Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

Tale nella sua vastità parsimoniosa di linee e nella vigorosa saldezza dei particolari, il prmcipal prospetto del castello. Il lato che segue a des tra, rispecchia, sempre in rapida sintesi, elementi del Palazzo Benina di Ancona, ed anche una porta di Tor di Palma cui si pensò opportunamente collegare, per analogia di ispirazione e di fattura, una finestra del bel Sant'Agostino di Recanati. L'.alta parete, da cui occhieggiano tre finestre cinte di marmi lavorati e preziosi come ricami, è in alto · delimitata da un motivo di aspri merli guerreschii e quasi incombe, sovrastandola con taluni elementi grandiosi che rievocano fuggevolmente. il Palazzo Malatestiano di Fermo, alla più modesta architettura della parete posteriore ove è riprodotto un mirabile esempio d'ar te prettamente marchigiana: la Madonna del Buon Gesù di Fabriano. Un lembo breve di chiostro, umile e pur ridente di serena pace. Il porticato a tre arcate ampie regge la chiusa galleria sovrastante, movimentata da bifore su sfondo di vetri multicolori ; e il tetto rigido e nudo richiama per affi. nità di disposizione il coronamento centrale della facciata. Ma più vibra la diffusa uniformità rossastra dei muri, chè sul lato sinistro, quasi al vertice dell'angolo, si distende tra i biancori del puro marmo Io stemma splendido di l esi con il leone rampant_e, ~, su, in alto, al culmine della cornice ~ ' lo rinserra, le figure vivaci dei quattro putti ridenti che sostano, recando in leggiere volute piccole ghirlande. La parete di sinistra, distesa a riallacciarsi alla. torre di fronte, risulta da un complesso di elementi decorativi, in cui si intrecciano caratteristiche della rude ·e solida arte ascolana: la porta in Piazza dell'Arengo, le finestre bellissime del Palazzo Bonaparte. Senza sbalzi di illogiche inframme ttenze architettoniche, il Cirilli aggiungeva quindi la loggetta del Palazzo Ducale di Urbino, più altri particolari tratti dallo stesso edificio, seguendo quelle trasformazioni che il Duca di Montefeltro, verso la fine del secolo XV, richiedeva dall'arte di quel mirabile artefice dalmata che fu Luciano di Laurana. A completare l'armonica fusione di sì disparati elementi, due se ne aggiungono non meno interessanti: la tomba di Sigismondo Malatesta, esistente in San Francesco di Fano, e una porta in ferro battuto, esemplare autentico del 400, concesso dall'Università di Pesaro. · Elegante come una sala, raccolto, intimo come un chiostro, fu da ultimo disposto, fra le robustissime mura del maniero, il piccolo cortile, spirante attorno silenzi un po' velati di pace e di tranquillità. Sul fondo, due colonnati ad atrio, sovrapposti con svelti capitelli e fasci ette d\ pietra chiara; nel mezzo il pozzo bianco d1 marmo, molto sobrio di decorazioni, ma dignitoso e lavorato con signorile proprietà. Poi, da terra, sino al limite e.;; tremo degli archetti del piano superiore, verdi piante e fiori in ogni angolo, popolando di variopinta fes tività i silenzi un po' velati di pace che aleggiano QGil n~ LE'. E:SPOSIZIONI DEL 1911 IL p ADIGLJO:\E MARCHIGIANO, attorno, fra le ombre cupe e le luci tenui del piccolo cortile. Così con fervore altissimo di attività, con perizia e, senso d'arte veramente raro è stato preparato per le glorie marchigiane il form idab ile castello. E sorge sulla roccia scaglionata a gradini lunghi; sulla roccia, per significare la natura montuosa del paese. Ma rupe è esso stesso e brano di montagna solenne, ove furon scavate le dimore per ospitarvi, contrasto mirabile dell'arte, le memorie dei fasti, in ogn i forma e in ogn i sostanza, i più puri e sacri alla ricordanza dei posteri. ll. Un concetto tutto nuovo adunque ha informato l'ordinamento delle sale che si svolgono successivamente nel padiglione marchigiano. Mentre infatti le altre .regioni, nell'attuare i loro ambienti, si sono attenuti al principio di ricostrurre o trarre l'ispirazione da momenti che s ignificassero esclusivamente lo sforzo dell'attività artistica attraverso le epoche più varie, il Comitato marchigiano invece ha deciso di generalizzare l'idea celebratrice in un complesso di commemorazioni, in cui la vita estetica ha pur la sua parte, ma innegabilmente predomina l'elemento storico esplicantesi in raccolte . di cimeli, di ritratti, di documenti generali o specifici e tutti rivolti al fine di far palese o sempre più chiara la ri- : nomanza degli uomini che onorarono la loro terra. SAL,A DEGLI ARTISTI. - IL BUSTO DI RAFFAELLO (fot. Scavalli Veccia). Ecco, ad esempio il salone d'ingresso a pianterreno. La volta profonda, a crociera, si riassume in quattro lunette su cui, dentro piccoli

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