Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

Parmi piu razionale, più libera, più intima di diretto contatto coll'antico la manifattura nostra: dove c'è poco o punto classicismo dell'impero e del primo Ottocento, dove c'è invece, come in quella di Signa, l'esordio e la primavera della Rinascenza, dove c'è, persino, la bella illusione che i tipi del Goldoni o dei Promessi Sposi possano già appartenere alla cultura generale di così tarda formazione. Nè la vecchia Sassonia ·vi offre qualcosa di più genuinamente tedesco: anzi bisogna fermarsi a contemplare tutto quello che vi è di languido, di voluttuoso, di Versailles, in queste damine che discendono dalla portantina fra i cicisbei incipriati, che ne ricevono l'omaggio sotto un baldacchino di vetro, dalle frangie rilucenti, irrequiete e chiacchierine, che si mirano nello specchio con una diligenza da attrici, che vivono una vita artificiosa, angusta, scioperata rn;l breve spazio dei loro gabinetti all'uso francese per sentire come questa industria germanica, che si è diffusa e continua a vivere con un nome francese, abbia dovuto sembrare ai romantici nazionalisti della scuola redentrice quasi una forma di soggezione dell'anima e della volontà nazionale. Vi assale lo scrupolo ed il desiderio di una esperienza: prendete in mano idealmente una ·di queste statuettine e andate a provarla in uno di quei salotti che avete esaminato sul principio. Ceramica e mobiglio non s'accordano fra loro: essi sono divergenti e divergono perchè entrambi imitano e rifanno e compongono ciò che corrisponde a diversi momenti e a diversi spiriti. Dunque niente vecchia Sassonia, per quanto essa vi possa blandire : al confronto è più caratteristico, è più teclesco 16 sviluppo dato agli atteggiamenti affettuosi e paterni di Napoleone e ve lo illustrano, ve lo chiariscono nei suoi .sottintesi _, nelle sue fonti sentimentali, alcuni gruppetti di amore materno, la prima lettura od i primi giuochi vegliati da una femminilità dolce e discreta. Dolce della dolcezza che impronta l'amore di Ermanno e di Dorotea: perché ci sono Ermanno e Dorotea e riuscite a pescarle alla fine e, nell'infantilità confidente di entrambi, nel "maschio candore ,, di Ermanno soprattutto, siete finalmente di fronte all'intima Germania. Qualcosa di sereno e di buono, di remoto dalle ambizioni lussuose, qualcosa che sa anche di cucina, se volete. Se riuscite a scoprire, seminascosta com'è dagli altri più signorili reparti della ceramica, la nitida, sorridente cucina sul progetto del pittore Hermann Haas, tutta tersa e specchiata come la stanza da bagno ed il negozio di terraglie da lui medesimo ideati, ordinata e piacevole nella moltitudine candida dei suoi vasetti, vi lasciate avvolgere dalla poesia della massaia, dall' idillio operoso della donna di casa, di quella tradizionale donna tedesca che l'imperatore in un suo motto faivoso, chiuse nel territorio delle quattro K. Ora, dove il tipo muliebre che è più agevole e consono l'immaginare, è quello dell'umile, buona moglie delle Anin1e soli"tari'e, la vita domestica, la vita quieta e felice, non può essere nè elegante nè mondana, nè boema, non può altro essere che coniugale, e se le accordate un luccichio d'oro, è quello della fede, degli anelli matrimoniali che qualche espositore vi distende innanzi con molta varietà di modelli e di giuramenti. Come in tutti i popoli forti non vi è nel carattere tedesco che una scelta fondamentale: quella stessa dei romani: domi militi·aeve: o la pace o la guerra. Fuor della guerra quel che di più originale, di più suo, di più fresco e perenne produce la Germania si riassume nella vita famigliare ed in essa appare il tipo del tedesco mansueto. Perchè c'è un tedesco mite, mansueto: una giovinezza germanica ancora es tranea alla lotta e volta a tutte le fioriture del sentimento, compresa quella · della melanconia. Il giovane Werther ha i suoi antenati, e questa civiltà ha forse due faccie sole, W erther e Sigfrido: la volontà d'amare e la volontà di . vivere, la famiglia e la battaglia. Ed eccoci alla Germania guerriera. Troneggia e squilla essa le proprie baldanze maggiori nell'aula imperiale: ma sottili legami la congiungono ad ogni altra parte della Mostra e ·non vi è, nelle varie apparenze di questa, soluzione alcuna di continuità. Fra i mobili vi si para a due passi un massiccio cavaliere di ferro, le mani incrociate sullo spadone or landesco: fra i mobili alcuni letti di bronzo, -a mano, pesantissimi, poderosi, messi a buona ragione accanto a codesta figura medievale perchè sembran fatti per reggere il sonno d'uno di tali