,, L E ESPOSIZIONI DEL 1911 IL p ADIGLIONE LOMBARDO ALL'ESPOSIZIONE DI ROMA (facciata interna). Como manda una Sala del Palazzo Vertemate, in Piuro, edific10 costruito in uno stile architettonico di .ordine corinzio e dorico, ornato di colonne, lesene, architravi, fregi, cornici ed arabeschi. Il Palazzo contiene sale fasto3e, con lodevolissimi affreschi di Antonio e Bernardino Campi. Mantova presenta il graziosissimo gabinetto d'Isabella d'Este nel palazzo Ducale, e Brescia, la sala della R . Pretura, decorata a buon fre sco da Lattanzio Gambara (1530-1574) che, dotato di spirito fant as ioso e di una vena inesauribile, vi trattò ogni sogge tto di storia civile o r elig iosa. Bergamo figurerà con una sala di quel prodigio d'eleganza ch' è la Cappella Colleoni (cos truita dall'Amedeo), e Cremona, con una sala del magnifico Palazzo del Monte di Pietà. Nel Padiglione, saranno esposti pure alcuni parti'colari· di opere d'arte che, per la bellezza del disegno e la squisitezza della fattura, o per l'importanza dei ricorsi storici, erano preferibili ad altri molti. Milano avrà una buona copia di sculture arcaiche. Ques te adornavano, un tempo, i capitelli dei grossi pilastri s'os tenenti gli archi della Porta Romana e celebravano il ritorno dei milanesi in patria e la ' gratitudine alle città alleate dopo la distruzione di Milano ordinata dal Barbarossa. Le sculture sono attribuite a un certo Anselmo (1171). Mantova riprod uce il Monurriento fatt o erigere dal Podestà Loderengo Martinengo in memoria di Virgil io, sulla fronte del Palazzo Comunale (secolo XIII), e Como, le statue dei Plinir collocate in nicchie ali' esterno del Duomo, e, pare, scolpite dal R odari. Pavia riprodurrà la porta romanica del!' insigne basilica di ·San Michele, ove ricevettero la corona Berengario I, Marchese del Friuli, Berengario II, Arduino d' Ivrea ed altri re di Germania. E non mancheranno, rispettivamente per Sondrio e Cernusco, una artis tica stufa valtellinese, fregiata con bassorilievi a fiori e putti, e il tem- • pietto barocco nel g iardino della Villa Alari. * Coordinare i vari elementi architettonici, fondere trà loro i diversi stili delle costruzioni riprodotte, in modo che non ne derivassero cozzi violenti, connubi grotteschi, ma un tutto sobrio, organico, era assunto tutt'altro che facil e. Alla aus terità trecentesca, si contrapponeva la squisitezza raffinatissima del Rinascimento: accanto alla rig ida severità medioevale, ·la eleganza civettuola e scintillante di quella che fu chiamata l'età aurea dell'arte italiana. Possiamo dire che l'impresa, per quanto non scevra di .ardimento, fu condotta maestrevolmente a termine. . Il Padiglione, opera dell' architetto Adolfo Zacchi, occuperà un'area di millecinquecento metri quadrati e sarà riguardato come uno dei più interessanti e caratteristici dell' Esposizione romana. Milano, febbraio, · Nrno D'Umo. .C4"STELÌQ :SfORZESCO A Mn.-ANO (fontana nel cortile). ScµLruRE ARc_,ucttE -A .PoRTA -RoMANA A MrLANo.
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