Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

410 LE ESPOSIZIONI DEL 1911 Una Mostra Imperialista a. Roma. L'ESPOSIZIONE ARCHEOLOGICA ALLE TERME DIOCLEZIANE. " No: Roma antica non deve viver soltanto nelle piccole congreghe degli eruditi e degli archeologi: deve viver nell'anima delle nuove generazioni, irradiare la s ua luce immortale sui mondi che sorgono dalla profondità dei tempi moderni; perchè il dì in cui la s toria di Roma e i suoi monumenti non fossero più che un morto materiale di erud izione eia riporre e catalogare nei musei, accanto ai mattoni del palazzo di Korsabad, alle statue dei re Assiri o agli avanzi micenei, l'impero romano, che oggi n on è ancora interamente morto, raggiungerebbe negli Elisi della storia le ombre clell' impero babilonese, egiziano o carolingio, e la civiltà lat ina soggiacerebbe a un a nuova catastrofe. ,, Mi tornarono con insistenza alla mente, queste nobili parole di Guglielmo Ferrero, visi tando, or è qualche settimana, le solenni aule delle resuscitate Terme Diocleziane ove da cinque mesi ha stanza quel magnifico sommario della grandezza cli Roma imperiale che è l'Esposizione Archeologica. Mi tornarono alla mente un po' per antitesi. Poichè nessuna più felice smentita avrebbe potuto arretratto che poi a lei fu intitolato. La scultura, piuttosto fine e non priva di grazia nei panneggiamenti, r appresenta la giov ine in lotta con la belva mentre la Libia le posa una corona sul capo . Di Settimio ·Severo, purtroppo, non c' è che un ritratto, anche questo preso dal Brilz'sh Museum, e una epigrafe trovata a Siaun, relativa a uno dei tanti posti fortificati da lui stabi liti fra Tripoli, Gabes e Ghadames per difendere la r egione dalle frequenti razzie delle tribù nomadi. La lacuna, inutil e suggeri rlo, · va colmata senza iridugio non appena sia possibile : poichè la figura del1' imperatore africano, il quale fece tanto pel suo paese, sia in cos tituti amministrativi e giuridici che in opere pubbliche e in imprese militari e fu , per giunta, dai Berberi divinizzato, è essenzial e alla fisonomia storica della provincia d'Affrica. Meglio rappresentate appaiono la Numidia (Tunis ia) e le due Mauritanie, la Cesariana (Algeria) e la Tingitana (Marocco) . Della Numidia il Merlin ha messo insieme i modelli di quattro fra i più importanti monumenti scoperti: il Teatro Romano, ottimamente conservato, . e il Campidoglio di Thugga (Dugga ), magnifico nucl eo architettonico abbracc iante il Foro, il Palazzo della Curia, il tempio delle tre divinità capitoline - Giove, Giunone e Minerva - e il tempio di Mercurio; la v illa dei Laberi ad Uthi'na (Udn a), preziosa per una delle più belle decoraz ioni a mosaico che ci siano rima s te dell'epoca romana; e la Basilica cris tiana di Dernach . -· IL MAUSOLEO DI DIOCLEZIANO NEL SUO PALAZZO, ORA DUOMO DI SPALATO (Niemann). Sono ves tigia imponenti, dinanzi all e quali è impossibile non ripe'nsare con una ammirazione che tiene dello sgomento alla potenza civica creata da Roma ovunque le sue aquile giungessero e all a grande forza di mimetismo e cli at traz ione che fin nelle; provincie più remote plasmava romanamente, secondo tipi immutabili di linea o cli pensiero, le forme essenziali dell a v ita pubblica. Un bel mosaico scoperto a Sussa ed espos to qui accanto a due calchi delle t este in marmo di Ercole e cli Esc ul apio t rovate a Gi ghtis e a Bulla R egi'a, ci ha conserva to, per esempio, una delle più interessanti raffigurazioni di Virgilio, analoga a un'altra di un mosaico es is tente in Germa nia, e affatto diversa da quell e molte che erano s in qui passate come effigi virgiliane, ma che s i sa ora esser e immagini cli un tipo . divino greco. Poichè, e questo è notevole, tra le più belle e carsi al carattere assoluto della verità, pure in gran parte indiscutibile, enunciata dall'illustre s torico, di quanto non sia s tato fatto dal Comitato romano presieduto dal prof. Rodolfo Lanciani con quella nuova raccolta di "morto materiale di erudi zione da riporre e catal ogare nei musei ,, . Si è dimostrato, difatti, come anche un museo possa essere una cosa v iva e avere altrettanta unità e9- efficacia d'espressione che la più bella arri-nga pronunziata in pubblico. E tutta la potenza di Roma conquistatrice che s'.irradia luminosa da ques te volte severe, è l'epopea delle aquile latine che canta fra questi ruderi venuti eia tutte le provincie dell'Impero, dalla Germania, dalla Gallia, dalla Dacia, dalla Pannonia, dalla Spagna, dalla Britanni a, dalla Mauritania, dalla Numidia, dalla Batavia, dall'Egitto. Nel momento in cui la coscienza nazionale italica pare S\legliarsi dal lungo sonno, tra il fervo re di ieri per le ricorrenze cinquantenarie e l'entusiasmo di oggi per la spedizione di Tripoli, nulla avrebbe potuto meglio di questa Mostra imperialista servire a s tringer più intimo il contatto fra l'anima delle nuove generazioni e la vetusta anima classica. La