Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

332 LÈ ESPOSIZIONI DEL 191Ì ROMA. L'ARTE INTERNAZIONALE NEL PALAZZO BAZZANI Gli artisti italiani che hanno esposto nel grandioso palazzo costruito a Valle Giulia non sono al completo. Mancano i maggiori, dal Michetti al Sartorio, dal ·Trentacoste al Canonica, dal Bistolfi al Calandra, e di mostre re.trospettive non ce n'è che una sola: quella di Enrico Coleman. Tuttavia la raccolta delle opere è copiosa e, se non eccell ente, buona. Il più forte appare, senza dubbio, qua dentro, Antonio Mancini, che per la prima volta si presenta con un complesso di quadri da cui risalta nella ii1tegrità del suo valore. Sono otto, tutti di figura, compreso un nudo che rimonta alla sua vecchia maniera. Il MaJ:1cini è una delle forze più tenaci della scuola del verismo . Ma il suo verismo non ha nulla di comune con quello degli altri pittori italia·1i , i. quali, tranne qualche rara eccezione, dànno alle loro ope1·e quel carattere aneddotico, letterarieggiante, che nulla ha da vedere con la vera pittura. Pel Mancini il soggetto ha scarsa importanza: egli si preoccupa poco di dare movimento all e figure è tanto meno di cogliere uno di quegli attimi fugaci di espressione che fanno disperare i più arditi e valorosi impressionisti . Egli non è un ricercatore di linee eleganti e nemmeno un sinfonista del colore. Egli mira unicamente a fare una pittura sana e forte, che solo per sapienza di toni e di rapporti emuli il vero. Ed è lotta veramente titanica quella che il Mancini impegna per fissar l'immagine del vero, immagine · che vede come nessun altro oggi. Ciò _avvicina l' artista contemporaneo ai grandi pittori di razza Velasquez e Franz Hals da cui sopratutto, pare abbia assim ilato l'a ria eternamente sorridente che ravviva i suoi ultimi lavori, dandoci un'impressione gioiosa di cose ed uòmini, offrendoci la visione della sanità e <;iella luce · in armonioso connubio. E questo si deve alla sua tecnica tutta personale, a. grosso impasto, spesso einulante per lo spessore il bas- ~grjl_ie_vg, Jrement~ r1_~lle . miri~di __ 9j . p_ei:_inell_a!e ..nervos e e che si stacca da quella comune per l' uso sapiente di mezzi estrane i alle risorse della tavolozza, mezzi che spostano il valore dei toni e dànno ai quadri una luminosità non altrimenti conseguibile. · · · · · · · - Fra gli otto ritratti ·del Mancini, oltre al morbido nudo fei:nminile dalla pennellata ancor liquida, noto un Moschettiere, che domina; con la sua maschia figura, una grande tela, in tono rosso; un uomo, in costume seicentesco di raso viola e grigio, con una tracolla celeste, che, Brindando, leva con la destra un calice e, nei suoi smaglianti colori, armonizza festosamente col fondo dorato· di una porta chiusa da una pesante tenda di velluto rosso; una dama in costume settecentesco, la morbidezza del cui raso bianco è data con sap iente grosso impasto di colori; un'altra mezza figura muliebre mollemente sdraiata sopra una poltrona di cuoio, sfoggiante un abito rosa pallido con pizzi e ricami d'argento resi dal pittore in modo strano, mediante l'applicazione sagace di pezzetti di piombo ritaglìati dai tubi stessi del colore; una giovine signora · che s i appoggia ad un liuto ravvolta da una vestaglia giapponese e circondata da molti ninnoli, ·fra cui un vaso rosso, bianco e azzurro che pare animarsi sotto il magistero del pennello. Dopo Antonio Mancini viene, in ordine d'importanza, Enrico Coleman, il poeta della c~mpagna romana, morto pochi mesi or sono. E una visione diversa ma incantevole d'arte schietta e possente, poichè il Coleman penetrò come fors e nessun altro nello spirito di quel paesaggio desolato, eppur pieno di suggestione, che circonda l'Urbe conservando tradizioni e costumi secolari. Egli seppe rendercene tutti gli aspetti, esprimercene tutte le voci med iante una tecnica fine e delicata che avrebbe dovuto dargli diritto a una maggior considerazione, non oggi soltanto che è morto, ma quando consumava nel!' intensa ricerca delle sue espressioni d'arte la vita povera di gioie, di sollievi, d'agiatezze. Noto una mandra di cq_yalli selvaggi dietro cui un buttero, saldo in arcione, galoppa per gettare il laccio: questi destrieri, dalla fibra d'acciaio, paiono vivi nella foga della corsa, con gli occhi iniettati di sangue e le criniere al vento e i muscoli tesi come sotto l'imperio di una volontà prepotente di aria libera e pura. Noto