo Ross i, del mini stro per le finanz e, deputato Facta, e con una bella e dotta conferenza del professore Costanzo Rinaudo fu commemorato l'a,·venimento storico compiutosi il 17 marzo r86r. Nell'aula Antonelliana erano presenti la principessa Letizia, il duca di Genova, senatori, deputati, autorità. Dopo la riuscitissima commemorazione, e bbe luogo nella grande Galleria della Guerra, d-1 tutto ultimata, ne l recinto dell'Esposizione, il sindacale banchetto rantagruelico. La galleria, lunga: 265 metri e larga 20, era occupata da ottocento metri lineari di t avole, servite da circa trecento camerieri. Il pranzo era preparato da venti e pih cuochi; fu cucinato in sei caldaie capaci ciascuna di trecento litri cli brodo .... e tutto il r esto in proporzione! ... Furono cotti quattrocento chilogra1nmi di riso, tre ma iali, duecentov enti pollastri, furono consuma ti ventidue ettolitri di vino, cinquecento bottigli e di clram.pa,;ne.... e i brindi s i e l ' allegria i'urono in proporzione!. .. Il Diario d-ell e Esposizioni e delle Fest e. 27 marzo. - Ro1·1·i ,1. li Re , dopo celebra ta in Campidoglio la com1nemOrazione dell'Unità Italiana, inau gura a Vall e Giulia l'esposizione internazionale di Belle Arti. 28 ., - li Re, inaugura n ella ma ttina a Castel Sant'Angelo l'esposi zion e di art e r etrospettiva e storica. Nel pomeriggio inaugura a Valle Giulia i padiglioni di Bell e Arti dell'Ungheria e de ll ' Inghilterra. - In Campidoglio, nella sala degli Orazii e Curiazii, è inaugurato il Congresso dei ·_Sindaci e dei- egretari generali dei Comuni capoluoghi di provincia. La sera il Re offre ai Sindaci un banchetto di ga la. 29 ,, - Chiusura del Congresso de.i Sindaci suddetto. 3o ., - In Ca mpidog lio è inaugurato il V Congresso de ll'Unione Stati stica dell e città ita li ane . 3 r " -- Il Consiglio dei Veterani va a collocare solenn emente nel Museo in Campidoglio la bandi era donata nel 1873 dalla, guardia nazionale di Torino alla guardia nazionale di Roma. Nel pomeriggio il Re inaugura a Vigna Cartoni i padiglioni di Belle Arti dell'Olanda, Danimarca, Norvegia e Svizzera. 2 aprile - A Castel Sant'Angelo nel padiglio.ne dei Cong ressi il Re inaugura il Cong resso artistico internazionale . Nel pomeriggio il Re inaugura a Vigna Cartoni il padiglione tedesco di Belle Arti. · 4 ., - Il Re inaugura a Vigna Cartoni il padiglione Austriaco di Belle Arti e quello Dan ese. 5 - Solenne arrivo a Roma del Kro11pri11z di Ger.mania Guglielmo, con la sua consorte, principessa Cecilia . 50 années triomphal succés : contre les Tou·x usez des Pastilles Marchesini - 1 -

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