Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

302 LI:: ESPOSIZIONI DEL 1911 V l L L A G G l O S O M A L O. - K_ E R ME S SE O R I E N T A L E . I MORETTI ALL'ESPOSIZIONE DI TORINO. Olororò.... Olorororò, Ah! Ah! Mari·at - grida saltellando avanti ed indietro dinanzi all'ingresso de lla Kerinesse Ori'entale, un moretto avvolto in un mezzo lenzuolo originariamente bianco ed ora del color delle nocciude, mentre agita un piccolo scudo e brandisce una lancia che finge di lanciare contro le signore, le quali, a quella minaccia, scappano impaurite mandando certi gridi di cagnolino cui si pes ti la coda. Egli si arresta soddisfatto del successo, dà una grattatina in testa per arrestare o fugare un nemico fastidio3o in agguato entro la selva dei capelli crespini, tende la mano ali-e s ignore chiedendo insistentemente in pretto italiano: soldo, soldo, soldo, indi estrae da non so che tasca invisibile un pezze ttino di legno di colore gia llognolo, e con gesto rapido prende a fr egarselo sui denti e, dopo mostratone l' uso che è quello di pulirli e renderli bianchi, lo offre, fra una fregatina e l'altra, alle signore per il prezzo di quattro soldo; prezzo esagerato trattandosi....- di oggetto usato. Finita la sua toeletta dentifricia, l'unica che egli abbia mai fatto in suolo europeo, brandisce di nuovo la lancia e riprende a saltellare, ripe tendo il suo monotono: Olorò, Olororò, Ahi Ah; Maria! Parole di colore oscuro elle ricordano il Pape Satan, Pape Satan Aleppe del gran padre Dante e che forse hanno un identico signincato il quale potrebbe essere anche quello d'invitare ad entrare alla Kermesse od all'Inferno. La Kermesse, per chi non lo sappia, è costituita da un gruppo di costruzioni con pretese di s tile orientale, chiuse entro un recinto ove, dopo pagato l'ingresso, si ha diritto di vedere, sempre a pagamento, in diversi chioschi, piccoli spettacoli di danze e canto egiziani, di danze e canti giapponesi, esegui ti da gheishe.... napoletane, ed altri spettacoli di éuriosità orientali e nostrane, veramente commoventi .... per la misera sorte che tocca a quei poveri esercenti di non riuscire col meschino incasso neanche _a pagare il fitto del locale! Nel centro della J(ermesse, entro un secondo r ecinto, è il villagg io Somalo, d'importazione e d' industria privata, da non confondersi con quello ufficiale annesso al Villaggio Eritreo, esposti entrambi dal Ministero degli Esteri come saggio delle nostre miserie coloniali in Africa. Alla porta di ques to secondo recinto è un secondo moretto il quale, saltellando, brandisce la lancia, si gratta la tes ta, si pulisce i denti con un pezzettino di legno che offre poi galantemente alle signore, come il suo compagno di fuori e come lui v'invita ad entrare ripetendo: " Pape Satan, Pape Satan Aleppe ,, , cioè no: Olororò, Olorororò ! Ah I Ah I Mari·a. Parole di colore oscuro del valore di una lira - il prezzo del biglie tto d' ingresso. Questo · secondo girone dantesco -si compone di un recinto senza capanne, attorno a cui sono piccole nicchi e di legno fatte con tramezzi d'ass i segnate con scritte indicanti le di verse professioni di quei more tti: Fornaia, Stovz'gli'aio, Armat'uolo, Cuoiaio, Orefice,, Scultore, Danzatn'ce dell'Abissinia, Scuola, Operaz'a dz'paglia. Ma dalla fornaia che siede per terra con un marmocchio in braccio e vi segna col dito la pancia prominente per impietosirvi del suo stato interessante, agli scolari che all'appressarsi di ogni curioso ripetono una loro tiri tera: Odi~ Odi, Anzichenò soldo, soldo, ed alla Operaia.... di paglia, al •lavoro di quei diversi professionisti si riassume nella caccia al soldo; una caccia spietata ed insistente a cui è impossibil e resistere e sottrarsi . Basta guardarli ed è un soldo che parte dalle vostre tasche per passare nella nocca di un loro fazzoletto sporco entro cui ciascuno di essi tiene il proprio tesoro. Davanti a ogni nicchia è un piattello per la questua, e ve ne ha uno persino' davanti alla casa di Dio, ·un capannone a cui, forse per le molte mosche che alberga, vien dato nome di Moschea. Ivi un ministro della fede nel fervore della preghiera, s'inginocchia, bacia la terra e v'invita col ges to a deporre un soldo nel piattellino~ · I guerrieri poi (che sono una quindicina ed hanno il ruolo di saltellare e vociare e fare mille gesti; armati cli scudo e lancia, su di un piccolo palcoscenico in fondo al r ecinto di fronte all'ingresso), sono addirittura eroici nella caccia al soldo. spingendo l' ero ismo sino alla richiesta di un soldo bianco, vi circondano da ogni lato, offrendovi cartoline e bas toncini per pulire i denti, e non è facile so ttrarsi a quell'assedio. Par d'essere dentro Maka lè. Ho dovuto capitolare anch'io nonos tante il prnposito di non volermi arrendere ed ho comprato qualche cartolina. Per mancanza di rame ho .pagato con una moneta da due lire, e ne fui contento, perché ciò mi ha dato mezzo di conoscere i progressi di quella gente sulla via della civiltà. Alla vis ta del soldo bianco mi si sono fatti attorno in parecchi per ass is te re alla s istemazione del conto. Il venditore, disciolta la nocca del fazzoletto ripiena di monete di rame prese a rendermi il resto, s il enziosamente , mentre i sopravvenuti contavano i soldoni che egli mi dava. Uno , due, tre, cinque. - No, quattro, - corressi, mentre i compari continuavano: sei, otto. - No, sette, - corressi cli nuovo. Diedi loro della canaglia; ma non ebbero l'aria di risentirsene, agguantai la nocca del fazzoletto sporco del mio venditore ·e presi il r es to da me, felicitandomi con loro del frutto ri cavato dai milioni da noi spesi là giù.

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