Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSIZIONI DEL 1911 6r L E f E S T E f I OR E N T I N E o:E L 1 9_11 La Mostra del Ritratto italiano e l'E~posi~ione lnterna~ionale di Floricoltura. Il ricordo di quando c'era la capitale non è svanito dalla coscienza viva del popolo fiorentino. La breve sosta del Governo e della Corte nella città toscana riappare al pen· siero non come un caso fortuito della politica, ma come un destino della storia: si ripensa a quella fortuna fuggitiva senza ombra di rincrescimento per averla perduta, · ma con sicura coscienza d'averla i11e- · ritata. Ci si r ipensa con simpatia perchè la capitale fu gentile verso la città gentile: la svecchiò quanto era necessario senza sciuparla; se I~ tolse le mura di pietra, la cinse di una fre sca cintura di alberi e di fiori; s~ edificò nuovi quartieri, di equilibrata armonia, non turbò l'armonia dei quartieri antichi . Così oggi commemorare il primo giubileo della patria unita è per Firenze il più fac ile dei doveri patriottici, poichè nel pa triottismo nazionale si esalta anche il suo patriottismo municipale. Il modo con cui Firenze prende parte all e imminenti feste della .patria è tale che, mentre accresce e completa l'importanza della soiennità, non devia l'attenzione che Roma e Torino reclamano per sè. Non gara ma cooperazione. Il sentimento della misura, quello che ha fatto nei secoli la perfezione dell'arte toscana, non è smarrito. E come lo spirito della città è uno spirito raccolto e la sua bellezza è fatta di grazia e di sobrietà, la nota che ella vuol aggiungere alle feste delle due grandi sorelle vuol _ essere una nota che esprima il suo carattere: anche questa volta ella parlerà con la grazia dei fiori e con (Fot. Schembòche.) MARCI-I. FILIPPO CoRSINI, Sindaco di Firenze Presidente dei Comitati per le Feste Fiorentine del 1911. , la nobiltà dell'arte. Firenze nel 19II, come è noto, avrà la Mostra del Ritratto italiano e l'Esposizione internazionale di Floricoltura. La Mostra del Ritratto· è un'esposizione cl' arte di un tipo ancora nuovo per l'Italia. Anche da noi sono state fatte, con buona fortuna e con certo vantaggio della coltura, esposizioni retrospettive di singoli àrtisti1 ma questa è una grande esposizione r etrospettiva che comprende quasi tre secoli di arte e di storia: essa raccoglierà in Palazzo Vecchio i più famosi ' ritratti dei più famosi personaggi vissuti dalla fine del 1500 all'anno di cui si ricorda il cinquantenario, il 186r: personaggi italiani e personaggi stranieri raffigurati da artisti italiani. E evidente l'importanza artistica della Esposizione. Il ritratto è una .forma d'arte così eccellente e così completa, che non c'è stato, si _può dire, artista che non l'abbia almeno tentata; molti dei più grandi· in essa hanno data la piena n~isura del loro valore. La grandezza di Rembrandt non è quasi tutta la grandezza di un ritrattista? Si potrebbe dire che il ritratto nella pittura tiene il posto che nella le tteratura è tenuto dal dramma; è la forma cl' arte più. vicina alla realtà. E come attraverso il teatro noi vediamo il costume, la vita, lo spirito dei tempi, così attraverso il ritratto ci si · rivela il mas, simo di vita. Quindi una tale Espo~ sizione, mèntre offrirà allo stùdiosò e allo specialista l'occasione di ricerche e confronti che possono con- (Fot. Brogi.) UGo OJETTI, Presidente della Commissione Esecutiva (Fot . Brogi .)' MARCI-I. SEN. CAR1:,0 RrnoLFI, Presidente della Commissione Esecutiva per l'Esposiz~op.e Internazionale di Floricoltwa, per la Mostra del Ritratt,o Italiano•

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