Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

L E ESPOSIZI O NI DEL 19 11 I I lL MANIFE STO PER L ' E SPOS IZIONE I NTERNAZIONALE DI UMORISMO A". RIVOLI del pit tore Aldo Mazza, riprodotto dall a dit ta Ricordi: . L'Esposizione d'arte umoristica a Rfvoli. Una Espos izione d' a rte umoris ti ca? Dove ? A Rivoli ? Bisogna passarsi la parola, perchè a Torino stessa non c'è quasi nessuno che lo sappia. Un comitato ha l.avorato per molto tèmpo, ha raccolto tremila opere di arti s ti d'Italia, cli Francia, d'Inghilterra, la mos tra è pronta, e al momento buono si è quasi dimenticato cli annunziarla al pubblico. Non per indolenza, ma per timidezza. Fu accettato un manifesto più sbalorditivo che all egro e non s' è poi avuto molto coraggio nel diffonderlo: intanto, nell' attesa di qualche cosa di nuovo, si è ·taciuto. Non è un male, forse . La sorpresa può generare nel pubblico una più viva curiosità. _ · Così, andando a Rivoli, il pubblico si accorgerà intanto che l'allegria o almeno l'umorismo non è. cosa tanto facile a raggiungers i. Bisogna prenclére, :· a Torino, una piccola ferro via fumo sa e t_à.scabile, adagiarsi per me z.z'ora in un innocente. ·scuotimento sussultorio, me tter piede a Rivoli - metter piede sui sassi perchè Rivoli è acciottolato con generosa abbondanza - e fare un quarto d'ora di salita. Ma quando v 1 s1 è giunti, l'umori smo c' è. E anche qualche goccia di sudore. Poco male: il paesaggio delizioso, l'aria, l' esposizione ne valgono la pena. Questa esposizione è un 'appendice di quella di Torino: sulle rive del Po il lavoro, qui l'allegria, o quasi. Per questo ne venne offerta la presidenza 0110- - raria all'on. Giolitti che è probabilmente il più · grande umorista d'Italia. E Giolitti ha accettato. Cosi l'Italia anche quando avrà voglia di ridere passerà per giolittiana. E nessun deputato, sopratutto i deputati indipendenti, dirà male dell' esposizione. Furbi, quelli di Rivoli! Anche la sede dell' esposizione, nella sua magnificenza, è un poco ironica. Si tratta dell' enorme e massiccio castello dove fu tenuto prigioni ero Vittorio Amedeo ~I: enorme, massiccio, ma interrotto a metà. E una specie cli gigante se ttimino .: gli è mancata l' energia per svilupparsi completamente. Ma l' esposizione non ha da lamentarsi: esso offre una lunga e luminosa sfilata di sale che adesso si sono come animate di una giovinezza nuova, con tutti i quadri, gli abbozzi, le caricature, le statue, le macchiette che gli artisti vi hanno adunato. Certo, il bilancio dell'arte umoristica non vi appare completo. Parecchi artisti mancano, alcuni forse non furono invitati o avvertiti. Ma l'esposizione è riuscita ugualmente assai varia, e piacevole, e interessante. E insegna tante piccole cose preziose. Una, fra le altre: quanto sia difficile fare dello spirito. La gente seria e per bene, quella brava gente posata e grave che giudica l'allegria come una inutile leggerezza, e ogni espressione d'arte allegra come una facile sciocchezzuola, si accorgerà quanto quella . facilità sia difficile a ottenersi. Perchè, grazie al cielo, molte cose assolutamente prive di spirito · non mancano neppure a Rivoli. E il comitato, nel quale si sono dati la mano l'avv. Rossano, il giornalista Beniamino e il signor Leumann, ha fatto benissimo ad accoglierle: i confronti sono sempre preziosi, dice il proverbio. In Italia l'arte umoristica - nel disegno, nel quadro, nella scultura minuta - non è molto curata. Manca la spinta a far lavorare i disegnatori, a muovere in loro, se c' è, ,quella attitudine alla caricatura che può diventare un'arte grande. Noi non abbiamo dei grandi giornali umoristici che pubblichino delle belle pagine a colori dove sia fissato con arguzia u" momento della vita attuale. Qualche prova tentata qua e là ha sempre condotto al fallimento l'impresa e qualche volta, poveretti, anche gli impresari. Soltanto a Torino c'è ancora il gusto, un po' indebolito ma resistente, del giornal e umoristico illustrato, con le grandi pagine a colori. , ancora un ricordo di vecchia città capitale: il governo ha traslocato, l'abitudine è rimasta. E a Torino c'è appunto una tradizione di arte umoristica, ci sono degli artisti i quali non dis egnano che caricature, e dei dile ttanti che sono divenuti artisti o al- .meno disegnatori per quella via. Una buona parte delle sale è infatti occupata da piemontesi e da disegnatori tenuti · in incubazione dal Pasquino. Del maestro, di Teja, non c' è niente. Non s'e voluto fare una mostra - r etrospettiva. Ma ci sono i discepoli : il che vuol quasi sempre dire, in arte, della gente che non ha mai conosciuto il maestro o che almeno non ne segue la mani era, ma che gli resta fedele - fedele ri el non occuparsene, e nel chiamarlo maestro. C' è qui una sfilata di pagine del Pasquino segnate con molta arguzia eia Nirsoli, un artista che non è pittore perchè fa il medico e che in quanto a essere piemontese si contenta di trovarsi a Savignano di Romagna: disegni con una ridente facilità di trovate e una buona punta di satira. Un altro della famiglia : il piccolo e irrequieto Giovanni Manca, piemontese anche lui, ma di Sardegna. Degli antichi Stati, almeno. -Egli ha lasciato a casa le sue pagine pubblicate, - ed espone tutti lavori inediti - quadretti ,- abbozzi, caricature - trattati con simpatico impeto giovanile. Gli piacciono sopratutto le sartine: facil e e piacevole inclinazione, a -Torino. E le disegna con garbo, con scioltezza, con brio. Ha anche dei bozzetti umoristici, con relativi dialoghi in margine, ma quasi sempre è più spiritoso il disegno, perchè c'è nelle. figure e nei - tipi una gustosa sobrietà di espressione. -Altro figlio naturale del Pasquù10 : · Golia. Il nome gli viene dalla s tatura: : si assicura che una volta, senza sollevarsi sui piedi, abbia piantato una bandiera sulla cima della Mole Antonelliana. - Nell'intimità ha un nome diverso, ma non del tutto economico: Eugenio Colmo. . Stava per laurearsi · in _legge, ma preferì l'arte e cominciò a prender e in giro il prossimo con delle caricature carine. Ha il segno elegante, accurato, pronto, e una piacevole scioltezza giovanile e sbarazzina. Egli espone qui delle allegre caricature e una serie di servette a varia tariffa, animate con gioc~_qda . vivezza. . ,-·:~;~,, Il dilettantismo offre molte reclute . all' arte umoris tica. Il sentimento della caricàtura è una cosa d'istinto: il privilegiato 'prova a fare qualche segno per scherzo, riesce, torna, continua, e diventa un artista, o un cane. Ce n'è qui un altro - un dilettante artista, intendiamoci - godibilissimo : il Musini di Parma. . t, un medico, e maltratta i medici in modo atroce: . da vero conoscitore. I suoi quadretti sono pieni di sapore. Una signora va da uno specialista e dopo aver detto il suo male si fond e in lacrime. - Non pi~nga, signora - le raccomanda il medico -: ella soffre l'artrite e l'umidità le fa male. 50 années triomphal succ_és: contre '!es TOUX usez des Pastilles Marchesini

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