Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

250 LE ESPOSIZIONI DEL 1911 La Mostra Retrospettiva cl.ella Francia a Torino. DALLA SPADA DI NAPOLEONE AL DIADEMA DELLA TAGLIONI. Tre secoli cli storia hanno fornito agli ordinatori della Mostra retrospettiva francese preziose e curiose memorie iconografiche ed epistolari: l'ottocento ha loro concesso cli rievocare pagine cli storia non meno interessanti pei dotti, ma più v ive ed affascinanti pel gran pubblico. Sono eventi cli cui non si è spenta ancora la risonanza diretta nelle nostre fibi·.e, figure ancor vive nei nostri occhi o nella nos tra memoria. Una intera sala, la maggiore, è consacrata alle campagne napoleoniche in Italia. Non più l'el eganza agghindata ciel RiRascimento o quella so ttilmente graziosa ciel Se ttecento, non più le rigide calligrafie gotiche e quelle elegantem_ente deco rative ciel Cinquecento e ciel Seicento: la febbre dei nuovi tempi precipitosi sembra tradursi nella baldanza dei vis i, nella libertà fantas iosa delle fogge ves tiarie, nella scrittura non~ curata e fre ttolosa. Alla sempl ice curiosità storica sottentra un palpito involontario quando in calce a qualche autografo scarabocchiato con furia, si decifra un nome magico: Napoleone. L' ardore e il fremito della pugna sembrano vibrare eia quelle figure che paiono slanciarsi dai quadri con piglio animoso, eia quei proclam· i cui caratteri tipografici mal allineati rivelano la fretta della composizione, eia quelle lettere scritte sul tamburo nell'ansia cli una lotta o nell'ebbrezza cli una vittoria. Dalle a1·mi, dalle vesti, dai quadri sembra vaporare l' atmosfera eroica dell'età meravigliosa. , L' insieme è s tato disposto con accorgimento. Attorno al soffitto corre un fregio cli figure en grisaille, dato dal Mus ée Carnavalet. Nel centro dell a rarete maggiore s ta un gran q11aclro cli Monsiau: è la proclamazione· della Repubblica Cisalp ina, ai Comizi cli Lione ciel 26 gennaio 1802. Il pallido co rso è proclamato Presidente. Ne vediamo il magro viso giovanile, animoso e fremente fra le ciocche dei capelli sconvolti, in un bel busto ci el Corbet: lo rivediamo a cavallo, nella Yivacità della r edingote purpurea, in un g;obelin. E nell 'altro arazzo che lo fronteggia vediamo uno degli eroi della gran gesta: Désaix che cade a Marengo nel fulgore della dura vittoria. E tutt' a ttorno da altri quadri appaiono le figure dei marescialli: Scherer, Massena, Moreau .... Una serie cli acquerelli evoca le pagine dell'epopea, eia Arcole al San Bernardo: nelle vetrine sono sciabole, pistole, miniature; nelle cornicette: proclami, incis ioni, le ttere. Gli occhi si arrestano su una lettera ciel cittadino console, datata eia Udine, scrit ta sopra un foglio intestato eia un fregio in calcografia, in cui si felicita col generale Via] per la ricuperata salute e gli ordina cli raggiungerlo ad Udine; si indugiano sopra qualche stampa: un Bulletùi dè l'Armr!e d'ltalie cl ell' 8 Brumaio, anno XIV, in cui si annunzia la presa cli Calcliero; leggono le sonanti parole della s tampa originale ci el manifes to cli Bonaparte "Ai popoli della Repubblica Cisalpina ,,, del 21 Brumaio dell'anno VI.. .. : " Vous étes, après la France, la republique la plus populeuse, la plus riche. Vous étes le premier exemple dans l'histoire d'un p euple qui devient libre sans fa ctions, sans r r!volution et sans dr!cht"re111 ents.... ,, ; guardano in un bus to marmoreo il duro viso della sorella cli Napoleone, Elisa