Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

274 LE ESPOSIZIONI DEL 1911 Il Congresso _f eminista di Roma. Fra i numerosi congressi inde tti a Roma nella ricorrenza del Cinquantenario, non doveva mancare il congresso delle donne. Venne promosso appunto dall' "Associàzione per la donna,,, un sodalizio che ha un'esistenza quasi trilus tre. Nei primi anni l'Associazione visse modestamente. l tempi erano difficili, il ridicolo tentava soffocare ogni ten tativo, onde l'Associazione, navigando in acque infide, sentì la necessità di preparare anzitutto il camp·o delle future riforme, guadagnando gradatamente l'opinione pubblica. li lavoro di preparazione cominciò nell'interno del sodalizio s tesso: le socie alternativamente nelle adunanze riférivano sul movimen to estero e nazionale e sui congressi cui prendevano parte. Da qualche tempo il lavoro cieli' "Associazione per la donna,, è en trato in una fase più attiva e più pratica. li primo congresso delle donne italiane, promosso dal Consiglio Nazionale nel 1908 a Roma, si svolse fra la s impa tia del pubblico e riuscì una solenne affermazione della maturità delle donne italiane e del progresso considerevole che esse hanno fatto nelle loro attitudini non solo ma anche nello studio delle quisticini cli diritto pubblico, amministrativo e politico. _ Il congres_so svoltosi negli ultimi g iorni del giugno scorso a Castel Sant'Angelo non riuscì così numeroso come quello di tre anni fa, ma fu assai movimentato e laborioso. Anzi, eccessivamente laborioso, chè troppe questioni furono trattate e discusse, _togliendo efficacia alle deliberazioni del convegno stesso. In tre o quattro giorni furono affrontate e risolte, sia pure transitoriamente, coll'approvazione dei soliti platonici ordini ciel g iorno, tutte le più ardenti questioni che si attengono al movimento ferninista: divorzio, monogamia e poligamia, suffragio femminile, insegnamento scolas tico, ispettorà to del lavoro, segre tar ia to femminile del popolo, sfrutcamento delle donne e dei fanciulli, regine ciel mare e r egi ne ciel mercato, ecc. Al congresso parteciparnno quasi tutte le più · note femi11iste _della capitale: le altre città italiane - se si eccettua Milano, Genova e qualche a ltro centro -,- erano scarsamente rappresen tate. Il Consiglio direttivo dell' "Associazione per la donna,, era rappresentato dalla signora Maria Grassi Koenen, consorte cieli' illustre naturalista, la quale da anni si è cl : dicata con ardore e con fede alle rivendicazioni femministe, dalla signora Ida Magliocchetti, la quale pur col tivando la pit - tura, trova il tempo .e il modo cli consacrarsi al feminismo, dalla signora Ferrari e dalle signorine dottoressa Sanclesky e professoressa Blasi, segretaria zelantissima cieli'Associazione. Abbiamo notato fra le congressiste la dottoressa Teresa Labriola, la fervente propagandista pro suffragio femminile; la dottoressa Angelica Volpi e Valeria Benetfi; la signorina Romelia Troise, che si occupa specialmente ciel lavoro clélle donne addette agli uffici postali telegrafici e telefonici; una specie di onorevole Campanozzi in gonnella; la signora Romilda Bizzarri che si interessa dell'organizzazione delle sartine o lavoratri ci dell'ago, le quali, soltanto alla capitale, ammontano a diecimila; la professoressa Guglielmina Ronconi che ali' elevazione morale della donna concorre coli' opera e colla parola tenendo frequenti conferenze tra le minenti formose di Trastevere. Ricordiamo inof re la professoressa Tripisciano, la dottoressa cli Vestea, la signorina Chievo, le signore Lollini, Ponzio-Vaglia, M;issetti-Moralcli, de Vincentiis, Zeppetti-Dobelli, un'oratrice formidabile quest'ultima per facilità cli parola e per dialettica. Un'altrn congressista nata, che sa tenere soggiogato il pubblico e conosce il segreto, anche in momenti burrascosi, ,Ji arginare la discussione è Lincia Malnati, una veterana delle organizzazioni milanesi, la quale insieme colla s ignora Carlotta Clerici e colla dottoressa Margherita Ancona rappresentava la Lega per gli interessi femminili di Milano. Il giornalismo e la letteratura femminile erano rappresentati al congresso eia Paola Grasson Baronchelli (donna Paola), l'autrice di "Una figlia ciel Secolo,,, cli "Io e il mio lettore,, e cli altre pubblicazioni, la quale dal