44 LE ESPOS IZI ONI DEL 1911 L'opera di difesa contro gl' incendi all'Esposizione di Torino. A chi ha veduto le selve di travi che concorsero a formare l' imponente massa degli edifici della mostra lungo la riva del Po, s"affaccia subito la domanda: E se scoppiasse il fuoco? Come difendere dalle fiamme divoratrici questo materiale così facilmente infiammabile ? E sorgono alla memoria gli incendi disastrosi delle Mostre di Chicago, di Genova, di Como, di Milano e quello del!' ultima Mostra di Bruxelles. Ma se l' impressione di sgomento ha a tutta prima una grande ragione d'essere nella rapida rievocazione di lontane o di r ecenti catastrofi, è vero altresì che tale impressione si attenua fino a dar luogo a una serena sicurezza constatando la cura minuziosa con la quale la commissione esecutiva e il Municipio provvedono con tutti i sistemi più moderni ed efficaci a prevenire la comparsa del terribile nemico, ed occorrendo a domarlo. Anzitutto - e va da sè - regna nei cantieri il più severo rigore contro i fumatori. Sigari, sigarette, zolfanelli sono banditi rigidamente dal campo dei lavori sotto pena di immediato licenziamento dell'operaio che fosse colto a infrangere questa r egola. I visitatori, dal canto loro, debbono uniformarsi alla consegna di " non fumare ,,, nessuno escluso, neppure i membri del Comitato, del Senato e della Camera. ~a' al còmpito del prevenire s'aggiunge quello del reprimere. Gli architetti nello studiare e disporre la grandiosa pianta degli edifici penLe guardie municipali torinesi agli idranti. Le automobili dei pomp1en torinesi. sarono anche al fuoco e vollero che tra i vari padiglioni corresse una distanza sufficiente perchè in · caso d'incendio in uno di essi, si possa facilmente isolare il covo delle fiamme e circoscriverlo immediatamente. Fortunatamente a Torino lo spazio non è mancato e c'è respiro. Per cui .tutto dà a sperare che la mostra dell'industria e del lavoro non saranno funestate dall'incendio che in ques ti ultimi anni ha des tato un vivo allarme tra gli espositori di tutto il mondo. Il Comitato ha saputo allontanare ogni diffidenza dando alle nazioni ester e le più ampie ga• ranzie della sicurezza perfetta degli oggetti e delle merci esposte. La carta topografica unita a questo cenno, dimostra con quanta cura e con quanta abbondanza si sia provvista la Mostra di idranti, pronti a scagliare formidabili getti d'acqua sul nemico, non appena si manifesti. Questi idranti sono ben quatt1'ocento, e continuamente sorvegliati da una guardia, cui spetta di .dare l'allarme. Questo allarme propagantesi per cento campanelli, che fanno capo agli altri idranti sparsi ovunque ed alle caserme di pompieri della città, fa sì che tutto quanto è possibile per ispegnere l'incendio, prontamente si eseguisca. Le prove recenti dimostrano appunto che dato l' allarme per simulato incendio, bastano tre minuti per aver sul luogo i primi validi soccors i, . mentre da ogni parte impetuosi getti d'acqua si sprigionano dagli idranti. Di quali miracoli poi siano capaci i pompieri torinesi non è chi non sappia, se mai li vide all'opera. E quest' opera è resa più agile e sicura ed efficace dalla conoscenza, che così vanno acquistando con ripetuti esperimenti in ogni cantuccio, ove può essere più grande il pericolo; in ogni cantuccio, che offra una qualche presa maggiore per domare la fiamma. Così si prevede e si provvede. E tutti, a cominciare dal capo dei pompieri di Parigi, che hanno cons tatato quanto si fec e, non possono a meno di rallegrarsi e di ammirare l'ottimo impianto. e o > o _J V v V V · ;::: ...., </) :::, "lj e V e .2 -~ </) o a. </) V u.J z: o ;;:::j z u.J > u.J a: e:.. o .., . in Olo'll.JlYn'A oS#O: i'\\~!~== :~1 1 [I .. = ~ ! li : :I ilC !IC
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