Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSIZIONI DEL 1911 T O R I N O. I N O S T R I S O L D A TI D E L L A S O M A L I A ([ot. Trevcs). La solenne festa delle premiazioni ALL'ESPOSIZIONE DI TORINO. Solenne si è svolta la mattina del 16 ottobre, nel magnifico salone delle feste, la cerimonia delle premiazioni, che la Giuria ha conferite agli espositori delle nazioni che concorsero al trionfo dell'Esposizione. Tutta una folla di eleganti signore, di rigidi abiti neri e di brillanti uniformi · gremiva 'le poltrone e le gallerie. Sul palco, tra verdi palme, erano disposte a f~i:ro di cavallo alcune file di poltrone adagiantisi sopra un tappeto rossastro. A sinistra, sopra a un tavolino, scorgevansi i volumi contenenti le relazioni della Giuria e l'elenco dei premiati. Nello sfondo campeggiava una copia del diploma, che costituirà per ogni espositore premiato il ricordo gioioso della sua partecipazione alla Mostra. Il diploma è squisita opera d'arte di Giorgio Ceragioli e ne · sgorga facile e limpida la significazione: all'ombra della bandiera nazionale, che il popolo d'Italia, pronto a difenderla, solleva in alto quale simbolo sacro della sua intangibile unità, la città di Torino, acclamata dai popoli industri e lavoratori, distribuisce solennemente le meritate ricompense. Nel lontano orizzonte rifulge in un'aureola di luce la figura maestosa della Patria che la donna italiana, materna educatrice, addita alle giovani generazioni, -alle nascenti forze che daranno nuova grandezza, nuovi trionfi alla nostra nazione. E se bello è il diploma, sono del pari insigni opere d'arte le medaglie e le targhe, modellate dal Canonica e dal Rubino, e di cui nel salone delle feste vedevansi esposte le fotografie. Scoccavano le dieci, quàndo annunziato dagli squilli della fanfara reale, giungeva in automobile il Duca di Genova in alta uniforme d'ammiraglio. Pochi istanti dopo, al suono della Marcia Reale, arrivava il Duca d'Aosta, in alta uniforme da generale. I Principi presero posto nelle due poltrone di centro. A sinistra stavano il ministro Nitti e il sindaco Rossi, alla destra il sottosegretario Pavia e Tomaso Villa. Notavansi ·tra le autorità: .il senatore conte Frola, il prefetto conte Vittorelli, il generale Brusat!, comandante il primo corpo d'armata, i deputati Montù, Paniè, Cesare Rossi, Daneo, ecc., i commissari delle nazioni estere, i vice-presidenti LIQUORE STREGA DITTA G. ALBE RTI - BENEVENTO Esposizione Internazionale - Milano 1906 Esposizione Universale - Bruxelles 1910 FUORI CONCOF;.SO l'\E/YI.BRO DELLA GIURIA della Commissione esecutiva, molti ~.residenti e segretari delle varie giurìe di classe e di gruppo. Tra il pubblico in prima fila i consoli esteri, quindi parecchi ufficiali superiori, senatori, deputati, consiglieri comunali.. Prese per primo la parola il senatore Secondo Frola, presidente generale dél Comitato dell'Esposizione e presidente delle giurìe, uomo veramente benemerito di Torino e dell'Esposizione, e, in questi giorni, insignito dal Re del titolo di conte. Parla il Senatore Frola. Egli col suo bel vocione, e con la sua facondia oratoria, dopo avere ricordato che nel giorno dell'inaugurazione della grande Mostra di Torino si tr~~vano le più liete speranze ed i più liéti auspici, ha affermato che oggi tali voti ricevono la più splend~da_, co_nferma _ufficiale per il giudicato della Grnna mternaz10nale, composta di eminenti personalità, alle quali rivolge vivo rin• graziamento per il lavoro compiuto. Accenna innanzi tutto alle- altissime ricompense che la Giuria internazionale superiore ha voluto decretare ai Sovrani e capi degli Stati partecipanti alla Mostra; e proclama altamente benemerito il Re, che diede all'Esposizione il suo a1Ìgusto patronato. Annuncia gli speciali diplomi di beneme:enza a~cordati a&'li ideatori, agli organizzaton ~d agli esec~to:i della meravigliosa opera, e cosi alla Assoc1az1one de lla Stampa Subalpina all'Unione liberale monarchica Umberto I al~ I'Associazi?n~ Pro Torin?, al Comitato gen~rale, alla Comm1ss10ne Esecutiva dell'Esposizione, al segretario generale delle Giù.rie; e ricorda in modo particolare Tomaso Villa, il