Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

VESPOSIZ!ONE DEL RITRAiTO DEL i9rr A FIRENZE 63 ranno, con i ritratt1st1 del Mezzogiòrno, ritratti magnifici di pennello spag nuolo e francese ; dalla· Villa, che fu Medicea e ·Lorenese, di Poggio a Caiano ritorneranno a Palazzo vecchio - caro s oggiorno alla loro vita mortale - le immagini dei granduchi toscani; bellissima la serie di quelli dipinti dal Sus termans . A questa appartiene la fi era ed elegantissima fi gura di Francesco II - principe non r egnante - figlio di Cosimo II, che si accampa con giovanile maes tà nel quadro eia noi riprodotto. Ma da ben più lontano verranno altri ritratti. Pochi sanno che dtli-ante il secolo XVIII, ins igni pittori italiani esplicarono quas i tutta la loro attività in Polonia ed in Russia: i due Lampi, il Del Frate. Riappariranno ora dalle gallerie imperiali di Pietroburgo, dai castelli dei nobili polacchi e russi. Così Pie tro il grande e Caterina cli Russia si troverann.o ad -assistere a ima festa alla quale, per quanto chiaroveggenti politici, probabilmente non pensarono mai, quella dell'Unità italiana. Altri ritrattisti e interi gruppi di ritrattisti si sono rivelati anche in Italia: per esempio a Bergamo che, tra il Municipiù, l'accademia Carrara e le collezioni private, offre una trentina di oper e che si aggruppano intorno all' arte del Ghislancli. Così alcuni artisti, rappresentati abbondantemente, potranno avere ciascuno la sua sala, ove af~ fermare la propria individualità, rinverdire la loro gloria , appassita. Ne avrà una la morbida e suggestiva Rosalba Carrie ra - tutta .rosa e cipria; - un'altra ·Alessandro Longhi, il delicato pittore della grazia se ttecentesca veneziana, il poe ta delle bautte e delle trine. Di lui qui si riproduce un' opera assolutamente inedita, esistente a Trieste n ella collezione privata del cavalier Filippo Artelli: è una dama ignota, ma con gli occhi e con il ventaglio parla dei tempi suoi meglio che il ritratto cli un Procurator di San Marco con un nome da libro d' oro. A suo t empo la potremo interrogare, a Esposizione inaugurata - si inaugurerà l' rr marzo; - e interrogheremo altre figur e che non sono tutte morte, anche se i loro nomi sono vuoti, perchè l'arte ha conservato intorno ad esse l'illusione della vita; l'illusione della vita che è già quas i tutta la vita. E questa illusione sarà più fa cile verso i quattrocento e più ritratti oramai assicurati alla Mostra, poichè il loro convegno sarà in Palazzo Vecchi o. In un locale qualunque, freddamente schierati lungo le pare ti delle sale vuote, in un palazzo pos ticcio da esposizione, le opere d'arte più belle s i impoveriscono : la loro vita, chiusa nella cornice,· non si rivela senza la s impatia delle cose circostanti; paiono ogge tti, documenti, pezzi imbalsamati. Ma quando si dispongono nell e sale di un palazzo che è vivo nella sua decorazione, nei suoi arredi, nell e sue memorie, allora la vita dell'ambiente s i raccoglie intorno alla loro e la fa ri saltare con piena evidenza. Ora la Mos tra del Ritra tto sarà anche in un certo (Fot. •P en co.) ALESSANDRO"LoNGHI. - Dama Veneziana. ~ _R it ratto esis tente a Trieste n ella collezione del cav. Filippo Artelli. SusTERMANS. - Francesco II figlio di Cosimo II de' Medici. Esistente nella Villa Reale del P oggio a Caiano. senso la mostra dei quartieri medicei del Pal azzo dell a s ignoria fi orentina; poichè le . tele saranno distribuite parte al prim_o piano, ne i quartieri cli Cosimo I e di Leone X, parte al secondo, nei quartieri degli Elementi e di Eleonora cli Toledo: il Salone dei cinquecento, su cui sbocçano i quattro quartieri, resterà libero ma sarà il passaggio tra le parti .della .Mos tra. Il Salone dei Cinquecento è rimas to sempre il salone del popolo fiorentino; non v' è forestiero cli passaggio per Firenze çhe non sia s tato ad am• mirare la vastità della gran sala architettata dal. Cronaca alla .fin~ del '400, poi ornata dal Vasari e dai suoi cqmpagni con signorile ricch~zza •. cinque- · centesca. Ma i quartieri contigui, specialmente quelli ciel secondo piano, sono stati richiamati in onore 'da poco, da quando è prevalsa l'idea che il maestoso palazzo non è tanto una sede di uffici municipali quanto un p'alazzo d'arte, ·e in questo senso si è incominciato a liberarlo dalle sue mod erne brutture. Fu proprio al tempo della Capitale - di ques ta colpa artis tica non si può assolverla - che l'edificio subì internamente le più gravi de turpazioni. L'aula del parlam.ento potè insediarsi nel salone dei cinquecento s enza guas tarlo, ma gli accessi alla Camera e i suoi uffici cos trinsero a sbranamenti e squartamenti di cui volentieri si sarebbe fatto a meno. Il res tauro delle parti offese è di questi ultimi anni. Restaurandolo si è potuto r ender e al palazzo, se non la sua prima fisonomia repubblicana, almeno tutta la fisonomia medicea sovrappostasi alla prima con arte diversa ma non inferiore. Oggi i quartieri degli Elementi della duchessa Leonora - fu la moglie

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