Cineraica, che fu ridotta a provincia romana da Lucullo nell' /:6 a. C. e organizzata ammini strativamente da Claudio nel 42 con Creta e la Proconsolare d'Affrica (Tripolitania), avrebbe avuto un materiale ricchissimo da esporre se non fosse ancora purtroppo molto arre trato 11 lavoro di ricognizione archeologica intrapreso quest'anno, attraverso grandi difficoltà, dai professori Hallberg, Aurig~mma e Beguinot, quali componenti la missione italiana in Tripolitania. E noto come tutto il territorio compreso fra il Marocco e la Cirenaica sia ancor oggi cosparso di importanti avanzi di cos truzioni romane, che in vari luoghi, come a Lebdah (Leptis Magna) a Muchtar (Arae Phdenorum) e a Tolmeto (Ptolemai·s) formano ve ri e p ropri scheletri di città da disseppellire. Per il momento si è potuto raccogliere poco, specie per ciò che riguarda la Pentapoli (Apollonia, Arsinoe, Berenice, Cirene, Tolemaide). Ma non disperiamo che presto, se, come tutti si augurano, l 'at tuale Mostra delle Terme verrà conservata, un ' abbondante raccolta di ruderi originali, di calchi, di rilievi topografi ci e di fo tografie possa giungerle, doveroso omaggio, da Tripoli italiana. Un interessante bassorilievo relativo alla leggenda di Cirene s i è ricavato fra ttanto dal Bn'tt'sh Museum di Londra. Cirene era, al dire di Pindaro, una ninfa tessala che Apollo so rprese un g iorno nell'atto di s trangolare un leone e rapì trasportandola s ulla costa libica, in quel COPPA DI MrnERVA ED OGGETTI DEL TESORO DI 1-IrLDESHEIM. a rdite opere artistiche e architettoniche compiute dai romani. sono non di rado da annoverars i quelle confinate nelle più lontane r egioni dell'impero. Si osservino, ove se ne voglia una prova, le fotografie degli altri mosaici di Tabarka, dei Mausolei di Am111aedra (Haidra), di Mactari's e di Thugga, dell' anfiteatro di Thysdrus (El Diem), del foro di Gightis degli acquedo tti di Sufetola e di Cartagine. Si osservino, nel gruppo della Mauritania, egregiamente raccolto e ordinato dal Direttore general e delle Antichicà in Algeria, Alberto Ballu, i modelli del Campidoglio, del Macello, del1' Arco Trionfale, della Biblioteca e il restauro grafico del Foro di Timgad. Quante di tali costruzioni, possen ti e superbe nella loro aus tera sobrietà, non sono pari agli edifici congeneri delle più splendide città d'Italia o della s tessa Roma? LA LIBIA E CmENE. (Museo Britan nico .) Interessante risulta altresì la piccola mos tra di 1itratti greco-egizio -romani disposta accanto alle cose cli Numidia. Apparten gono a quel genere di e ffi gi mortuarie delle quali durante l' epoca ellenistica sino agli ultimi tempi dell'impero romano era costume fregiare le casse de i defunti. Quasi tutti provenienti dagli ultimi scavi egiziani 9pera ti nella r egione del Fayum, fanno parte per lo più di collezioni es tere: o tto su tela sono del Metropolz'tan Museum di Nuova York, due riprodotte a colori del Museo di Alessandria d'Egitto, tre del Museo di Gin evra e sei dell a National Gallery di Londra. Di italiani :;::,-; non ve n'ba che pochissimi, di proprietà H erz: ma v' banno poi pa recchi altri ritratti di car'attere più propriamente romano, che non mi sembrano meno degni dt menzione benchè assai noti, fra i quali mi piace ricordare il Teodato, proveniente da Santa Maria Antiqua al Foro. Se si volesse, anche soltanto di volo, accennare alle cose più importanti adunate in ques te magnifiche aule delle Terme. Diocleziane, ci sar ebbe in verità da r es tarne imbarazza ti. L'attenzione del pubblico corre di quest i giorni, ed è naturale, prima di tutto all e reliquie ci el dominio africano. Ma quali s tupendi elementi di s tudio, quali irresis tibili ragion i di reverenza non offrono, e forse a miglior dritto, le ves tigi a imper iali di Gallia, di Brit an ni a, di Spagna, d'Illiria? Il palazzo di Diocleziano a Spala to! Grande tanto che, dopo la fine tragica di Giuli o Nepote e il precipi zio e l' invasione Avara de l Vll secolo, una città, la Salona dei superstiti, potè allogar visi dentro senza sforzo. Splendido tanto che due templi - quello cli Giove, oggi Cattedrale cris tiana, e quello di Esculapio, oggi Battistero - sorgevano entro il suo recinto, e due grandi vie lo tagliavano per il mezzo, e due alte torri quadrate fiancheggiavano ognuna dell e sue porte. li Tropaeum Traia11i' al le foci del Danubio! Imponente e nudo come la volontà e la fede s tesse di Roma. E il tesoro di Berthouville, col disco dei tre imperatori, e il tesoro di Petroasa, e il tesoro di Hildesheim con la squisi ta coppa d i Miner va in oro e argento! ... Sono lezioni civili e politiche incomparabili. Lezioni cui può essere non inutile commento una lunga sos ta pensosa innanzi alle due modes te ma salde macchine da guerra fatte ricos truire sulla scorta delle antiche test imonianze del classicismo metafisico ciel terzo Napoleone. CoNCETTO PETTINATO.

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