Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSiZIONI DEL r9rr T O RIN O. LA G I U R I A I N T E R N A Z I O N AL E I N SE S S I O NE (fot. Lovazza no). Un corteo secentesco a Roma. Nel r655, sotto il pontificato di Alessandro VII, giungeva a Roma, abdicataria dal suo regno e neofita della religione cattolica, la famosa regina Cristina Alessandra di Svezia. Essa, volendo entrare nella città eterna in incognito, fece a tale SCOP.O il suo ingresso a due ore di notte, ma tanto grande era ht sua fama in Roma e in tutta Europa, che numeroso popolo trasse ali' incontro della Regina con i legati cardinale Giovan Carlo De Medici e cardinale Langravio d'Assia, inviati dal Papa a riceverla all'osteria della Storta a pochi chilometri da Roma, sulla via Flaminia. Ma il secolo XVII amantissimo delle feste e dello sfarzo, non poteva permettere che una Regina entrasse a Roma in forma privata o, come ora si dice, in incognito; e ad accontentare il popolo che desiderava assistere a uno di quei fastosi cortei sfoggiati abitualmente dalle Corti del tempo, fu disposto perchè la regina Cristina entrasse di nuovo in Roma in forma solennissima, da Porta del Popolo, il 23 dicembre. E il corteo, narrano le cronache di quell'anno r655, fu degno dei personaggi illustri che vi parteciparono: la Regina, i due cardinali legati, il senatore di Roma, i rappresentanti delle principali famiglie romane (Orsini, Cenci, Del Drago, Massimo, ecc.), gli ambasciatori presso la Santa Sede, 24 cardinali e un numero infinito di valletti, di scudieri, di uomini d'arme.... Questo è l'avvenimento che un Comitato speciale si era ripromesso di rievocare dinanzi agli occhi abbagliati dei romani dei nr,stri tempi; spettacolo che cinque mesi addietro andò soggetto a peripezie, come fu già narrato ìn questa stessa pubblicazione, e che, finalmente, il 22 ottobre i romani furono chiamati ad ammirare ,di' Esposizione di Piazza d'Armi. Il cosidetto corteo storico si suddivideva in tre distinti cortei: quello del comune di Roma e della Sede Apostolica, che attendeva dall'alto del Foro delle R egioni, quello del principe Tommaso di Savoia, introdotto per l'occasione a figurare nello spettacolo, per quanto non abbia avuto parte nel corteo del 1655, e quello della regina Cristina di Svezia. Il rinvio del corteo all'autunno si sperò valesse ad infondere nuova vita all'Esposizione romana che volge ora alla fine. Ma l'autunno non si è prestato alla gaiezza carnevalesca, la sola che oramai possonò sus citare, questi cortei d'altri tempi; così la festa si svolse melanconica. · Il popolo di Roma, ac<::orso in fondo all'Esposizione di Piazza d'Armi, non si sentì scosso da fremiti di ammirazione e di entusiasmo, nè al1' apparire della regina Cristina cavalcante fra dame e cavalieri e cardinali, nè alla sfilata di parecchie centinaia di alabardieri, di mazzieri, di scudieri. Guardò scettico e indifferente, a questo sfilare di costumi verdi, rosa, gialli, celesti; rise a quando a quando per qualche stridente anacronismo, ma non si può dire si sia divertito. · E così passò nel 191 I la gloria della regina Cristina di Svezia, ed anche dell'escogitato principe Tommaso di Savoja, tutta roba che, riserbata a carnevale, avrebbe avuto maggiori probabilità di successo. Le rappresentanze municipali di Roma a Torino UNA SOLENNE SEDUTA CONSIGLIARE. Un notevole convegno delle due municipalità di Roma e di Torino , ebbe luogo nella Capitale subalpina il 23 ottobre. La mattina il sindaco di Torino, sen. Rossi, la Giunta e molti consiglieri comunali, si recarono alla stazione per l'annunciato arrivo del sindaco e dei consiglieri comunali di Roma. Intanto giungeva da Milano il sindaco Nathan, che era invece atteso col treno di Roma insieme ai colleghi, festosamente accolto dalle autorità. Giunse poi il treno di Roma co11 la rappresentanza di quel Municipio, scesa al suono della marcia reale, mentre fra gli aspettanti e gli arrivati venivano scambiati cordiali saluti. Alle quindici nella sala del Consiglio comunale, splendidamente illuminata, fu tenuta una seduta speciale dei consiglieri comunali torinesi alla quale