banco della presidenza, attraverso l'inseparabile lorgnette, raccoglieva impressioni sulle diverse fasi ciel congresso e sui vari atteggiamenti delle sue sorelle in Eva per qualche suo indiavolato articolo polemico, intervenendo con qualche frase tranchante nella discussione soltanto quando questa minacciava di straripare in modo allarmante. E accanto a donna Paola ricordiamo la professoressa Cagli della Pergola · cli Ancona, la quale sotto il pseuclo.nimo cli Fiducia, scrive brillanti articoli fem :nisti e cli varietà; Teresita Guazzaroni, la gi·ovine poetessa umbra già cara a Vittoria Aganoor-Pompili, e Teresa Salvatori, la direttrice ci el Giornale per la donna, un'oscura eroina del g iori1alismo femminile che al suo fa. glio, nell'interesse dei postulati ciel feminismo, sacrifica tutta se stessa e ogni suo avere. Al convegno cli Roma come in tutti i congressi femi nisti che rappresentano un movimento d'avanguardia - erano prevalenti notevolmente · le congressiste rosse, alcune delle quali appartenenti a partiti politici organizzati; non mancava una rappresentaza dell'ala destra, le cosidette congressiste azzurre quali la contessa Spalletti, presidente ciel congresso fem inista cl~! 1908, la marchesa Lucifero, la marchesa Pellicano e qualche altra. . E allorchè la discussione su qualche argomento minacciava cli prendere una , piega politica, le due correnti - quella tradi zionalista delle azzurre e quella avveniri , ta delle rosse . - si manifestavano in modo evidente · ciancio luogo a qualche conflitto che ·veniva tosto composto dagli elementi diretti vi cieli' " Associazione per la donna,, la quale - come ebbe a dire la Blasi - rapprese nta una passerella tra il passato e l'avven ire. Al congresso parteciparono come congre·ss isti muniù cli tessera, anche parecchi rappresentanti cieli' "eterno mascolino brutale,,, di quel sesso ritenuto prevaricatore rispetto alla donna, il quale rese invece il dovu to omaggio alle ferninis te rivendicatrici dei loro g ius ti diritti. Vi parteciparono fra gli a ltri i deputati Luèifero, Scalari, Musatti, Bocconi, Poclrecca, Miliani: quest'ultimo anzi, appartenendo ai partiti d'ordine, ·presiedette la seduta in cui si discusse ciel s uffragio femminile. L'on. Miliani, _il noto industri ale della cartiera cli Fabriano, non è un convertito dell'ultima ora al suffragio femminile e promise alle congressiste il suo appoggio per l' elettorato alla donna quando la question~ verrà portata cli nuovo alla Carnera. Al Parlamento italiano, in tutti i ritrovi, . siedono deputati favorevo li al suffragio femminile: clall'on. Mirabelli all'on. Luzzatti, dall'onorevole Pantano, all'on Sonnino, clall'on. Turati all'on. Orlando e all'on . Lacava. - Lo stesso on. Giolitti, come capo ciel governo, ebbe a dichiarare che " in realtà la questione è cli grandissima importanza e l'inte ressamento cli tutti gli oratori cli qualsiasi parte della Carnera, e cli qualunque partito, basterebbe di per se stesso a darne la prova ,,. Ma intanto ancora si ignora - come ebbe ad osservare una congressista, la professoressa Mengarini - se l'on. Giolitti che pure è disposto ad accordare il voto politico agli uomini analfabeti, ha le ste::se disposizioni almeno verso le donne alfabete. - Sarebbe un ve:·o oltraggio per noi - aggiunse la marchesa Pellicano, con bdl'irnpeto sdegnoso - se la nuova legge ele ttorale Giolitti escludesse le donne mettendoci alla pari dei delinquenti! ... Non era presente in quel momento Sua Eccellenza l'on. Gallini, sottosegretario al ministe ro cli grazia e giustizia che era però iutervenuto alla cerimonia inaugurale del congresso e come rappresentante ciel gove rno e come noto fautore della rivendicazione del femminismo. · Compirà l'on. Giolitti, colla complicità degli altri membri del governo, compreso il ferninista on. Gallini, il supremo oltraggio te'muto dalla marchesa Pellicano e dalle altre congressiste, escludendo le <;lonne dal voto politico? Non diamo una r isposta immediata, per non sfrondare continuamente troppe illusioni. Pertanto una Commissione di donne è stata nominata coli' incari co cli portare i " desiderata ,, dell'assemblea - anche nei congressi femminili si acloprano cli queste brutte parole - alla Commissione parlamentare che si occuperà della riforma elettorale; Sfrondato cli ceFte