anche una Lotta di tori, che raffigura i g ravi animali mentre si lanciano l' un contro l'altro con gli occhi quasi fuori delle orbite, co_i crani che GLI ITALIANI si cozzano, con le corna che si intrecciano, coi muscoli del torace e dell'anca tes i nello sforzo concorde di dominarsi a vicenda. E, infine, quasi a riscontro di queste scene violente, trovo un vecchio cavallo bianco la cui pelle qua e là rosseggia di scorticature e il cui sguardo ha un'espressione direi umana di stançhezza, di abbandono .. I vecchi pittori, a differenza degli scultori, sono quasi tutti rappresentati. Pio Joris ha un bel · trittico, L e dotate, che nella parte centrale ritrae, con grande finezza di toni bassi, una proces sione in San Pietro fra due ;ile di fanciulle bianco vestite, e nelle parti laterali 1.ma giovine intenta a cucire nella propria stanzetta e una comunicante. Ha, poi, un vigoroso Ponte Sisto, e un quadro di ambiente spagnuolo, un gruppo di devote che escono, compunte, dopo la preghiera, da una chiesa. An ton io Frag ia corno invia un Ti-amonto che manda un riverbero di fuoco sopra una paranza procedente al largo sul Canal Grande. li Dalbono, oltre a due quadri ad olio in uno dei quaJ.i - il migliore - eseguito nella s tessa luce del Tramonto, vediamo alcune barche a vel-a che avanzano lente Nel golfo di Napoli~ ci offre otto acquarelli dei più bei dintorni della sua cit tà, da Posillipo a Baia, da Torre del Greco a Pozzuoli. F ili ppo Carcano, trova lena ed ardire giovanili per dipingere tre grandi quadri nei quali ancora si sente la mano del maestro: un Giuda, un paesaggio su cui si libra, agile e lieve, un aereoplano e La regina del mare una fanciu lla nuda che, ritta sopra uno scogli o,. coi capelli biondi al vento, è tutta avvolta dalla spuma del mare in tempesta. Il Casciaro imprime la sua insuperata delicatezza in tre pastelJi di ricordi partenopei, uno dei quali mirabil_e per la felice risoluzione di ardui problemi prospettici. Onorato Car.Jandi, -il posse-nte paesista, ha . un -grande e suggestivo trittico, Al~a nova, in CJ.!i ha fatt9_il sacrifi'cio dèllo·. stèsso cielo ·su tre :differehtissimi sogge tti per significare che sulla vecchia civiltà latina spunta una nuova aurora. 11. Tallone ha due ritratti, in uno dei quali specialmente (quello di Lyda Barelli) assai somigliante, consegue un bell'effetto di trasparenza nell'abito nero a pagliette d'oro. Guglielmo Ciardi manda tre scene di vita veneziana: piene di luce e di poesia, che continuano la tradizione della sua opera gloriosa intesa ad esaltare l'anima di Vènezia fascinatrice. Leonardo Bazzaro ci dà un quadro di composizione rappres entante cinque popolani che guardano un compagno, il quale, a ·pochi passi di distanza, sopra un ponticelJo, s'incontra nella moglie e nei figlioli; è opera di sentimento profondo, dipinta con bella vivacità di toni. Alceste Campriani offre un'impressione serale parigina, quasi fantasmagorica, e una coppia di buoi che tirano l'aratro sopra una campagna malinconica. Francesco Gioli raffigura, in un gran quadro dai festosi colori, la caratteristica processione del Sabato Santo a Pisa. Il Mentessi ci dà un notturno di bella luce e di intensa poesia.. Il Cairati e il Bezzi continuano a offrirci delicate evocazioni di paesaggi romantici. * dai grandi contrasti di luce ottenuti ccn l'uso di due uniche tinte, il nero e l'azzurro, che Antonio Discovolo dipinge con anima di poeta; ora è Un'. ovile colto con freschezza di colore da Umbèrto Coromaldi , mentre, spinto dal pastore, s' intérna nelle gole della montagna; ora· è una Olandesina, resa da Antonio Piatti nella sua ingenuità carezzevole, ritta sui grossi zoccoli di legno, col volto incorniciato dalla candida · cuffia tradizionàle, le mani raccolte so tto il piccolo; grembiule1bianco, e l'occhio attonito, smarrito; ora è Il baho dopo' la processione, usanza tradizionale della settimana santa rievocata con sol idi tà di colorito e forte sentimento da Paride Pascucci; ora Ùn Canale veneziano visto assai bene ·da Rubens ' San toro; ora uno Zampognaro vivaèissirno, di Giu ::o eppe Carosi. Ma• i giovani non sono tutti qui. Plinio Nomell ini, questa volta tempera le sue violente iridescenze in tre tele: La sorella minore,. una giovanetta che fa da mammina ai fratelli Jiliù piccoli; I covoni, che un contadino va formando con gran fasci di fieno, e, sopratutto, Quarfo, grande composiz ione rievocante la cauta