paladini greggi e membruti. Accanto alle seduzioni dei pizzi c'è LE ESPOSIZIONI DEL r9 r r la minaccia della dinamite e della sua corte di esplosivi; dalle delizie alle irrefutabili lotte del vivere, si giunge alla fredda mole impassibile delle sostanze miracolose a distruggere: a distruggere ed a vincere. E lo sforzo per raggiungere il mare colle industrie della navigazione interna, coi progressi sorprendenti del porto di Di.isseldorf, coll'aspirazione infaticabile delle draghe marine, portatrici e ribattitrici, numerosissime nella Mostra della marina mercantile: è lo sforzo moderno per dominare il mare, per sostenere una politica commerciale mondiale col prestigio della marina da guerra, colle corazzate poderose, la Slesi·a, la Lorena, 1' Alsazia nomi moderni e quasi provocatori; il Barbarossa, nome antico e non meno duro alle orecchie ed alle memorie latine. Qual differenza colle imbarcazioni che hanno solcato i mari brumosi del Nord nei crepuscoli dell'era nostra, cogli scafi dei Vichingi e dei Normanni, colle galee del XIV secolo, colle navi da guerra inglesi del XVI secolo, colla fregata di Nelson! Le società nautiche della Germania sono andate a gara per offrire alla coppia imperiale, nella fausta ricorrenza delle nozze d'argento, varie, magnifiche, fragili e preziose riproduzioni perfette degli strumenti tipici di aggressione e di trasporto nelle varie fasi della marina da guerra. Ed in mezzo a questa minuta, oscillante tintinnante, argentea flottiglia da museo, emerge più alta, più salda, . più tozza, più imperiosa e significativa la figura di Guglielmo Imperatore e Re, ammiraglio supremo della flotta tedesca, piantato coli' occhio ali' orizzonte, munito d'un cannocchiale enorme, quasi per seguire le proprie ciurme e la propria bandiera nell'estrema lontananza degli oceani contesi. Attorno a lui, da quel piccolo popolo di palischermi, dalle cor- · vette tedesche, dalle esploratrici tedesche, dalle fregate tedesche del XVII, del XVIII, del XIX secolo, pare salga, echeggi, rintroni la voce, l'anelito de.i suoi avi, dei suoi principeschi predecessori cercanti, chiedenti, tentanti, quello che a lui solo, quello che a lui primo, sugli albori del Novecento, riesce di compiere e di vedere, la potenza e la grandezza della Germania sul mare. E nella cupola che gli si allarga sopra come una corona, la romana asprezza del motto : navigare ·necèsse. Il nazionalista passando di qui sente un fremito ed ammira: Gualtiero Castellini avrebbe voluto condurvi gli italiani ad imparare ed a volere. Ma non tutta la Germania consiste e si spiega da questa superba manifestazione di forza. Bisogna recarsi in fondo alla mostra e fermarsi innanzi alle meraviglie dell'ultima sala, quella della previdenza e della profilassi sociale. Non è scienza pura, non è virtuosità medica come nt;l!e lugubri e ricchissime vetrine degli istrumenti diagnostici od operatorii, in un' esibizione promiscua, macabra e persecutrice di maschere di cloroformio, di ginecologia e di veterinaria. Non è la disciplina astratta e teoretica che può guarire: è la incrollabile volontà di un popolo, il proposito fermo ed irreduttibile di essere sano. Grafici e modelli vi inculcano le vittorie della lotta contro la tubercolosi, vi mostrano come si estendano enormi i sanatorii popolari; come il male si combatta nelle sue origini medesime, colla ricchezza dei giardini popolari di Monaco, colle case popolari così numerose ad Amburgo, coi distruttori delle immondizie ed i miracoli della nettezza -urbana, colle scuole smontabili, che si trasportano nella foresta. Con pari vigore si combatte l' infortunio nelle sue conseguenze e si irreggimentano nelle società di assicurazione milioni di vite operaie. La malattia e la miseria cacciate ed aggredite in ogni luogo con fermezza di intenzioni. · Su tutto ciò, sul!' imponenza di questo spettacolo; sulla civile letizia di questi risultati, ancora l'eloquenza d'un bel titolo: "La salute del popolo ,,. Le nostre demagogie latine, i et toriche ed anarchiche, non avrebbero mai saputo trovarlo. Qui non si dice che il popolo debba essere sovrano, libero, felice: qui non si fanno le .promesse impossibili a mantenere: qui si esprime una necessità sociale, una verità fondamentale e pregiudiziale: che il popolo deve essere sano. Avvicinate col pensiero le cento bocche ignivome delle corazzate alle case disposte nelle pinete per riattivare i polmoni dei poveri. Dopo qualche po'· le due sale non vi sembrano in contrasto, la Germania guerriera e la Germania sociale vi costituiscono nella mente una sola Germania. L'una non sta senza l'altra