Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSIZIONI b:E:L r9it R O M A. A L L' E S P O S I Z I O N E E T N O G R A F I C A. Naturalmente tanta fe ;; eltà ri esce a dare - come ho de tto - un'illusione perfetta, e si finisce per pensare che tutto ciò che ne circonda non sia altro che una colossale bellissima riproduz ione. Non è rai-o il caso di sentirsi domandare da qualche visitatore novellino che cosa sia quell' immens;t cupola che s i vede in fondo all'esposizione. - Ah! San Pietro! Anche San Pie tro ? Ma è riprodotto meravigliosamente, for se meglio di tutto. - E bisogna affaticarsi per far comprendere a .quell'ingenuo che la cupola michelangiolesca che si scorge da un angolo di Napoli o dal cantuccio di Assisi, dalla casa di Alagna o dal villaggio sardo, non è una riproduzione, non è l'opera di un esperto imitatore, tanto l'occhio è accostumato a veders i ingannare. Magnificenze italiche. Ora se tutto ciò può e deve meravigliare osserva to nel gruppo etnografico; meraviglia maggior e produce in chi visiti i padiglioni regionali. La ricchezza e la magnificenza di cui possono vantarsi gli antichi palazzi italiani, è qui profusa largamente. Ecco qui Venezia, il cui edificio è uno de i più belli . e dei più ricchi di tutta la mostra. Una serie di artisti, dall'architetto Max Ongaro ad Ettore Tito, hanno ideato quest'opera caratteris ticamente veneta, elegan temente aristocratica, !11 cui ogni cosa richiama alla mente ricordi di gloria e di grandezza. Rievocata da un lato la UN VILLAGGIO DELLE VALLATE (fot. r\rg u s). Loggia di Candia, dall'altro la Torre dell'Orologio, imitata con meravigliosa precisione di linee e di colore. Il ferro battuto, il marmo lavorato egregiamente, l'oro, la porpora - l'oro e la porpora della bandiera veneta - si uniscono a formare un ins ieme quanto mai bello e ricco. -- In una dolce e mis tica penorn bra, angolo di p:ice, in tanta gloria, è racchiusa la piccola stanza che Ve ttore Carpaccio ideò nel famoso quadro detto il S ogno di Sant'Orsola. Troppa ricca per una santa, anche se di nobile famiglia, questa stanza pare riserbata piuttos to a una di quelle raffinate donatrici d'amore che allietavano gli ozii dei veneziani. Era senza dubbio dolce pregare in questo luogo; ma doveva essere anche più dolce amare, sotto questa luce discreta, fra tanta ricchezza, fra tanto sorriso di arte. Ed ecco a contrasto della Venezia pia, la migliore, la più bella, la più gloriosa Venezia, dominatrice dei mari e signora di .uomini, Venezia fiera della sua gloria marinara. E qui, nella Sala della nave, la riproduzione del Bucintoro, la ricchissima nave dalla quale i dogi di Venezia gettavano il simbolico anello nel mare con le parole sacramentali: "Noi ti sposiamo, o mare, in segno del nostro perpet uo dominio,,. E fanno corona a questa le navi meno ricche ma più possenti, le armi terribili ma pur foggiat e artisticamente, la riproduzione del monumento al Peloponnesiaco esistente nella sala del Senato del Palazzo du"cale il busto del Mocenigo, la statua di Vettor Pisani; e su ogni cosa si eleva fiera la bella bandiera leonata di porpora e d!oro. Ma ricordi di gloria e visioni di bellezza sono in tutti i padiglioni. Ecco in questo ernilianorornagnolo, così ben racchiuso fra le due massiccie torri quadrangolari, così bello nello splendore delle terrecotte, dei marmi, delle ceramiche faentine - tutto ciò che di più caratterist ico s i trova nel palazzo es tense di Ferrara, nel palazzo Bentivoglio di Bologna, nel Castello di Torrechiara di Parma. È qui riprodotto il secolare studio di Bologna, con gli s temmi delle diciotto nazioni che inviavano disc epoli all'Università; nella sala di Ferrara, i cui elementi sono stati tratti dal palazzo di Schifanoja, vi sono i grandi affreschi del Cossa raffiguranti le " Caccie del duca Borsa ,,, riprodotti mirabilmente dall' Iperman, che un eguale lavoro compì per il governo francese, a cui invano lo richiese in prestito il Comitato; e una meraviglia dell'arte feudal e racchiude la sala di Parma, ripro• dotta in ogni minimo particolare dalla sala del Castello di Torrechiara edificato da Pier Maria Rossi pe r dimora sua e della sua Bianca Pellegrini. Ed è qui ancora il meraviglioso camino della Sala del fuoco; in cui le donne modenesi erano ammesse a scaldarsi liberamente; è qui R eggio con i ricordi · dei principi di Correggio; e Ravenna con i meravigliosi mosaici di San Vitale. Il Piemonte è ricordato da un padiglione, per il quale l'architetto Bertea ha tratto l'ispirazion e dal famoso Priorato di Sant'Orso in Aosta, ediIROLINA . . azione sicura . . . . . . perfino in Tossi. Catarri bronch1ah cron1ct Tosse asinina dopo ln.fluenza e Polmoni~.e

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