- - - - ---·---·-- ---·-- ---- - -------- -- -- --- ste preziose notizie possiamo ammirare una bella fotografia dell'edificio rifinito, imbandierato, animato dai visitatori ad anche da un'automobile, che passa sul piazzale levigato e sodo. Io invece di fronte al palazzo, ·affondo nel' fango, vedo una selva di travi che sorreggono le armature della costruzione in cemento armato; m'i spingo all'interno, ma debbo guardarmi pra da uno stillicidio, ora da una gragnuola di materiale vario, ora ·eia ùn spruzzo cinerino di cemento non ancora armato ma · pericoloso per ogni vestito. Mi ritraggo: m'allontano un poco per abbracciare con un colpo d'occhio l'insieme della costruzione: vedo un bell'arco alto ed audace, una cupolina_in costruzione intorno alla quale si muovono degli esseri minuscoli, qualche abbozzo di LE ESPOSIZIONI DEL 1911 torricelle sugli angoli: il tutto legato da travi, da armature di legno, da qualche parte in muratura: un guazzabuglio pittoresco ma incomprensibile. Riapro la proficua guida: " gli edifici dell'Esposizione· sono ispirati, per lo stile, all'architettura del Piemonte in genere, e più spècialmente di Torino • al principio del 700. Questo stile è la creazione di un solo artista, dell'abate Filippo Juvara, messinese (1685-1736), che il Re Vittorio Emanuele II aveva conosci_uto nel suo viaggio . in Sicilia nel 1714 e condotto con sè in Piemonte. Visitando la città noi riconosceremo a prima vista fra gli altri edifizi - le sue .crea- .zioni - il Palazzo Madama, il Palazzo di Giu.:. stizia; le chiese di San Filippo, di Santa .Croce, del Carmine e sopratutto la basilica di Superga - nelle quali egli, evitando lo stile barocco troppo artifizioso del padre Guarini, che lo aveva preceduto, introduceva una eleganza nuova, linee insieme semplici e g randiose, e un gran buon gusto decorativo nell'architettura generale della città,,. Ciò vuol dire che un gran buon .gusto decorativo reggerà l'architettura generale dell'Esposizione. E per esserne convinto interrompo la mia prima visita, mi _siedo su di una . panca che avrà molte . volte accolto una delle numerose coppie crepuscolari e notturne del Valentino, e mi me.tto a visitare l'Esposizione per benino, senza correr rischio alcuno; sfogliando la preziosa aprioristica piccola guida illustrata. • TORI! O, NEI CANTIERI DEGLI SCULTOR I E DE I DECORATORI ([ot. Forna ri). E così posso ammirare " La fontana monumentale,, coll e sue torri aguzze, il frontone imponente, le s'calee maestose ed anche le colonne d'acqua; e poi senza scomodarmi, passare al grazioso "Palazzo della moda ,, e improvvisamente front eggiare il "Salone delle f este ,, e, poi con un salto valicare il Po e pas seggiare innanzi al "Palazzo della Franàa.,,. · E quello dell'Inghilterra ·del quàlè si dicono meraviglie e che sarà il ·più grande dei 'padiglioni esteri occupando una superfice cli ventimila metri quadrati! Sulla "Guida,, non ·c' è ancora, per la semplice ragione che il padiglione d'Inghilterra è quasi finito e si può ammirare nella sua splendida r ealtà. Anzi l'intonaco e ·gli ornati cli gesso ha_nno già perduto quell'albo~e vivido ed accecante delle costruzioni r ecentissime e si sono coloriti cli una patina g iallo-avorio ·di ottimo effetto. In verità · il Comitato inglese ha dato un esempio di attività e di energia non facilmente imitabile. Giunse primo sulla piazza: . s tudiò la · pianta dell'Espos izione, scelse uno spazio enorme di terreno attorno alla fontana monumentalè dell'Esposizione del · 1898 e poi andò dal c:;omitato torinese e disse : . Vogliamo questo, questo e ·ques to.. .. Ma è il più bel punto dell'Espos izione. L' abbiamo scelto per ques ta ragione. Ma cos ta caro.... Noi pagare.... C' è .un appezzamento di proprietà privata. Noi comperare.... Ma c' è anche una villa. Noi buttare a terra.... E così gli inglesi hanno • pagato, comperato, atterrato per riedificare ; e quando incominciarono i lavori, avendo bisogno di una degna sede nelle vicinanze, comperarono per soprammercato una delle più belle . ville ci el Valentino, _quella dell'architetto d'Aronco. Si seppe poi che il Comitato inglese dispone solo per il proprio padiglione di una somma maggiore di quella . che il . Comitato generale italiano aveva per tutta l'Esposizione. Per noi. italiani l' ~sempio è inimitabile.... To r ino, novembre r 9ro . Nrno B E RR INI. Francesco CRISPl: IMILLE (da documenti delfarchi~io Crispi).-· Un grosso .volume in..-8t col ritratto di Francesco Crispi in eliotipia ·e cinque facsimili: DI E CI LIRE. DIRIGERE COMMISSIONI E .VAGLIA . AI FRATELLI TREVES, EDITORI, MILANO, VIA PALERMO, 12 ; E GALL.ERIA VITTORIO EMAN UELE , 64-56-68'.
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