e tutte queste forme antitetiche di attività umana hanno, nell'esistenza profonda di una nazione, sottili le355 garni. Perchè un popolo possa affacciarsi sul mare ed alle grandi contese per l'egemonia, occorre che sia sano, gagliardo. In questo odierno tendere dei popoli del Nord verso il continente del Sole, ci sono due modi di andare in Africa: ci si può andare per curarsi, per rappezzarsi, come dicono i francesi: ci si può andare per comandare. I tedeschi, evidentemente, hanno scelto questa seconda forma, mentre noi italiani - sia detto tra parentesi - non ancora tisici, per fortuna, ma sempre deboli di volontà, abbiamo trovato una scappatoia ed andiamo in Africa, come dovunque, per servire. Così questa volontà di salute è indispensabile per la volontà di potenza e la salute del popolo è il sostegno, è la base della forza militare. Ma vi è anche la reciproca che ,oçcorre meditare per non essere semplicisti. E cioè . anche la ·forza che permette la previdenza, è il prestigio della nazione, sono i commerci sicuri e protetti che fanno affluire la ricchezza necessaria per le assicurazioni, perchè lo Stato mantenga le proprie nuove promesse sociali. C'è un equilibrio, c'è un assiduo ricambio organico e investe strati molto più profondi che non quelli superficiali di un bilancio e di un' opera governativa. Se chi ha scritto. quella bella parola che mi ha commosso per un certo suo suono suggestivo di patronato e di vigilanza affettuosa, se chi ha scritto sulla parete dell'ultima sala La salute del popolo, ha avuto un concetto aulico ed ha amato immaginare il principe che cerca insieme le armi e la pace, che provvede ad un tempo le navi e gli ospedali, ugualmente paterno per i soldati e per gli operai, egli è al disotto dell'eloquenza di questa esposizione. La quale non è l' esposizione di Guglielmo, ma l'esposizione della Germania. L' imperatore ammiraglio è la conseguenza della volontà delle classi colte, in quella lor parte migliore nella quale sfuggono alle consuetudini sfibranti della eleganza cosmopolita. Queste meraviglie di previdenza e di igiene proletaria sono le conseguenze dello spirito militare del quale sono pervase, anche nel movimento socialista, le schiere operaie. La salute del popolo può essere la sollecitudine di ·un sovrano avveduto, ma è l'opera sopratutto, e prima di tutto, del popolo. E perchè un popolo possa trarre tale profitto dalle istituzioni sociali, occorre che possieda di proprio ammirevoli attitudini di disciplina, che sia organico, compatto. · E il popolo di Germariia è soldato. Questo è l'avvenire e la sicurezza della Germania. Qualunque sia per essere la sorte delle classi alte nel. fascino e nella facilità della vita lussuosa esiste in questa disciplina proletaria la riserva maggiore della Germania di domani. Unò degli scrittori d'Italia che si discutono più volontieri, G. A. Borgese, ha accusato e profetato, due anni or sono, tornando dalla Germania, la fine di· Sparta. Io non mi sento di giurare più come il Ferrero sulla innocenza dei costumi teutonici. Ma nel suo pessimismo - od ottimismo dal punto di vista egoistico delle nazioni concorrenti ·-:- · lo scrittore siciliano aveva la visuale borghese: non aveva l'intuito e l'afflato della storia proletaria. . Dietro la Sparta moribonda, la Sparta feudale ? borghese, un'altra è in attesa: la Sparta operaia. . Domani, la massa lavoratrice può vincere in tutta la Germania; ma la sorte della nazione non ne sarà mutata: la nostra debolezza di fronte ai popoli del Nord non ne riuscirà diminuita. Anche quando le squadre socialiste avranno .occupato. il Reichstag non vi si sentiranno nè l'urlo di una piazza, nè il cicaleccio di un parlamento, ma gli ordini secchi di una caserma. PAOLO ARCARI. La situazione finanziaria all'Esposizione di Roma. Si sono fatte ·correre in questi giorni voci fantastiche intorno al supposto cattivo risultato finanziario dell'Esposizione di Roma. " Abbiamo assunto . informazioni - dice il Giornale dei Lavori Pubblici - e ci è stato detto che tali voci sono infondate e tendenziose. Le spese sono ammontate in tutto a 15 milioni e sono già quasi totalmente coperte dai proventi della lotteria, da quelli delle tessere ferroviarie e da quelli dei contributi del Governo, del Municipio e dei privati. Siamo quindi ben lontani dal deficit di trenta o quaranta milioni di cui si favoleggia e ·si può anzi affermare che anche nella più dannata delle ipotesi, il deficit non toccherà il milione. ,, Stampato su carta delle CARTIERE BERNARDINO NODARI in Lugo di Vicenza.

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