parter. za notturna dallo sto ri co scoglio. Cesare Maggi ha un Ultimo pascolo in timo di sentimento, armonioso di colore. Ernest ina Orlandini ha un Rùratto di signora e un fascio di Rose bianche, delicatissime. L'Alciati , due mezze figure femminili piene di grazia. Pieretto Bianco, due vivaci paesaggi veneziani . Cesare Laurenti, una fresca Giovane Chioggiotta. Giuseppe Pennasilico un bel Mare Ligure, e un interessante gruppo di popolàni intenti a deporre un feretro in una barca. Mario Spinetti ottiene buoni effe tti di tra sparenza, nelle sue tre bagnanti nude pressq un ruscello; Emilio Malerba, ci dà un'espressiva ragazza del popolo, mentre, deposta · la chitarra sulle ginocchia, abbozza un riso soddìsfa'tto nel- !' lntennezzo. ' ' * Var.ii artisti dei più noti si presentano con grupp,i di opere. Ettore Tito, oltre ad una grande Depodizione, un po' monotona nell'unica tinta giallognola, ha ·diversi piccoli quadri pieni di 'luce e di sentimento, come Canalazzo, Ritratto dei miei bp.mbini, ma, sopratutto, L'altipiano d'As'iago e Nuqi d'Alpi. Camilla Innocenzi, che negli anni passati aveva esposte impressioni d'Abruzzo e di Sardegna, questa volta offre una serie di scene parigine dipinte con spigliata eleganza e bùona penet!iazione di carattere: ora è una donnina: che si ves,te in fretta nel suo spogliatoio, perchè è In ritardo, ora un gruppo di mondane, che, sedut e gaiamente . al t avolino di un caffè discorrono fra loro O§tentando con civetteria l'eleganza dei vestiti smaglianti. Enrico Limme perseverando nella sua tetnica divisionista, compone tre quadri, .uno dei quali ricorda il suo celebre Grassi e magri~ l'a.Jtro . raffigura una donnina allegra bersagliata dà un~corteggiatore, e l'ul timo ritrae un fascio di·Ortènsie (ed è quello migliore poichè la tecnica del Lionne si presta molto bene a dar viv~cità ai fiori). Italico Brass ha pure tre quadri di impressi~ni veneziane, e Ferruccio Scattala · e il Miti Zane tti vi presentano su per giù un medesimo numero di opere che vogl ,ono inneggiare àll' intima poesia lagunare. Alessandro Battaglia, col titÒlo Le sorgenti, espone un gruppo di deDei pittori giovani, o presso a poco, Ia pro- licata fattura e di fine sentimen to: una 'contaduzione è abbondante. C'è Beppe Ciardi, con dina che, seduta sul prato, porge il sen;o al tre opere: La fonte, grande tela dai bei . toni figliw;ilo lattante e una scodell a di latte: alla argentei, con sette buoi guidati da una conta- bambina più grande. Virgilio Costantini ha una dina agli abbeveratoi; un Cavallo al sole, bianco, snella figura di donna che sorbisce una tazza di quasi sonnecch iante in piedi, sopra uno strato thè nel suo spogliatoio. Felice Casorati, il quale d'erba gialliccia ; Luce di mezzodì, che, in bella si andava un po' ripetendo, cambia alfine di armonia di toni gr igi, ferma un contadino nel- tema con un gruppo di Persone sotto un perl'atto di levar la zappa con un la rgo gesto. C'è golato, che rivelano una spiccata personalità arEmma Ciardi che, come suo fratello, segue le ..tistica pur nella monotonia della predomiriante nobili orme del padre, ripetendosi forse un poco . · tinta verdognola. Giusep~e Amisan i, con un rinei suoi paesaggi settecen tesch i, ma pur con- tratto di vecchio signore, non ostant,e la trnppo seguendo sempre nobili ri sultati con una pittura spiccata imitazione del Mancini, afferma non co - piena di grazia e di letizia giovanile. C'è Pietro munì ~ualità pittoriche. Arturo Noci riprer:i,de i Chiesa, che tratta il pastello con serietà e co- •suo i morbidi nudi dandoci un abbondante corpo scienza in una sentimentale figura di fanciulla. femminile mentre si asciuga N ella cabina,, dopo E altri giovani pittori chiamano, dalle diverse aver preso il bagno; è una tela dipinta co'n un pareti di queste numerose sale tranquille, la no- puntinismo non tropp o simpatico e insolito pel stra attenzione. Ora sono i fanciulli ritratti da Noci: 'ma è ariosa e fresca di colore. Paolo Chiesa con festose armonie di colore e Tra · i più giovani non c' è larga messe da con fine penetrazione psicologica mentre scor- mietere. Carlo Siviera ha un vivace ritratto di razzano ·allegramente nel prato o mentre stanno bambino, dipinto con svèlfeùa, ·alfa maniera in- . intenti ai loro giuochi; ora le rupi misteriose glese, una delle migliori cose che abbia fatto da - - - -- - - -~ - - - - ~

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