Baciocchi, principessa-cli Piombino ; in un quadretto il viso infantile cli Eugenio cli Beauharnais, vicerè cl' Italia. Ricc.a è la collezione delle miniature: noto quella cli Bonaparte per mano cli Isabey, in figura cli un pallido giovane che nell'abito rosso sembra un ecclesias tico, quelle cli Moreau, cli Eugenio Beauharnais, ci el principe Borghese, e quella bellissima cli Elisa; più ricca è quella delle armi: vi è la spada cli Napoleone in forma cli gladio romano, rigidamente clas·sica, la sciabola cli onore ci el maresciallo Augerau e quella cli servizio cli Macclonalcl, la sciabola offerta dalla città cli Milano ad Eugenio cli Beauharnais con la leggenda: Dio me l'ha data; guai a chi la tocca : uno sciabolane cli Désaix, fabbricato a Costantinopoli e recante un'iscrizione araba, la spada cli Murat, una carabina di Kellermann, duca cli Valmy, la sciabola d'onore cli Massena. Varie sono quell e cli Napoleone; una con l'impugnatura a becco d'aquila, un'altra con un' iscrizione in caratteri arabi: Tu schiaccerai i tuoi nemià e protegg erai i mussulmani; v' è un paio cli ricchissime pistole incrostate d'oro o istoriate eia sfingi : fucili d'onore dati dal console e dal re agli eroi delle sue battaglie. E non manca il trono, a dorsale tondo, riccamente scolpito, clorato, teso cli velluto rosso tramato d'oro. · * Dalla Repubblica Cisalpina si balza al regno d'Italia. La documentazione scade in pompa ed in ricch ezza ma la curiosità si fa anche più v iva. Sono dapprima ritratti e documenti cli rifugiati politici italiani: GaribJlcli, Manin, Bixio, Orsini. E cli Orsini vi è un preziosissimo cimelio: la minuta ingiallita, sgualcita e la cerata della fa. mosa le ttera eia lui scritta dal carcere cli Mazas, alla vigilia della esecuzione, a Napoleone, in cui lo suppli ca pel bene s tesso ciel suo trono e per l' equilibrio europeo, cli r endere l'indipend enza all'Italia. Si può sorridere degli errori cli ortografia ciel rivoluzionario che scriveva sacriffices con due effe, ma non si dimentica che quell a invocazione fu non ultima spinta a Napoleone verso l'impresa della campagna ciel cinquantanove. E come prologo ad essa è bene avvicinarvi una le ttera che si assicura inedita, scritta eia Daniel e Manin eia Parigi, il 20 maggio 1856 a Valerio, con una fin e calligrafia regolare, quasi femminile . e con una dignitosa fierezza. Manin vi s i difende dall'accusa cli tradire gli interessi cieli' I_ta}"i~, consigliando il partito nazionale_ a confidare nella monarchia piemontese. Il partito nazionale deve aver fiducia in lei, "finchè ed in quanto questa cammini audacemente allo scopo comune: l'indipendenza e l'unificazione cl' Italia,,. Come nella sala precedente, per le battaglie napoleoniche, anche in questa, una serie cli acquerelli e cli oleografie illustra i campi della campagna ciel cinquantanove. E anche q}.ii pendono dalle pareti i ritratti dei marescialli ciel Secondo Impero: la bionda figura cli Mac Mahon, Vai ll ant,· Esp inasse, Renault. Di contro stanno i ritratti ci el principe · Gerolamo Bonaparte e della principessa Clotilde, per mano di I-Iébert, giusta evocaz ione delle nozz e principesche che furono preludio della campagna liberatrice, e il rìtratto in arazzo cli Napoleone III. In una ve- , trina sono commoventi memorie della campagna: brevi parole evocatrici cli giornate memorande: un dispaccio dell e 8 ciel mattino ciel~ l'.8 gennaio 1859, da Milano a Parigi, al ministro della guerra: " L 'empereiw et