superfluità e di certi eccessi, il movimento ferninista in Italia rappresenta un fenomeno cli notevole importanza che gli uomini politici e i sociologi non solo come singoli, ma come collettività, devono prendere in seria considerazione. Le donne, per loro confessione, non vogliono una lotta cli sesso; intendono solta,nto occupare quel posto che a loro spetta di diritto. Non hanno intenzione, eia quanto pare, di rubare impieghi, onori, dolcezze ai signori uomini. Il vero desiderio delle donne è che sia riconosciuta la loro personalità, che la loro intelligenza sia valutata al suo giusto vaìore, che sia concesso a tutte cli rendersi indipendenti, economicamente e moralmente da. un giogo troppo gravoso, g iogo che non pesa · soltanto su lle bianche e tornite spalle delle feministe perchè è maschile, ma essenzialmente perchè è strumento cli servitù. Così concepito il feminis.mo non è concez ione di poche novatrici eccentriche od esaltate, ma fenomeno sancito cl;illa storia, crea to ove maggiore è la civiltà. In un avvenire prossimo o lontano - così profetizzò Erminia Devoto in una sua patriottica conferenza sul "Ferninismo italico II tenuta durante il congresso - ascenderà trionfalmente in Campidoglio. Quale acconto agli onori clell'avi·enire il Sindaco cli Roma invitò le congressiste a un ricevimento appun to in Campidoglio offrendo loro una tazza cli tè. Ed altri ricevimenti e feste e serate speciali vennero organizzate in onore delle femin_iste, parecchie delle quali assai leggiadre ed eleganti e non insensibili agli omaggi dell'altro sesso. Giacchè feminismo non significa rinuncia alla feminilità. Aggirandomi fra il gaiet to sciame delle congressiste mi venivano in mente queste parole che si leggono in un volume cli battaglia: "Tutte le donne senza eccezione cambierebbero le nozioni filosofiche, culturali, educative e pedagogiche cli cui si vuol i1igollarle per un lioretto che trattasse a fondo que sta questione: cli quali sorti legi usarono le grandi incantatrici amate si no alla follia e al delitto. ,, Parole certamente di un uomo e cli un uomo ferocemente antifeminista.'. .. No; è invece la confession e cli una donna e cli una donna accanitamente ferninista, Leonia Bernarclini Goesteclt, l'au tri ce della" Revisione de i valori delle donne,,. GIOVANNI BÌÀDENE. ALL' ESf'OS IZ IONE DI R_QMA La Sala di Mariano Benliure. S. M. il Re ha inaugurato, nel Padiglione clel1' Arte spagnola a Valle Giuli a, la Sala d'onore. Le pareti magnificamente decorate da quadri cli Carbonera, cli Moreno, cli Enrique Serra, cli ]osé Benliure, cli Sotomayor, cli Soro!la sono degna cornice all'opera scultoria cli Mariano Benliure che a questo grande cimento clell' Esposizione romana s i è preparato con tanto nobile ardore. La sala è cloniinata dal Coelo : grande gruppo in ·bronzo in cui é rappresentato un tragicissirno momento della corrida. Il toro furibondo ha rovesciato il picador e il cavallo che gli giacciono sotto: ma mentre il torero tentando di salvare il compagno afferra la coda della belva, questa col terribile corno ha gia investit<? l'uomo caduto: il cavallo moribondo, in un folle impeto di dolore e di vendetta, alza la testa per mordere l'enorme corpo belluino che gli pesa sopra. Terribile e impressionante gruppo, in cui il realismo pittorico dell'azione è magnificam~n te raggiurito: la scena cli terrore e cli pi~tà fa 1?1aled ire il truce spet tacolo, ma è t ale 11 fascmo de.ll'arte che la stupenda drammaticità dell'azione incatena e conquicle lo spettatore .... Mariano Benliure, nato a Valenza circa quarant'anni fa, ha g ià in rnol~e ci ttà della Spagna collocate opere monumentali: ma egli è, d'affezione, cittadino romano. Qui egli diresse, prima cli Villagas e prima cli suo fr~tello J osé, l'Accademia spagnola ciel Gianicolo: qui egli ritorna immancabilmente ogni anno, non ·sazio .mai cli ammirar la bellezza del Paese e la mag111ficenza dei capolavori dell'arte: Ma se ques ti nutriscono il suo spirito, e perfezionano la sua tecnica, egli rimane spagnuolo di anima; basta guardate questa meravigliosa " Danzatrice zingara ,, in cui il flessuoso corpo ha tutti gli incanti della più maliziosa civetteria, e la voluttà spira dai provocanti occhi e dalle movenze finemente lascive. A. C.

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