Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

I - - - - ---- - . - - - - - ----_.,.__-....,-_-,e----~ ----~~---------------•-~ -- ---- --- delle occhiate di s prezzo, delle sgarbe ri e e, al1 e volte, di qualche insol enza mormorata a fior di . labbra. Una s ottos peci e interessanti ssima di ques ti pove ri di spir to è format a da quella classe di uomini così diffu sa e così nota a Roma, e il cui unico intento è di fa r la corte - la chiamano così - alle s trani er e. Per costoro la stranie ra, sia pure brutta, r appresenta la quintessenza dell ' ideale femrnini le. E si capi s ce . Di .solito le s t rani ere non capiscono l'italiano e quindi non, s i accorgono di ciò che vanno mormorand o alle loro spall e ques ti ins tancabili - p·edin a tori, per cui non e' è mai cas o che dian loro cie li' as ino e dell ' imbecill e, come sogli ono fa re invece le · romane. Ora,. dunque , che l' Es pos izion e è il ritrovo prefe rito d c- gli s trani eri, i sull odati s ig.nori hann o las ciato i mar ciapi edi ci el Corso e infes tano con la loro presenza Pi azza d' Armi. Ma son o innocui e il Comita to ci g uadag na. E poichè siamo in .tema - diremo così - pas, sional e includi amoci anche qu el g ruppo di person e che formano "i pa titi,, gli .entusias ti cl el1' Esposizione. Si ri conoscono dall 'a ria bea ta coi1 cui vanno g irando, dagli occhi luccicanti di piacere, dall e approvaz ioni ad .alta voce che sogli ono prod igar e per ogni cosa . Sono qui in tutte le ore di libert à, conoscono a memori a ogni lu ogo, ma v i ritorn ;i no per entusiasmar5i ancora, fa nno ami ciz ia con i va ri "gruppi ,, , so no conos ciuti da i g uardi ani, a cui d0mandano il numero dei vis ita tori g iorn ali eri, e s tanno tu tti orecchi a sentire le approvazioni degli altri, come s e fo ssero ri volti ad essi. Non trovano nulla, non di co di bru tto, ma cli meno be llo, all 'Espos izione ; non v' è pe r ess i al cuno inconve ni ente ch e non sia scusabile e s'affannan o a g ridarl o ai quattro ve nti, anche a chi non vogli a asco ltarli. Guai, poi , se sen to no qualcuno dir male cli qu es ta o di quel la cosa: gua rd ano il temerario con occhiate s prezzanti, come se si trattasse di un somaro pa ten tato, scuo tono il capo in ari a compass ion eyolc, e , se l' altro in sis te ignaro cli ave re alle sue spall e un " pa tito ,, s ono capaci cli for si ava nti e di attaccar di scor s o per salva re un' anima cbll'e rrore. Sono, in fede mi a, di vertentiss imi; ed è bello vededi g ira re per ì padi glioni appena inaugurati, con un libri cino e un lapis fra le mani , inten t i a pigliare appunt i, esclamando og ni momento: - Bello! Meravig lioso! Deli zioso.! In contrappos to ad essi vi sono i pess imi s ti, nemici dichi a rati, fero ci, dell'Espos iz ione. Spesso son o delle persone a cui il Comitato ha avu to il t orto di negare un a tesse ra g ra tuita, ma il pi\l dell e volte so no in buona fede.• Alcuni, anzi, inL E E S P O S I Z I O N I D E L 1 9 I _1 . cominciarono a dir corna cl ell' Esposiz ione prima ancora che fo sse s tab ilito in che cosa dovesse consis tere, do ve dovesse sorgere, qual e s copo dovesse avere. Non ne sap'evano nulla e ne pa rlavano male, come usano fare gli uomini, per un bi sogno natural e di s fog are un po' di bile. Hanno naturalmente rin carata la dose, poi, quando l'Espos izion e è s tata aperta.. .. senza che ess i l' avessero veduta. In sul princip:o giu raron o che non vi ·a vrebbero messo pi ede: poi a poco a poco s i lasciarono persuadere a soffrire almeno un a volta dell'orrendo spettacolo. Figuratevi le ge ntilezze espresse· ad alta voce ali' indiri zzo ci el Comita to! Pe r alcuni è bas tato quell' unica volta; aìtri invece hanno p reso il vezzo cli reca rsi ogni g iorn o a Piazza d'Armi; dove, appena vedono un g ruppo cli persone intente ad ammira re qualche cosa, con l'ari:1 p:ù so rni ona di qu es to mondo, incomin ciano a far sentire i loro non ch ies ti paren. . - Che indece nza ! Ma s i son tutti :scimurfit:i !. Dove s i ve de che è cl ife tto umano attribuire