Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

FASCICOLO 4.0 LE ESPOSIZIONI DEL 1911 49 Il Grand·e Panorama dell'Esposizione di Torino che è annesso a questo fascicolo, e che misura cm. 120 per 40, è un lavoro veramente splendido del nostro Gennaro d,)lmato. Ma come ha egli saputo - chiederanno i lettori - ricavare da quella massa d' impalcature che ingombrano in pittoresca confusione le due rive del Po - come ha egli potuto ricavare con tanta chiarezza e precisione il panorama della grande mostra che sarà? L'impresa non era certamente facile; ma d'Amato non si lasciò scoraggiare; a più riprese andò a Torino; salì sulla mole Antonelliana; ascese le colline che circondano il Po; passeggiò su per i tetti delle case più alte; fece fotografie e schizzi, e poi con l'aiuto delle piante e con i progetti definitivi degli edifici, gentilmente forniti dal Comitato, compose il grande acquerello che dà una visione completa della città bianca attraversata dal fiume e cinta da · giardini e da colline. Per raggruppare tutto in un unico disegno, l'artist~ ha dovuto riavvicinare un poco gli edifici, ma lo ha fatto con abilità, come pure ha saputo trarre partito . degli alberi per mascherare alcune parti dei palazzi le cui linee architettoniche non sono ancora dèfinitivamente fissate. " Insomma - ci scrive d'Amato - io non ho volùtò sfuggire ne~sÙn ostacolo per far vedere tutto anche nei particolari. Infatti tutto si vede nel mio panorama, anche quelle parti che per ragioni di lontananza e di prospettiva non si potrebbero vedere. ,, IL BANCHETTO OFFERTO DALLA L E GA fRANCO-lTALJANA DI P ARJGI AI MEMBRI DELLA COMMISSIONE TORINESE DELLE E SPOSIZIONI DEL 191 I. La rappresentanza aell'-Esposizione ai Torino A F' AR I G I. Il Comitato francese per le Esposizioni ~all'estero ed il Consiglio Municipale di Parigi rivolsero il mese scorso un cordialissimo invito al Comitato Esecutivo del!' Esposizione di Torino ed al Municipio torinese perchè una loro rappresentanza volesse recarsi a Parigi a preludere, con manifestazioni di fratellanza, alle feste che poi avranno luogo in Torino quando la grande Esposizione Internazionale vi sarà aperta. I torinesi accettarono l'invito, e in numero di 42, guidati dal sindaco, senatore Teofilo Rossi, partirono il 19 gennaio per Parigi, ove arrivarono il mattino del 20 gennaio, alla gare di Lione. Quivi la rappresentanza torinese era attesa, fra altri, dal signor Leopoldo Bellan, presidente, Maurizio Quentin, vice-presidente, Badini e J ourdain, segretari, e Gay, sindaco del Consiglio municipale di Parigi. Appena scesi i .torinesi dal treno, il signor Bellan, a nome della ·città rivolge un cordiale benvenuto ai delegati, invitandoli ad assistere nel pomeriggio al ricevimento offerto dal Consiglio municipale in loro onore all'Hotel de Ville. La storica residenza del Municipio di Parigi era stata, per la circostanza, decorata internamente con piante fresche di bell'effetto, mentre la facciata era ornata con bandiere francesi e italiane. Alle 17.25 il senatore Rossi, sindaco di Torino, ed i consiglieri torinesi, accompagnati dal vice-presidente e dai segretari del Consiglio comunale di -Parigi, fecero il loro ingresso nel salone delle sedute. Tutti i consiglieri generali e comunali presenti si alzarono in piedi al loro entrare. Prese subito la parola Bellan: " - Cari amici, - disse egli - ·per rilevare il calore dei nostri· sentimenti e la gioia che proviamo nel vedervi a Parigi durante alcuni giorni, ci è grato ricever- i in quest'aula delle sedute, cioè n ella più stretta intimità. Ed in questa sala vibra veramente l 'anima di Parigi, che ci p ermetterete di non separare dall' anima della Francia. Quando il caso· ·ci fa avere la fortuna di ncever e qui non amici festeggiati, ma piuttosto fratelli, i nostri cuori battono anche ·più forte. . E qui, ogni volta che gli amici varc1no la soglia della nostra r esidenza, io · mi sforzo, affinchè si trovino bene, a dir loro : voi siete in casa vostra lo non ho affatto bisogno di prendere questa precauzione per voi, perchè voi avete qui r ealmente diritto di cittadinanza. Il prefetto della Senna, De Selve, dando un cordiale benvenuto agli ospiti, disse che le ragioni della politica internazionale possono essere diverse, le contingenze possono essere varie, ma vi è una cosa che rimane: è il sangue latino che unisce i due popoli che sentono di esser e della stessa famiglia. Il senatore Rossi, sindaco di Torino, ringrazia calorosamente i rappresentanti del Consiglio municipale per le gentili parole pronunziate formulando l'augurio che le due bandiere tricolori si trovino ancora unite per la causa della pace. Dopo questa solenne manifestazione nell' aula consigliare dell' Hotel de Ville, ebbe luogo lé!- sera, .. al Grand Hotel, con l'intervento del mi~ nistro del commercio e dell'industria, Dupuy, il banchetto di 750 coperti offerto dal Comitato francese ddle Esposizioni all'estero in onore della Delegazione, al quale presero parte grande numero di senatori, di depu-tati, di alti personaggi, di personalità francesi e straniere. 50 années triomphal succés: contre les TOUX usez des Pastilles Marchesini

RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNDA1OQ==