358 ~LE: E:SPOS1Z!ON1 D.E:L 19it SALA DEI M USICISTI. riquadri simmetrici, è affrescato il motivo delle fog lie, che si intreccia con il rich iamo araldico del picchio, da cui ha tratto nome la terra picena o marchigiana. Il resto delle decorazioni quattrocen tesche s'impernia sulla nota multicolore dei quattro stemmi delle provincie regionali, e su quella biancheggiante e schematica del di-a ppo che corre, alternato da pieghe convenzionali, lungo tutte le pareti. QLtivi appunto, con reve rente spirito di patriottismo, è ricordato il generale Montevecchio da Fano, quello stessp di cui furono, or non è molto, solennemente trasporta te le ceneri dalla Crimea in Italia. Alcuni mobili severi e grevi intagliati su stile arieggiante, nel lavoro dei particolari, le grazie del Rinascimento, popolano questa saletta che degnamente prepara il visitatore all'entrata nelle più vaste aule seguenti. Quindi semplice, nuda, come la musa stessa, l'aula dei poeti. Assai dappresso alla volta, tagliata a cassettoni con grandi rose fiammeggianti di colore, fu tracciata un'alta fascia ornamentale con un nastro a sagoma alterna e ripetuta su cui son scritti, omaggio eloquentis simo in sua serrata concisione, i nomi dei poeti grandi e la loro patria e la loro epoca. Abbinate fra le sagome di ques to nastro, stanno inoltre le piccole lampade che irradiano, simbolo .chiaro della possanza inestinguibile del verso, una perenhe luce dolcissima. Cecco d'Ascoli e Guidobaldo Bonarelli, Annibal Caro, rievocatore di latini eroi, e Crescimbeni Maceratese e Luigi Mercantini, che suscitò con la sua canzone gli entusiasmi dei soldati non mai paghi di vittoria: que , te l'anime fervide di narratori, di glorificatori, di sqms1t1 amanti, queste l'anime ricordate ali' irrimut_abile ammirazione dei figli nuovi. Ma palpitante, immenso, su ogni altro sovras ta lo sp irito di Giacomo Leopardi, infinito, divino, profondo come il mare e il cielo. I pronipoti del Grande, Ettore e Monalduzio, e la madre contessa Sofia, concessero con gentile pensiero che qui figurassero alcuni fra i più preziosi cimeli della sua vita e del suo lavoro; il calamaio, il tappeto dello scrittoio e la lucerna, già raffigurata nel fregio del soffitto, la lucerna di cui rammenta il Poeta nelle Ricordanze: .... alla fioca Iuce rna poetando .... Anche il Municip:o di Recanati ha inviato il Alle Marche, nella loro multiforme totalità, si dedica il salone maggiore, ris ervato alle feste e alle varie celebrazioni. Il soflitto riproduce un modello della Sacrestia del Duomo di Ancona e corona magnificamente le pitture delle pareti, su cui si snoda un fregio che esalta la gloria del Mare Adriatico, in una sinfonia di luci e di acque azzurre, dolcemente azzurre, ove palpitano, sotto l'impeto del vento, le vele amriie delle paranze. Questo fregio è fatto più ricco poi da parecchi simboli che motti latini chiariscono, commemorando con fervida sonante parola le vicende dell'attivi_tà commerciale e industriale del paese. SALA DELLA " SAPIENTIA ,,. - PouT ·cr, S CIENZIATI E TEOLOGI. MEMORIE DEL PALAZZO DuC ,\LE DI URBINO (fot , Scavalli Veccia). bu.sto del va te, opera egregia dello scultore Monteverde, che ne plasmò la scarna, dolorosa tristezza, con magistral segrio, per l'orbita cava profonda come un abisso. I Papi hanno pure la loro '.sala ove è ricordato Giovanni XVIII di Rapagnano, accanto a Sisto V e a Pio IX che tan ti en tusiasmi e tanti eroi sollevò intorno a sè nei momenti più concitati del nostro risorgimento. Notevole sovra ogni altro particolare in questo ambiente il soffitto riprodotto dalla Casa Crocetti d'Ascoli. fl.i' Breve passo separa da questa la sala dei filosofi, dei teologi, dei poli.tic::i, rievocati in ritratti, in stampe antiche e moderne e concelebrati pur essi in una decorazione floreale che s'impernia sul simbolo della campana, che porta scritta, a carattere nero, la magica parola: Sapientia. Dignitoso sempre, solenne anzi, l'arredamento e come preparato a un consesso di ottimati. Snelli e limpidi, nell'alto i richiami alle chiare personalità del paese, da Traiano Boccal ini politico loretano del secolo XVI s ino a Leone Levi d'Ancona, gloria nuova degli s tudi economici italiani. LIQUORE STREGA DITTA G. ALBE RTI - BENEVENTO Esposizione Internazionale - .Milano 1906 Esposizione Universale - Bruxelles 1910 FUORI CONCORSO /Y\E/Y\BRO DELLA GIURIA
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