LE ESPOSIZIONI DEL 1911 figurano: per la poesia, Torquato Tasso e Giambattista Marini; per la musica, Porpora e Alessandro Scarlatti; per l'architettura, Fanzaga (na: poletano di sentimento se non di nascita) e Vanvitelli; per la pittura, Mattia Preti e Solimena; per la scultura Giovanni Merliani e Giuseppe Sammartino; per le scienze, complessivamente, Giambattista della Porta e Giambattis ta Vico. Su dall'attico poi, a metà della volta, nelle sei scolle nascenti dalle sei coppie di lunette, sono le figurazioni simboliche delle m·entovate arti e della scienza. Sotto il cielo della volta, infine, in un amplissimo circolo, è rappresentata un'allegoria dell'arte settecentesca. · Si è già detto avanti, come l'uso del Padiglione -rispondesse alla sua stessa ragione storica costruttiva, e come si prestasse a sv·olgere un simulacro di vita settecentesca, letificata dall'arte, e dall'arte che più palpitava nel cuore del Mezzogiorno, e di Napoli in particolare; la musica. Ecco dunque la destinazione del grande salone centrale, salone da feste e da concerti, ed ecco le tre sale minori annesse, adibite a luogo di sosta, a luogo cli riposo, come nei moderni foyers. · Il Padiglione, qual esso è, non proviene dalla concezione cli una sola mente direttiva nè da una sola energia fattiva di un architetto, o pittore, o scultore che sia, ma dall'opera comp-Jessa e concorde · cli tutta una Commissione nominata dal Sindaco cli Napoli Senatore Marchese Ferdinando del Carretto, Presidente del Comitato Napoletano e presieduta da Giovanni Tesorone, già invitato dal Comitato Centrale di Roma, e che fornì l'idea madre del Padiglione, delineandone la ragione storica, stilistica e funzionale, a norma del concetto su definito. All'attuazione cli t ale concetto ed al relativo progetto cli massima, complessivamente elaborato, o concordato dalla Commissione, attesero: Antonio Curri, quale architetto progettista di tutto l'organismo architettonico del Padiglione nell'insieme e nei dettagli, e quale architet to direttore dei lavori per la parte archi tettonica decorativa; Alfonso Guerra e Roberto Stampa, quali ingegneri proget ti sti della parte costruttiva proposta all'Impresa, ed il primo, il Guerra, quale direttore dei lavori della costruzione; Francesco Jerace, quale direttore della parte plastica figurativa ornamentale; · Paolo Vetri, Vincenzo Volpe e Giuseppe De Sanctis, quali progettisti della decorazione interna del Padiglione, direttori dei relativi lavori, ed esecutori delle principali parti figurative della decorazione pittorica. Il primo, infatti, . ha eseguito le figurazioni delle arti e delle scienze, e il Volpe e il De Sanctis il quadro centrale della volta. p ADIGLIONE DELLA CAMPANIA. - L' INGRESSO AD UNA DELLE TRE SALE LATERALI. Ai dotti commissari furono aggregati artisti napoletani cli matura riputazione e già noti valorosi giovani pittori e scultori. Lavorò alla modellazione di tutta la decorazione di rili evo esterna il Prof. Salvatore Cepparulo ed ai busti gli artisti De Matteis, Ferrer, Pellegrino, Gatto, Lionetti e Bisceglie. Attesero alla dipintura delle interne figurazioni, oltre i citati commissarii, gli artisti Siviero, De Lisio, Galante, Vicenzi, Viti, Curcio, Terracina. L'artista Francesco Gentile ha assunta tutta la parte pittorica e plastica ornamentale interna e la casa Foà cli Napoli la esecuzione del mobilio. centrale di forma esagonale e tre sale minori circostanti di forma ottagona, le quali ricordano le tre regioni: Campania, Lucania e Calabria, e però portano nel éentro delle rispettive volte ornate a rilievi settecenteschi, un dipinto figurativo simboleggiante ciascuno una delle menzionate regioni. La grande sala centrale, invece, richiama il carattere di un ambiente ornato di pitture a tempere e a -buon fresco, fra stele e pilastri marmorei, e la cui decorazione riassumesi nella volta sia per significato ideale, sia per concetto pittorico figurativo, il che riproduce anche una nota caratteristica del t empo. In su ·dalla tribuna, che corre giro giro alla sala e ne divide l'altezza in due parti, ai -lati dei sei finestroni, sono effigiate, a finto rilievo di statue, figure d'illustri uomini che- onorarono -le regioni meridionali nelle arti e nella ·scienza, fra il Rinascimento e il secolo decimottavo. Vi . . L'Impresa Venturi; •Tonetti e C. ha atteso alla costruzione e rivestimento del Padigli one. La Commissione econom ica ed Amministrativa ebbe tutta una Sezione a sè del Comitato Napoletano per le Feste Cinquantenarie, Segretario Generale il benemerito Còmm. Emanuele Rocco. G. T. azione sicura . . . . . . . perfi-no i-n Toss1 .. Catarr1 bronch1ah cron1ct Tosse asinina dopo Influenza e Pofmoni~e - ~ ------- ---- - --
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