Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

l'occasione di conversare liberamente con gli allievi, di apprezzare le speciali qualità d'ognuno, e di formulare un concetto esatto circa i rispettivi caratteri individuali. È a desiderarsi (e ciò sarebbe anche negli intend imenti della direzione della Scuola superiore d'ar te applicata) che tali escursioni vengano largamente introdotte anche in Italia, tanto più che nessun paes e al mondo, può offrire materia così gradevole e interessante. Ma _per ciò fare, occorrerebbero fondi molto più lauti di quelli messi a disposizione della scuola. * I previdenti e i volonterosi si avvantaggiano di questa Scuola, indice delle forze attive dell'operaio, strumento di difesa, palestra cli sacrifizio, iniziativa di volontà. Germe di tutta la complessa attività, è la Scuola come edificio, metodo, fine: sede. amabile e amata, che affina le attitudini e VASO ARTISTICO, prepara i mezzi più idonei per vmcere le difficoltà della vita. Si vuole non teste piene, ma tes te ben fatte. E soppressa l' enciclopedia che induce lo spirito d'imitazione, allontana dagli scopi reali e concreti e potè essere più adatta ai tempi di servitù. Tale era il metodo dell'antica Humanitas, che fabbricava, nelle zone più vaste, professionisti e impiegati: come nelle più ristrette, preti, accademici e cortigiani. Oggi si deve cercare l'uomo. L'officina, lo stabilimento, come elemen ti tecnici, la scuola come elemento intelle ttuale, concorrono a formare un saldo organismo, che, pure avendo unità di concetto, risponde alle varie esigenze e attitudini dell' operaio. Dagli elementi del disegno, si sale alle più elevate applicazioni: il modesto artefice può arrivare fino alle soglie dell'arte, elaborando il legno, il ferro, il vetro, il bronzo. Cosi tutti hanno modo di elevarsi nella propria sfera, come avviene nelle Società bene ordinate, quali la tedesca e l'anglo-sassone, dove non si riconosce. gerarchia di mestieri: e come purtroppo non accade fra noi, in cui ognuno tende ad elevarsi, non nella zona nella quale è nato e vive, ma nelle superiori. La R. Scuola d'arte applicata all'industria, usando un metodo sperimentale senza presupposti e senza teorica, ha risolto felicemente il problema di collegare la scuola alla vita. Nrno d' URIO. LIQUORE STREGA DITTA G. ALBE RTI - BENEVENTO Esposizione Internazionale - Milano 1906 Esposizione Universale - Bruxelles 1910 fUORI CONCORSO J"\EJ"\BRO DELLA GIURIA LE ESPOSIZIONI DEL 1911 I L RA 1 D - A E R E O M I L A N O - T O R I N O E V I C E V E R S A. p A R T E N Z A D I M A F F E I S. \ Il 29 ottobre ebbe inizio a :Milano, dall ' areodromo di Tali edo, davanti a numeroso pubblico - ed atteso da ancora pit1 numeroso raccoltosi nei dintorni - l' annunziato raid aereo da Milano a Torino . - percorso ideale di 123 chilometri, da Milano per Abbiategrasso e Vercelli a Torino (areodromo di Mirafiori). L'ordine di partenza, stabilito mediante est razi oni a sorte, fu il seguente: Verona, Manissero, Bigliani, Brilli, Mafreis, l{ e e Gino. Primo a partire alle 14.S fu Verona su ·monoplano Blériot; egli prese seco due sacchi di corrispondenza, circa 4000 cartoline spedite con entusiasmo dal pubbl ico nell'areodromo . Avrebbe dovuto partire poi Bigliani, pure con Blériot, ma il suo apparecchio non volle prestarsi . A lle 14.14 partì Brilli, e cinque minuti dopo Maffeis, e dopo questi Manissero, alle 14.iw; poi bisognò attendere un'ora, per vedere partire alle 15.40 Gino con un Deperdussio. Lungo il percorso era viva l'attesa, specialmente a Vercelli. Di qui non passò Verona, che sbagliò, piegando verso Casale. Brilli cadde nel Mortarese, presrn la cascina Gualina, sfasciando l'areoplano e ferendosi !ie , emente alla fronte (ma la sera era di ritorno a Milano). Gino Gianfelice, invece, era andato a cad ere, incolume, presso Casale Monferrato. A Tor ino, all'areodromo di Mirafiori, gli arrivi non fu. rono segnalati che verso le 15 e tre quarti: in fatti Alberto Verona arr ivava alle 15.61. 19, subito seguito da Manissero, dietro al quale arrivava rapido Maffeis, il quale, ca lcolando l'ora di partenza da Milano, veniva classificato primo, avend_o coperto il percorso in ore r.39.33, secondo Verona, terzo Manissero. E fra gli applausi, i tre aviatori si strinsero fraternamente la ma no. Verona era latore di un gentile messaggio del sindaco di Milano, nob. EmaIl Congresso Nazionale Bibliografico a Roma. Il 26 ottobre nel Padiglione · dei congressi in Castel Sant'Angelo fu inaugurato il IX Congresso nazionale bibliografico italiano. Erano presenti il ministro del!' istruzione, on. Credaro, il prof. Novali , !'on , Hortis, il prof. RossiDoria, in rappresentanza del sindaco, molti alti funzionari del Ministero della pubblica istruzione e nunie rosi congressisti. _Il prof. Rossi-Daria parlò applauditissimo per portare al Congresso il saluto di Roma. Indi sorse a parlare il ministro del!' ist ru zione, il qual e, con un brillante discorso illustrò il valore d;dattico delle biblioteche, che