Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

382 LE ESPOSIZIONI DEL r9rr lL NUOVO MANIFESTO DELL'ESPOSIZIONE ETNOGRAFICA DI ROMA dipinto da Galileo Chini e rip~odotto dallo Stabilimento del dott. E. Chappuis di Bologna. La Solenne Commemorazione a Roma del XX Settembre. Per la ricorrenza della festa nazionale del XX Settembre, annunciata firi dalle prime ore del mattino da venti colpi di cannone sparati dal forte di Monte Mario, tutte le vie di Roma erano imbandierate e percorse da musiche alternanti liete marce con inni patriottici. I trams e gli omnibus erano adorni di bandierine. I muri erano tappezzati di patri6ttici manifesti pubblicati da numerose associazioni e dal sindaco di Roma. Alle ore 1 r, nella sala consigliare in Campidoglio, ebbe luogo il conferimento dei premii per atti di valor civile compiuti nel corso del1' anno. Poco dopo le 14, in piazza Campidoglio e lungo la via dell'Ara Coeli, cominciarono ad affluire le associazioni e le rappresentanze per prendere parte al corteo patriottico a Porta Pia. 11 e orte o. La ressa alle r5 era addirittura enorme:· notabilità, ufficiali, veterani, signori, popolani, donne di tutte le classi, mentre dai vari sbocchi arrivava sempre nuova gente. Alle r5 precise si odono i rintocchi dello storico campanone del Campidoglio. Le bande rispondono in coro suonando tutte insieme tra gl i applausi della folla. Finalmente il corteo si m~10ve lentamen te e si snoda ordinato e lunghissimo giù per la scalea capitolina e poi per le vie secondar ie, sbucando in via Nazionale. Si calcola che lo compòngono un ottantamila persone. Certo, esso è lunghissimo. Mentre la sua testa imbocca via delle Terme per riversarsi m via XX Settembre, la coda è ancora in fondo a via Nazionale presso piazza Venezia. A Porta Pia. Alle r6.3o la tes ta del corteo arnva sul piazzale di Porta Pia. Le associazioni e le rappresentanze si dispongono intorno al palco· delle autorità sul quale si trovano il sindaco Nathan con la Giunta e il prefetto Annaratone; il professor Orrei, vice-preside'nte del Consiglio Pro- . vinciale con la deputazione, il senatore Di San Martino, varie altre autorità civili e militari. Dinanzi al palco sono schierati la brigata dei granatieri ed un battaglione di giovani cacc iatori del Tevere che prestano servizio d'onore. Vicino alla lapide commemorativa della storica breccia sono state apposte varie corone. Il prof. Orrei, facendo la consegna di un.a magnifica corona di bronzo da porsi . sulla breccia, pronuncia non breve discorso, Prende quindi la parola il si ndaco di Roma, Ernesto Nathan. Il discorso del · Sindaco. Egli incomincia col dire che in ques t' anno memorabil e " quando l'Italia e Roma, indissolubilmente unite, nonostante le parricide mene all'interno ed all'estero, trionfalmente celebrano il giubileo della patria ricostituzione ,, , tre giorni sugli altri tu1 ti emergono: il 27 marzo, il 4 giugno e il 20 settembre. Il 27 marzo fu celebrata la ricorrenza del cinquantenario del giorno in cui il Parlamento itali ano da Torino afferma il diritto inalienabile dell'Italia su Roma, e la dichiara, in cospetto al mondo, capitale del regno; il 4 giugno la Nazione, nelle rappresentanze sue, convenne di nuovo al Colle Capitolino, là dove si raccolgono le auguste memorie delle tre civiltà: il Campidoglio della Roma repubblicana ed imperiale; l'Ara Coeli della Roma dei Papi; il monumento della Terza Italia; oggi, dinanzi alla breccia di Porta Pia si sono schierate le insegne .delle Associazioni civili, i veterani, i cittadini di ogni classe, d'ogni fede, d'ogni e tà, i combattenti del passato, del presente, dell'avvenire. Alle r5.3o le rappresentanze dell' esercito, del Comune, della Provincia si sono recate al Pantheon, ove sulle tombe di Re Vittorio Emanuele II e di Re Umberto I sono s tate deposte le coro·ne inviate dal Comune e dal Consiglio provinciale. Durante la serata per le piazze e per le v ie principali della città, illuminate a giorno, si è riversata una folla immensa. r Il telegramma del R.e al sindaco Nathan. Il sindaco di Roma ha inviato al Re, per Ja ricorrenza del XX Settembre, il seguente telegramma : " In questo giorno memorando d'anno memorabilissimo, Roma, capitale della Terza Jtaha, della vita nazionale pulsante, del dovere nazionale cosàente, saluta nella Maestà Vostra, esempio amato, i·nterprete delle virtù, delle aspirazioni e dell'operosùà italiane, Colm· che immedesi·ma e delinea l'avvenire patrio per il àvile prog r esso della Nazi·one e dell'umanità,,. Il Re ha risposto col seguente telegramma da Torino: " Il telegramma che Ella ha voluto dirigermi in questa stonla ricorrenza mi gi·unge a Torino. Qui, dove Roma fu proclamata Capitale del Regno, sono oggi convenute le rappresentanze delle province, ria/fermanti quella concordia di alti ùitenti che ha animato il popolo italiano nella celebrazione del cinquantenario nazionale, tra le àvdi feste del lavoro e del- !'arte. A Roma rendo n·- conoscente il saluto con i·t voto che la concordia di ideali e di opere guidi sempre l'Italia verso g loriosi destini. "VrrToRro EMANUELE,,.

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