Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSIZIONI DEL 1911 TORINO. LA MosrnA DEL LIBRO. - Lo STAND D:::LLA CASA TREVES. IL PALAZZO DEL GIORNALE. Dopo aver percorso nei viali popolosi e pur riposati del Valentino tanta storia e tante forme dell'attività umana, dopo aver avuto nell' eccitazione dello stupore curioso il ~enso sempre più l impido della propria intellettuale limitazione, dopo aver riconosciuto che di tante battaglie onde le gallerie ci riassumono fasi e vittorie, ci sono ignoti le arti ed i pericoli, dopo esserc i, insomma, persuasi ancor una volta che un' immensa varie tà di v ioo, di travagli, di fatiche, di conquiste deve restarci per forza es tranea, una le ti zia confortevole, un'affettuosa •dimestichezza prendono lo scribacchino vagabondo quando, tra le sonanti sale delle macchine e nel cuore del1' Esposizione festaiuola, entra nel Palazzo del Giornale. È questa la casa nostra, è il Palazzo della cultura, l'asilo della meditazione e della dilettazione es tetica, tra il lus ;ureggiare della pratica. E il saluto delle cose e delle cure consuete ci giunge primo per le nari: J' ol. a tto giornalis tico ci annunzia e ci conferma di esser e nel regno e nell' industria della parola. C'è l'odor e di stamperia aspir ato con vol ut tà un primo giorno, aspe ttando dal metallo mobile e docile la moltiplicazione della nostra frase! E qu i l'occhio scorre fra i tipog rafi curvi ed i congegni alacri come a cer care il mistero di un manoscrit to e la metamorfosi isocrona della pagina inedita. Cromozincotipie e avvisi suggestivi, rulli e torchi ci stanno innanz i, ma non ci arrestano: ci chiamano su nella luce più discreta e più raccolta delle sale s uperiori, le mostre delle c1se editrici. E li tos to il corteggiament o comincia. At trave rso le vet rine, sbirc iandoli di cos ta o osservandone larga la coper tina, appagandosi del titolo o fermandosi a leggere tutta quanta ·la pagina che il caso ha aperta dinanzi, seguendo un fregio o ripetendovi un motto ed una citazione, il vecchio vizio, il torpore noto riappaiono ; fa te all'amore co i libri come lo s i fa in mezzo a l fragore dell a s trada me tropolitana, ritti sotto il sole, davanti alla bacheca del libraio, come lo si fa nelle fi er e, ornai rade, tra un carre tto di ferrivecchi ed una rrios tra di g iuocattoli . Guardate le illus tra z ioni di Attilio Mussino che adunano intorno a Pinocchio i ghiribizzi e leimmagini di mille fantasie nuove. Brr ! Che freddo, che freddo quando Geppetto compera l'abbecedario all'omino! E s i può esser più buffi di quei carabinieri? E s i può avere un cocchio più r ubiniano o rubinesco di qu ello dell a bella principessa dai cape lli turchini, b izzarro e trascorrente colle zampette di mill e topi bianchi spaventati ? Ma i bambini d'Italia oggi non possiedono soltanto Pinocchio e non devono domandare alle rosee bibliotechine d'ol tr'alpe le favole che li illudano traspor tandoli in un mondo di uomini e di best ie migliori; hanno i loro speciali raccontatori, ebbero il Salga ri, conoscono il Motta ed il Gianella, i regolari e volontarii. Restando nei paraggi di Pinocchio e della s ua ve trina, venite infatti a sapere come abbiano trovato nel cuor dei poeti un a parola per i piccoli, una parola semplice, un quarto d'ora di s : renità, i compl ess i ed i r affi na ti, Diego Angeli il mondano, forse dopo aver insegu ite e calunni a te le fragili dame del Conf,:ssionale, e Teresah Ira uno sforzo e l'altro della fantasia avventurosa, e Liriparini il pagano, in una pausa delle açcese fig urazioni ero tiche del Filo d'Arianna o di Melitta, ed anche Antonio Beltramelli sostando in Romagna dopo le sue vi - gilie di Viandante nelle terre del sogno e del sole. Vogliamo che sorridano i bambini , noi , e qualche benefattore c'è, ad esser g ius ti, anche per far ri de re i grandi . Volete, ad esempio, passar villanamente senza dar il buon giorno alla signora Caterina ed alla sua filodrammatica Gaetana? Accanto al cicaleccio della rigattiera bolognese lo Zanichelli espone "il s uo orgoglio ed il s uo amore, il volume delle Poesie carducciane e la nuova impre;;a per la cultura popolare . Fra il Pascoli ed t:notrio restereste vol onti er i con lui, ma c'è lì accanto, a mettervi) n fuga, un trattatello di pietismo moderno: "Il Gi'ovinetto filologo,,. Non ci ma nche rebbe altro! Che cosa ne fate, poverett o, quando s arà un uomo ? Via dunque e r es tiamo pure in iscuola ed in erudi zione: ecco dal Sanson i il famos o Pe trarca di Giosuè (allora non per a nc a di saccentato in Giosue) e del suo Severino. C'è l'annunz io della pubblicazione de ttato dal Maestro e modestamente s tampato con una cer ta arcaicità cli tipi, quasi un avviso agli as - sociàti cli editori se ttecenteschi, ma con bell'orgoglio promettente, anche per il discepolo, un' indagine amorosa del canzoniere immortale: Fedeli pe llegrini che guardano dall'alto. Vi ha anche una bozza col Si stampi seguit o dalle quattro ini ziali de i collaborati, ma, ahi! annullato da un pentimento e da un ordine pieno di diffidenza, quella diffidenza che è una malattia professionale : " Rimandare per vedere se le correzioni sono state eseguite,,. Ed ecco altri tes ti ed altri commenti: ecco il Vasari nell'edi zione s tereotipa, ecco il poderoso Davidson, ecco lo sciamare dei fascicoletti della Lectura Dantis. Fe rri del mestiere, utensili quotidiani di raffronto e di stud io: ecco i classic i verdi del Le Monnier interrotti dal luccichio dei libri cli premio, in un'assoc iaz ione di s tudio e cli dil etto, di tes ti purgati e di raccontini. castigatiss imi, tutto azzurro e bontà come la copertina tutta tagliuzzata da ghiribizzi d'oro, come la buona Evelina dell'Alfani. Non mi può sfuggir½ il sorriso di "Griote ,,. Che cosa è Gri'ote? Bah! non lo so : ve rsi ? novelle? romanzo ? non so nulla. È un libro di Rica presentato da Corrado Corrad~no. Il poeta della Buona novella è un mallevadore insospe ttabile di s ince rit à e di coscienza d'arte: ma a qu elli che non lo leggono il libro è pre-;entato da una bocca - bocca di donna, na turalmente, e 50 années triomphal succés:_contre les TOUX usez dés ·Pastilles Marchesini

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