sono i " grandi depositi pubblici del sapere ". Il ministro proseguì rilevando che ·a ll a nuova, grande funzione che hanno assunto le -biblioteche nella vita scientifica nazionale, devono rispondere provvidenze nuove e sapienti; provvidenze per g li . edificl, divenuti quasi insufficienti a contenere la grande produzione libraria naziona le ed estera; provvidenze per i funzionarì, che le p ~ssenti collezioni scientificamente ordinino, ge losamente custodiscano e mettano in valore; provvidenze dirette a coordinare e · integ rare la funzione delle grandi biblioteche nazionali di cultura con quella delle librerie locali e popolari: provvidenze volte a mettere in luce· gli inventa ri dei fondi di manoscritti, a compiere il censimento · del nostro patrimonio tipografico, e cataloga re, class ificare tutto il tesoro librario. Il ministro soggiunse che il Governo intende queste esigenze della coltura ed enumerò le varie disposizioni da e,so date al l'uopo, indi, in nome del Re, dichiarò aperto il Congresso. Prese quindi la parola il prof. Francesco Novati, il quale, dopo un saluto ai presenti, si dilungò intorno allo sviluppo della Società bibliografica italiana, chiarendone il programma ed affermandone i risultati. Egli inoltre rinuele Greppi, a l sindaco di Torino, messaggio che fu lietamente ricevuto, sull'areodromo, dal!' assessore torinese Taccoilis. · · Altre partenze da Milano per Torino, ebbero luogo il 3o, alle solite ore 141 da Milano (Ta liedo) fra scarsissimo pubblico. Primo sali in alto Umberto Re, ma fermatoglisi il motore, dopo -un volo, precipitò al suolo e l'apparecchio gl i si capovolse travolgendolo: fu miracolo se egli ne uscì incolume. Tentò di partire il Brilli, domenica caduto presso Mortara, ma non sen!t ndosi . bene, rinunzi ò. L'aviatore Dal Mastro, che non avrebbe potuto partire non essendogli pervenuto ancora il suo monopl ano, salì allora su quello di Brilli, e si slanciò verso Torino, ma non vi arrivò, avendo dovuto discendere a Busto Arsizio perchè il suo serbatoio perdeva. li ritorno degli aviatori da Torino a Milano è avvenuto il 3r ottobre davanti a scarso pubblico tanto all'areodromo di Mirafiori a Torino, che a quello di Taliedo a Milano. Qui mentre attendevansi i ·, educi da Torino, arrivò da Ab· biategrasso, in dieci minuti, Dal Mistra, il cui apparecchio, atterrando, si capovolse guastandosi, ma l'aviatore non ne ebbe guai . Arrivarono poi da Torino contemporan eamente, si può dire, Manissero e Ve rona, partiti rispettivamente Verona alle 14.So e Manissero alle 14.53 da Mirafiori. I due aviatori narrarono le . impressioni del viaggio: a ria freddissima, calma, tenue nebb ia al suolo: Manissero volò disse a 1200; Verona non salì a più di 600. I due aviatori presentarono al sindaco Greppi due copie di un molto amabile messaggio del sindaco di Torino. Ecco i tempi rego larmente registrati: Maniss ero, tra l'andata e il ritorno, ha impiegato 3 ore e r6 minuti, e Verona 3 ore e r7 mi r uti, cioè, un minuto di differenza. Manissero fu il -yittorioso. levò la necessità di aumentare le biblioteche dove il pensiero moderno si disveli dinanzi a lle menti giovanili ed in proposito molto si felicitò col ministro delle ottime int enzioni da lui espresse. Il Novati accennò quindi a li' or• gana sociale " Il libro e la stampa,,, alla Bibliografia delle stampe popolari italiane, alla Biobibl-iografia degli scrittori ita li ani; infine con una patriottica rievocazione di memorie storiche, chiuse inneggiando a lla rinascita della stirpe latina. Nella seduta pomeridiana il dott. Carbonelli riferì che ali' Esposizione di Torino aveva raccolto e ordinato al Castello medioevale una serie copiosa di fotog rafie, frontispizi e incunaboli ita liani che poi sarà donata al Municipio di Torino con la raccomandazione di continuarla, devolvendo all'uopo un annuo contributo .- Tenne dietro una comunicazione del dott. Sorbelli sugli inventari dei manoscritti italiani . Il prof. Novati diede un breve cenno sull'immane opera preparatoria del dizio• nario bio-bibliografico che il principe di Teano dirige. In seguito a ciò il Congresso votò un ordine del giorno " plaudendo all'ardita iniziativa dell' on. Caetani per la compilazione di un dizionario bio-bibliografico italiano 11 • Nella seduta antimeridiana del 27, dopo la r elazione del prof. Sorbelli sulle biblioteche comunali ed una discussione s ull'argomento alla quale parteciparono i professori Novati, Bonazzi, Moroni e Crivelli, fu votato un ordine del gior no nel quale " considerando l'importanza che per la coltura locale e nazionale hanno le biblioteche provinciali e comunali, si° fanno voti che lo Stato promuova la fondazione di biblioteche nei capiluoghi di provincia ove mancano, con la chiara applicazione dell'art. 10 del regolamento per quanto si attiene a lle biblioteche comunali, e provveda ad un funzionamento delle biblioteche stesse più regolare e più consono alle esigenze degli studì ,,.

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