agli altri le prop1:ie qualità .... Appartengono al la specie degl i appassiona ti anche i provinciali, o molt i di e , s i, ven uti espressamente a Roma per ques ta )VIos tra. Ma sono degli appass ionati speciali ·. Per ess i l'Es pos izione non consis te in alt ro che nel padi gli one della loro regione, che di ch iara no esse re il più bello, il più ri cco, il più mag ni fìco; e nel loro gruppo etnogra fì co che è inva ri ab ilmente il più ca ra t teri s ti co . La loro parz ia lit à, più ch e offendere gli alt ri , commuo,,e, tan to è natural e, e ta nt o ess i so no since ri nella loro ammiraz ione. Quel padi- . gli one, quel g ru ppo_e tn ografi co ·pare s ia no il fu lcro di tutta la · Mos tra; d i là incom in cia e là fini sce la quo ti diana visita che il prov incia le fa all'Espos izione. Il r es to non co nta,· il r es to è infe riore, il r est o è un a cos a s uperfl ua, messa quas i a far da corona e da s egu ito a que i du e pun ti principa li. E quanto più povero è il pad ig li one - s' intende , in r elaz ione agli a ltri , poichè in verità tutti i padi gli oni sono belli e r ic - chi - qua nt o più è comune il grup po e tnog rafi co, tanto maggiorment e cresce l' appassionata ammira zione. Meglio, meglio ass ai ques ti, .del res to, che non il gi·uppo dei r efratt a ri, di coloro, cioè, che vengono all'Espos izione senza incuri os irsi di nulla, guardando di s tra tti ogn i cosa, incuranti cli sapere che cosa riproducono le di verse sale, per le quali passa no lentament e senza comprender nulla. Non è , dunque, la fre tta, non è dunque il bi sogno di far pres to che impedi sce loro di apprendere qualcosa; eh ' ess i anzi, ritorn ano qui parecchi e volte, s empr e con lo stesso ri sultato negal N T O R _N O A L p AD l GLI O N E L O MB A Il_ D O. ti vo. È piuttos to l'apa tia de l loro anuno che li r ende refr atta ri e indi ffe renti. Non sono ce rto cos toro che concorreranno a formare quei curios i gruppi che s i vedono ogni giorno a girare per l' Esposizione. Sono per sone che non s i conoscono, che no n si parlano, che non si saluteranno nemmeno all' atto di lasciarsi, ma che la curios ità e il desiderio di sapere ha riuniti. Bas ta che una persona un po' pratica s pi eghi a degli amici ques ta o quella cosa, perchè subito int orn o ad essa s i accos tino altri visita tori, la s eguano, l'accompag nino sempre più numeros i, la s tiano ad ascolta re a bocc;i aperta. Qualche volta - molto raramente - il mentor e improvvisato s i an noja e pian ta tutti ; ma di so · lito sor rid e lie to dell a mu ta ammi raz ione, di cui è fa tto segno; e, fin gendo cl i no n acco rge r i del grup po che si è accoda to a i s uoi ami ci, rin fo rza la voce e... . in ve nta co n la più bella facc ia tos ta di questo mondo le cose più st rampala te e incred ibili . Ma bisogna pa rlare ciel romano, ·che va all'Es pos iz ione. Ah, il r omano ; il romano vero, il r oma no autentico, ·il romano che cons er va le s ue tradi z:oni, è il più bel ti po di v isi tatore! Vis ita tore, per modo di di re, ca lmo, arguto, desi deroso di non scomodars i t ro ppo, ·ma di d ivertirs i molto, a modo suo. 11 romano viene a l1' Esp0s iz ione di . domeni ca, v is ita, o megl io a ttrave rsa, pn solo pad iglion e per volta; dà un a capa tin a al grup po sardo dove ingolla tre o quatt ro bi cchierini d i vernazza, fa un a sos ta al g rup po napoletano, dove non manca mai cl.i assaporare la pizza; e in fi ne dichi ara candida ni ente, cl i ave r fam '." , di aver se te, e di essere s tanco, tu t te cose che conducono .al -bisogno urge nte di cer care un' os teri a dove fare un a me renda, un a piccola meren da . Na turalmerrte l'osteri a è li a due pass i, nel recint o s tes so dell' Espo ~iz ione, la · me renda d ura quant o l'e ternità'., i mezz i litri s i accumulano s ul tavolo ; e il romano è bea to, e so rrid e e parl a bene dell a Mos tra . Il carovive ri ? Ma es is te per un r omano ques to spauracchio de l . . ? carov1ven . .. . A L FREDO L AB l1 A T!.

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