venerando parlamentare, che con costanza e fede ha presieduto e diretto le difficili e laboriose mansioni affidate alla Commissione esecutiva. Ricorda ancora l'opera degli architetti delle va:ie Nazio!1i, ai qu~li sono dovuti gli artistici edifici della bianca Città del Lavoro; poi in sintesi ordi!1ata e chiara _pa~sa ~n rapida rassegna i prodotti e le opere pnnc1pah della Mostra che furono oggetto. di particolare studio per parte della Giuria e di particolare assegnazione di premio. Rivolge infine speciale ringraziamento al Duca d'Aosta, presidente onorario della Commissione ~secutiva e rappr~sentante del Re, poi, innalzando il ~uo memore riconoscente pensiero al re Vitt?n~ Emanuele III, ai Sovrani e capi delle Naz10m estere partecipanti, ai Governi esteri al Governo italiano e alle alte rappresentanze' ed a~torità ~nte:venute, ~ alla grande famiglia degli espos1ton, con felice e calda invocazione incita ~d ass~i::gere ai sempre più elevati ideali del vivere civile, facendo erompere unanimemente ~al cuore di tutti i più fervidi auguri per il conturno progresso delle Nazioni e . per il bene dell'umanità, fra il fragore di unanimi applausi. Tomaso Villa si alza, accolto dal saluto reverente degli ascoltatori, ai quali legge forbito discorso . Parla il Senatore Tomaso Villa. •: I nostri voti - dice egli ad un certo punto - si sono compiuti. Noi dimentichiamo in questo momento le cifre immense che resero più difficile il lavoro e pi(1 grave la responsabilità, dimentichiamo i contrasti e le diffico ltà in - finite che attraversarono il nostro cammino, fatte più gravi dall'inclemenza delle stagioni e da quella degli scioperi in tutte le loro formP di resistenza. " Abbiamo vinto. Una nuova città, creata dalla fervida fantasia dei nostri architetti, specchiantesi nelle acque pacifiche del nostro gran fiume, adagiata fra le aiuole di una splendida vegetazione, vide in breve tempo ordinati nelle vaste sue gallerie i prodotti meravigliosi dell'industria mondiale. Tutti fecero a gara per rendere più bella ed attraente la rassegna, lietamente auspicata dall'intervento degli alti poteri dello Stato, dallo splendido concorso dei rappresentanti delle Nazioni estere, e l'Italia, l'Italia tutta, colla coscienza di non essere da meno delle Nazioni più laboriose, richiamare con viva compiacenza in considerazione di immense onde di popolo, convenuto alla grande festa del lavoro, sulle sue scuole e sulle sue officine. " E nessuno de i suoi figli doveva mancare alla grande commemorazione dell'unità e della libertà della patria. E penso agli afflitti dispersi oltre i suoi confini e nelle t erre più r emote ove paiono disseminate delle vere oasi irradianti virtù di lavoro, di sofferenze e di risparmi . In quella giornata gloriosa volle Torino intorno a sè, e raccolse sotto le sue tende ospitali la storia interes ; ante delle e~igrazioni e con essa i cimelii preziosi dell'aspro e glonoso lavoro, al quale attendono indefessi. " L'Italia nel triste periodo della sua decadenza mancava d '. aria e di luce, fra le barriere dei suoi piccoli Stati, e non otteneva la considerazione delle genti che per le sue grandi memori e e per le sue secolari sventure . Per · l'opera di r edenzione iniziata dai suoi martiri e compiuta in questo angolo di terra essa si è convertita in un'Italia forte e vigorosa elevata a dignità di Nazione, che si associa all'opera r edentrice dei p'Opoli civi li, senz'altro scopo che quello del compimento d i un sacro dcve re e a costo dei pii, grandi sacrifizi. " Non è più il saluto dei morituri quello che l'Italia rivolge ora ai popoli amici, ma è il saluto dei forti che anela rono alla vita ed al bene dell'umanità! .. , " Ha chiuso Tomaso Villa con una infervorata apostrofe a Torino, al Piemonte, all'Italia al duca d'Aosta, al Re e alla famiglia Reale 'fra l'entusiasmo più vivo dell'affollato · udit9rio.' Il ministro. Nitti. La· premiazione. Il ministro Nitti, a nome del Governo, ha portato con poche e vibranti frasi, il saluto e il ringraziamento ai Comitati dell'Esposizione, dicendo la gratitudine del Governo italiano ai rappresen-

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