Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

di Cos imo I granduca - si aprono intatti con le loro pompose decorazioni mitologiche e stori che in cui splende l'arte più matura del rina~ scimento; un'arte che, se non coincide con le preferenze moderne, soggioga con la doviziosa signorilità dei suoi freschi e dei suoi arazzi : un magnifico popolo di fantasmi artistici si schiera lungo le ampie sale e i terrazzi soleggiati, sotto i gravi lacunari messi a oro: gli dèi del vecchio Olimpò si fondono con i minori eroi della casa Medicea, indiati dall' adulazione dei loro pittori. I ritratti dei principi, delle dame, dei prelati appariranno nel loro ambiente più favo revol e, disposti in ques ti quartieri granducali che esprimono la perfez ione di un'arte tutta aristocratica. Il 9-uartiere di Cosimo I, che accoglierà le LE ESPO S IZIONI DEL 191 1 tele più importanti, si riaprirà ora per la prima v olta, liberato dai tram½zzi e da i falsi palchi che lo avevano spezzettato per farn e squallida sede di s cribi municipali. Sono state riaperte le grandi bifore semiaccecate ; sono s tati ritrovati e rifatti i s offitti abbassati; rivive nella sua · prima dignità tutta un'ala del Palazzo. Di quali deturpamenti sia stato vittima e con quanta fortuna sia s tato oggi r imesso nel suo onore, può dare · un'idea il caso di quella singolarissima sala che è lo s tudiolo di F rancesco I. È s tato Giovanni Poggi -- il direttore del Museo Nazionale - che lo ha riconosciuto in una saletta oscura che nulla aveva più di cospicuo se non una volta a botte frescata di simboli mitologici e naturali . Prima del 1860 questa sala era s tata adibita all'ufficio molto subalterno di carbonaia. Ma con l'aiuto di documenti e con la sua sagacia di ricercatore espertissimo, il Poggi ha potuto ritrovar e e rimettere al loro posto tutti gli elementi artis ti ci che della sala avevano formata la bellezza perduta : le statue delle otto nicchie, le lavagne dipinte che avevano occupate la parte alta delle pare ti, gli sportelli dipinti da sovrapporsi ai vani degli armadi ch e erano stati murati. Così durante l'Esposizione i visitatori rivedranno in tutta la sua suggestiva bellezza anche ques ta curiosa s tanza che fu il laboratorio di un principe alchimis ta: poiché il. granduca_Francesco I, oltre che dello Stato e di Bianca Cappello, si occupava anche delle virtù dei metalli e per i suoi esperimenti si fece cos truire questa strana FIRENZE. P ALAZZO V ECCHIO: L A PRIMA SALA DEL Q'UARTIERE DEGLI ELEMENTI COMPRESA NEI LOCALI DELLA M OSTRA DEL RITRATTO ITA LIANO (fot. Alinari). sala, in cui l'arte -vasariana espnme nei suoi modi classici concetti di sèienza un po' magica. In Palazzo Vecchio c'è pos to per tutta la luce e per tutte le ombre dell'anima umana. ') Discos ta dal Palazzo naturalmente sorgerà la Esposizione Internazionale di Floricoltur a. Essa avrà luogo nel giardino dell a Società di O1:ticoltura sulla via Bolognese, alle porte della città, un bel verziere che gli amici dei fiori conoscono e pregiano. 11 suo grande tepidario è il più vas to che sia per ora in Italia; e altri tepidari minori sono pronti ad accoglier e le piante rare , a cui 1 ) Per la storia ar tis t ica e po litica di Pa lazzo Vecch io· i visitat ori della Mostra possono consultare la bella, ele gante monogr afia di A . LENsr, Il Patag io del Popolo e Co mune di Firenze. - F irenze , Alinar i. ·TIGNOLA Commedia di Sem BENELLI. L. 3. · anche il mite maggio toscano possa dare qualche brivido pericoloso: L'Esposizione dei Fiori attenderà:il maggio per inaugurars i, poiché anche i fiori lo attendono per dischiudere tutta la loro bellezza. Ma fin d'ora è ass icura to il concorso dei più cospicui produttori italiani e stranieri di ogni sorta di piante: 'piante d' ornamento e piante da frutto, tutta la flora tropicale cos tretta a divenire europea. Ci saranno per gli espositori, oltre i premi d' onore, ricompense in danaro per 25 ooo lire, La città che ha nome dai fiori e accampa nel suo blasone Nel paese della fortuna Dramma in 4 atti di E. A. BUTTJ. L. 3. C\t\:.N_ZONI. AL VENTO, di Anton Giulio il g iglio, si ;ricorda anco ra di aver per prima _battuto il fiorino. Presiede al Comitato che prepara il grande co1-wegno floreale il marcheser senatore Carlo Ridolti - di quella famiglia dei Ridolfi a cui l'agricoltura toscana deve molto della s ua attuale perfezione - ; segretario operoso è il profess or cavalier e Vincenzo Valvassori, direttore impeccabile della Scuola di pomologia fiorentina. La tradizione floreale s i accompagna a Fir enze con la tradizione artistica. E le due mostre, con cui la città vuole esprimere la sua indole e le sue aspirazioni perenni, si congiungono idealmente nella primavera che susci~a il fiore della terra ed il fiore dell' arte. E ancora, come un tempo, nella vecchia città dell'Arno il magg io s embra arrivare sotto forma di un adoles cente carico di ghirlande.. .. GIULIO C APRIN. LaCITTÀ del GIGLIO R omanzo di Dora MELEGARI. L. 5. BAR RILI (r accolta , postuma) del e s ue poesie. Lire 5. DIRIGE RE COMMISSIONI E VAGLIA AI FRATELLI TREVES , EDITORI, IN MILANO, VIA PALERMO, 12 i. E GALLERIA VITTORIO EMANUELE , _64-66-68.

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