Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

322 LE ES.POSIZIONI DEL 1911 LA VOLT A DEL p AD! GLI ONE CENTRALE. - F1 GURAZ IO NI DELLE AR Tl1 DI p AOL O VETRI. (Quadro centrale di Vincenzo Volpe con la collaborazione di Giuseppe De Sanctis .) Il ;Padiglione della Campania, della Basilicata e della Calabria ALL" ~SFOSIZIONE DI RO~AQuesto Padiglione dell'Italia meridional e del versante tirreno richiama uno stile schiet tamente caratteristico di questa regione: lo s til e settecentesco. In niun tempo infatti l'arte meridionale e soprattutto della città che fu la vecchia capitale dell'antico regno delle Due Sicilie, assunse una forma più complessa e più compiuta, più varia e, diciamo pure, più sincera come nel secolo XVIII la cui indole fes tosa e fastosa, pregna di spiriti alacri e di linfe nutritive e fecondatrici, rispondeva appieno all'organismo collettivo del popolo nell'ora in cui più benignamente sorrideagli la fortuna dell'oro. Il pensiero politico-sociale, la letteratura, ' la musica, l'ar chite ttura, la pittura, la scultura decorativa e tutte le arti minori, sino a quella del ves tiario, componevano un fascio omogeneo di energie esprimentisi con ges to largo e con accento fiorito. Ogni più riposta virtù del popolo meridionale e soprattutto del napole tano, facile, pronto, vi~ vace, sensibile a tutti gli stimoli, suscettibile di ogni impronta, trovò come una naturale uscita. Così dall'architettura di una Reggia alla fattura di un ninnolo, dall'organismo sinfonico di un oratorio al tema di una canzone popolare, dalla rappresentazione figurativa dell~ volta di un tempio alla ;miniaturai di una cassa d'oròlogio, dalla concezione plastica ~di un mausoleo alla modellazione di un pastore da presepio, era _ sempre la medesirpa vena che sgorgava, fresca, voluminosa, impetuosa, atta a soddisfare ogni sete di bellezza, palesemente magnifica, ed ogni più occulto bisogno di grazia, di leggiadria, di gentilezza intima familiare. Siamo nel tempo in cui, mentre fondavansi ed espandevansi grandi opere civili, alitavano le fornaci di Capodimonte intorno alle belle porcellane napoletane, batteano i telai del San Leucio a tessere s toffe doviziose da vestimento e da ornamento, scorreano gli spoletti nella vecchia Caserta a comporre arazzi capaci di rivaleggiare con quelli di Francia, e le arti tutte e i mes tieri della decorazione, dell'arredamento, della suppellettile domestica ferveano nel vecchio R eame di qua dal Faro di una vita tutta propria, singolarissima. Di qui il carattere del Set tecento napoletano tanto dissimile da quell'originario francese, non solo, ma distinguibile - le mille miglia lontano dal Settecento veneziano, dal piemontese e sin dal barocchetto squisito della vicina Sicilia. A questo criterio, dunque, al caratter e affatto locale e sp.eciale dello stile settecentesco del Mez_- zogiorno va riferita la ragione a rchitettonica del padiglione e quella del suo interno aggiusta- ·men to decorati vo. Ma v'ha di più. Il nome stesso di PADIGLIONE, inteso in un significato alquanto specifico, parve dovesse richiamare il ricordo di quelle costruzioni sorgenti nel bel mezzo di un parco, come luogo di sosta gaudiosa, aperto all'aria, al sole e al verde delle circostanti archite ttaté aiuole, ove la_ galanteri a trovava il suo pascolo non occul to agli occhi di nessuno, mentre lo spi rito beavasi alle ri sonanze della spinetta argentina, del flauto, dell'oboe, della viola d'amore, tra il fumigare della cioccolata nella ciotola di porcellana, e il tintinnare dei vetri boemi sotto le cuspidi del sorbet to variopinto. Ecco dunque immaginato tutto un simulacro di vita retrospettiva non troppo da noi lontana, nel Padiglione sorgente in piazza d'Armi, e la cui des tinaz ione veniva definita dalla s tessa sua ragione storica cos truttiva. Esso s i erge su di una pianta, diremo così , triangolare, che trova ri scontro in qualche esemplare di quel tempo, ma si svolge in maniera affatto libera, e, _se risuscita le note s tilistiche, architettoniche e decorative tradiz ionali e locali, non riproduce nulla che già sussis tesse organicamente, ma forma invece t\ltto un ins ieme proprio ed originale. Ris ultano dalla cos truzion e un gran salone 50 a~nées triomphal succés: contre les TOU X usez de~ "'Pastifles Marchesini

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