intervennero i consiglieri comunali di Roma. Allo scalone, prestavano servizio le guardie comunali in alta uniforme. Quando entrarono nella sala i consiglieri di Roma con a capo il sindaco Nathan ed il sindaco Rossi scoppiarono nella sala stessa calorosi applausi. Erano presenti anche i senatori Frola e Villa, il comm. Scamoni, in rappresentanza del prefetto, e gli onorevoli Paniè e Ferrero di Cambiano. Aperta la seduta, prese primo la parola il sindaco Rossi, che ricordò come in quest'anno di rievocazioni patriottiche Roma e Torino abbiano lanciato l'idea di una duplice Esposizione e come questa, divenuta un fatto compiuto, sia così ben r:uscita, rappresentando da una parte il pensiero artistico italiano e dall'altra la storia di quanto nel cammino dell'industria e del commercio ha saputo fare l'Italia. Ricordati quindi i grandi uomini fattori del risorgimento, l'on. Rossi concluse con un inno a Roma, applauditissimo da tutti i presenti, in piedi. Dopo alcune parole del comm. Scamoni per il prefetto, il sindaco Nathan salutò la città di Torino, il sen. Villa, i consiglieri ed il sindaco, e ringraziò per la splendida accoglienza ricevuta. Egli ricordò che sempre Roma e Torino furono sorelle nell'esplicazione dei loro sentimenti. Ora, dopo cinquant'anni di unità, hanno voluto egualmente riunire nei loro recinti l'attestazione del cammino percorso dall'industria e dall'arte. Terminò egli pure applauditissimo al grido di: Viva Torino! Alle 15.40 la seduta era sciolta. La sera ebbe luogo un banchetto offerto dal municipio di Torino agli ospiti. Alla tavola. d'onore sedevano il sindaco di Torino conte Rossi, il sindaco di Roma Ernesto Nathan, i senatori Frola e Bozzolo, gli assessori Trompeo, Caretti, Usseglio, Leclair, Pranzetti, Albertini, l'on. Daneo, il comm. Casazza per il prefetto. Allo champagne parlarono il sen. Rossi, Nathan che rispose ringraziando il .sindaco e la città per le calorose accoglienze ricevute il sen. Frola ricordando il detto di Cavour: " Rdma è la stella polare ,,, ed infine il commendatore Bianchi. Quindi gli intervenuti si recarono al teatro Vittorio Emanuele, dove con !'Ai.da ebbe luogo una rappresentazione in loro onore. Ali' entrata in teatro dei sindaci di Roma e di Torino la rappresentazione fu interrotta, e la musica intonò la marcia reale, mentre tutto il pubblico scoppiava in grida di "Viva Roma! Viva Torino! ,, Dopo la dimostrazione la rappresentazione continuò fino alla fine. La rappresentanza di Roma si trattenne a Torino altri tre giorni, visitando l'Esposizione e molti notevoli impianti municipali, fra i quali quello elettrico di Chiomonte, dove accadde che Ernesto Nathan, avendo toccato inavvertentemente con la mano inguantata un quadro di trasmissione, fu buttato a terra tramortito, ma, per fortuna, non soffrì altra conseguenza che una non grave ustione alla mano. Le nomine per la Giuria artistica aRoma. Il concorso dei critici d'arte. Sul finir dell'ottobre il Comitato per le Esposizioni del 191 r in Roma ha sp edito a tutti g li arti sti italiani espositori a Roma il - r egolamento per l 'e lezion e di tre rappresentanti nella giuria internazional e che, a norma dell' art. 15 del regolamento dell'Esposi zione , deve aggiudicare i premi di 200 ooo lire a lle opere esposte. · Il termine per l'invio d ell e schede er a fis sato al g iorno 2 n ovembre . Lo sie -so Comitato ha pubblica to il programma del concorso internaz ionale fra i critici di arte, cui verranno assegnati un premio di l ' re 5000 e due altri di 3ooo e 2 0~0 ~ire. Po_tran_no c_onc_orre re a tali premi i saggi e g li articoli o sene d1 articoli comparsi in giornali O rassegne o in speciali pubblicazioni a cominciare dall'apertura del- !' Esposizione fino al g iorno della consegna. Le pubblicazioni debbono essere fatte in una delle seguenti lingue: italia na, francese, tedesca, ingles e, spagnuola. I concorrenti dovranno far pervenire quattro copie d elle loro pubblicazioni a li' ufficio di segret eria ali' E sposizione non più tardi d elle ore 18 de l giorno 3o novembre 191 r.

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