Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

b 266 LE ESPOSIZI O NI DEL r_9rr R O M A. L A S A R D E G N A A L L' E S P O S I Z I O N E E T N O G R A F I C A. R I T ORNO A I PAES I D E LL A MON T AGNA ([o t. Larco). La Sardegna ali' Esposizione Etnografica di Roma~ La Mostra Etnografica di Roma rimette di moda la Sardegna. La ricos lruzione di certi angoli di paesi sardi , gli ogge tti d'u so domes ti co di que i pas tori , i cos tumi e i corredi, le indus trie paesa ne che vedi amo riprod otte da uomini FAESAGGI E COSTUMI SARDI. e donne ve nute appositamente da quell'isola, destano nel pubblico l'interesse più grande ; e questo inte ressamento si accompagna a una strana meraviglia. Della Sardegna, infatti, e delle sue bellezze N ELLE SALE DEL p ADIGLIONE DELLA S ARDEGNA (fot. Molinari). naturali, dei sardi e dei loro costumi noi non abbiamo che un' idea assai vaga e il più delle volte erronea, come spesso è ingius to il criterio col quale cons ideriamo i bisogni e i .mali di quell'isola ché a chi la visita lascia. un' impress ione indimenticabile. Cioè di una terra italiana che è a sole otto ore di navigazione dalle nostre cos te ci formiamo una immagine fantastica e misteriosa, quindi . paurosa e assurda. La Sardegna so·rge come un selvaggio e tormentato ciuffo di montagne a chiudere il mare Tirreno, e ben pochi amano, o meglio osano spingersi fra il dedalo delle sue rupi pittoresche a portare un .saluto di amici zia a quei pastori che parlano ancora una delle antiche lingue più a rmonios e e me talliche. Le nostre immaginazioni sono già di per sè suffici entemente caratteristiche e forti attraverso le soggettive impress ioni che balzano dai romantici racconti della rude, disadorna ma possente scrittrice sarda Grazia Deledda, e noi amiamo follemente, penetrando nelle sue frementi analis i d'anime, quelle creature che s'aggirano come cinghiali agili e vendi cativi fra i boschi di sughero e nella malinco- · nia delle immense desolate tanche. Ma ben più grande sarà l'amore che noi conserveremo tutta la vita per quegli amici', quando, vincendo il naturale e rustico loro riserbo di isolani, li avremo meglio conosciuti di persona, poichè ci commuoverà per sempre il ricordo della semplice e violenta conquis ta ch' essi avranno fatto del nos tro cuore con una sola stretta di mano quieta, precisa, pond erata, franca. Quando il sardo ci ha accolto nella sua casa noi diventiamo uno della . sua famiglia, con tanta sincerità ~ intimità egli _ci tratta. · Ricordo al propos ito la frase di un pas tore di Fonni: - In Fanne nun b'ha paura; s'stranzu e s' amigu de Fonesos l'i'schi'di· risp ettare, e cioè : a

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