260 LE ESPOSIZIONI DEL 1911 • \I GO BEL IN S 11 • - l;,,E _9l1'ATTRO STAGIONI. Nel Padiglione della Città di Parigi. FRAGONARD:... GOBELJNS - SÈVRES. In questo Padiglione, ove il gusto fine, eletto, schiettamente francese, signoreggia, si è già formato · quell'ambiente caratteristico noto ai fre- . quentatori di questi festosi recinti; c'è già quella che si chiama "vita d'-Esposizione,,: vita di occupazione che pare ozio, vita di eleganze, di · raffinatezze, e, un poco, di illusione, di · sogno. · I pomeriggi, nel Padiglione parigino, sono una festa di mondanità squisit_a: un affollato conve~ gno di bellezze muliebri, una magnificenza gaia e scintillante :di . toelette, · che sono di per sè una incomparabile e deliziosa.... Mostra tempo- · ranea. · · · · ' Le sale del Padiglione sono decorate e ammobigliate , con grandiosità e grazia impareggia- · bili: la luce che piove disc_reta da artistiche vetrate, dona loro una ricchezza inusitata di · ombre e di rilievi. La nostra rivista s'è occupata 1iffusamente di esse in un precedente articolo. · E interessante ora soffermarci dinanzi ai quadri di Fragonard, ai Gobelins, ai Sèvres, che tanto clamore ' di ammirazione hanno suscitato·. * Fragonard è la sintesi_dell'arte francese nel 1700: Volendo riassumere in due caratteri essenziali la sua individualità artistièa, si pofrebbe dire che egli è un impressionista. Come tale, preferisce gli effetti straordinariamente e luminosamente cromatici che producono sui , cqrpi jn moto o immobili, sia la luce lunare o siderale, sia la luce artificiale, nonchè le tole tte bizzarre e po_mpose delle donnine galanti e i vestiti dalle tinte chiassose delle danzatrici gitane, ·e i ~uccichii : aurei, gli agglomeramenti di cri?talli, i trionfi di fiori, gli svolazzi di stofle e gli sfondi _arb_orati .in mezzo a cui svolgonsi . 1~ -f~ste e le ebbrezze delle più elevate classi _sociali. Egli r icerca e studia, con amorevole cura, la forma .dei corpi e degli oggetti come appa~ono . in lontananza, applicandosi, mercè un ·processo tutt,o suo, a fissare sul-la tela le massime trasformazioni che si operano, così per il graduarsi · e l'arrrionizzarsi s·pontaneo delle tinte, com~ per l'avviluppante . strato d'aric:t e pei mill_e svariati giuochì di luce sulle case e sulle pers9ne. Come impressionista, . egli ricerca la bellezza · cromatica d'insieme di un quadrO, · fatta .di violente dissonanze, ' di t emi squillanti e _di delicate gamme di sfumature, col combinare, con . sicuro accorgimento di pittore, al quale nessup. . segreto della tavoloz2ca .è ignòto, i diversi arabeschi e le successive macchie di colore. Egli pro-ya una gioia sottil:e, intensa nel contemplare la vera squisitezza di colorazione e la trasformazione delle forme degli esseri viventi e degli oggetti toccati od avvolti dalle differenti luci artificiali od anche dalle luminose trasparenze della luce stessa: è questa gioia acutissima che riesce mirabilmente a trasfondere in coloro che sentono e gustano, la magia dell'esal tante arte sua. Fragonard è il grande poeta della felicità e della bellezza.... Egli crea con la sua alata fantasia, e nelle sue creazioni evita il dolore, non lo cerca, e come non ama che venga a lui nella vita, così non ama che vada agli altri nell'arte . Noi non vediamo nelle sue t_ele · quei volti macilenti, quelle membra gra_cili, quegli occhi infossati, come . nelle antiche pitture spagnuole. Ma ammiriamo leggiadre è.onzelle, baldi cavalieri che vedono _la vita forse un po' troppo color di rosa, e ·se la godono esuberantemente. Il nostro artista ha la venerazione del vero, ma del vero mitigato dalla _sua ·fantas_ia, _come egli lo sente n_ella · sua complessa, . irrequieta e tumultuosa anima . d'artista. .La vivacità e la varietà del suo . possente témperamento pittorico, gli vietano di assoggettarsi alle esigenze di una scuola qualunque. . . . La sua pittura è tutta uno splendore. Fragonard non fa del colore, della .plastica, ma sa sapientemente ·unire, fondere, amalgamare un'accozzaglia di tinte che sembrano strane, discor-
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