le roi de Sardaigne entrent à Mdan. La re"ception est nzagnifique et pleine d'enthousiasme ,,. In una le ttera Napoleone III con quella sua calligrafia leggera e negletta che sembra immagine ciel suo carattere debole ed esitante, ann unzia la presa cli Castenedolo. Vi è il trionfante ordine çl ei giorno, scritto la sera della battaglia cli Solferino: l'ordine autografo dell'Imperatore al Generale Anselme di raggiungere Pozzolengo; l' originale dell'ordine ciel giorno dopo la presa di Palestro; la copia della lettera scritta eia Vittorio Emanuele al colonnello ciel 3.0 Zuavi che combattè sotto i suoi ordini a Pales tro. In due vetrine sono raccolti ricordi della campagna: le spall ine, le armi, i bastoni cli maresciallo cli tre degli ar tefici principali della vittoria: Mac Mahon, Canrobert, Baraguay cl ' Hillier. Da un lato la mortale maschera di Cavour sembra assistere con calma sicura al compiersi degli eventi congegnati dalla sua gran mente; eia un altro lato il nizzardo mostra, in una le ttera a Re Vittorio, la sua modestia e il suo disinteresse cli uomo cli Plutarco: " Nizza, 21 novembre 1859. Sire, Secondo il desiderio della Maestà ·Vostra partirò il 23 eia Genova per Caprera, e sarò fortunato quando voglia valersi ancora ciel mio debole servizio. La clemissione mia, chiesta al Governo della Toscana e al generale Fanti, non è attenuta ancora: prego la M. V. s i degni ordinare mi venga concessa. Con affe ttuos o rispetto di V. M. clev.mo G. Garibaldi,,. ·X· Un'ultima sala ct at tende: sono le memone cli trionfi italiani in campo incruento: il teatro, e sotto tre diversi aspetti: la drammatica, la musica, . la danza. Il campo è stermina to, ma questo saggio, per quanto contenuto in modesti confini, non manca cli interesse . Sono dapprima . ricordi cli quella Commedia Italiana che ebbe tanto favore ed anche tanti nemici nella Parigi ciel seicento e ci el settecen to. Vediamo gli originali dei car telloni , allora più modes ti cli dimensioni, ma più ricchi d'arte, di quelli odierni: ve n'è uno che annunzia la rappresentazione cli A1,lequi·n Gran Vizir; un altro dice: L es comr!dùns Jtalùns ordinaù-es du roi donneront aujourdhui Mercredi· I6 Decembre I7?·I: L'A1noureu.x de quinze ans, comédie en trois actes 111élee d'ariettes. Jncisioni eia quadri cli Watteau mostrano scene della commedia italiana e La partenza dei comici ùaliani da Parigi nel I697. Dalla drammatica si passa alla musica. Vi è un bellissimo ritratto ciel Lulli, in at to cli suonare la chitarra, ritratti della Grassini e della Catalani, dipinti dalla Vigée Lebrun, ritratti in litografia ed incisione cli altre celebri ugole, maschili e femminili, la Grisi, la Malibran, Tamburini, Rubini, la Taclolini, la Pasta. Talvolta queste evocazioni iconografiche non sono senza qualche delusione; cosi la divina Malibran, quale è raffigurata nella miniatura offerta dagli abbonati della Fe_nice nel 1835, appare anzichenò bruttina. Meno brutta, ma tutt'altro chef. bella nel viso paffuto si mostra una danzatrice fa. mosa: la Taglioni, della quale c' è il diadema ciel quale usava · abitualmente cingersi il capo. Dopo le can tanti ·e le danzatrici, i musici: busti e ritratti cli Paisiello, Spontini, c;herubini, Paganini, Rossini, Verdi. Una ve trina raccoglie una preziosa mostra d'autografi cli Lulli, Salieri, Pergol ese, Paisiello, Cimarosa, Sacchini, Carafa, Spontini, Zingarelli, Rossini . Vi sono le ultime note scritte eia Cherubini. Vi è una curiosa lettera cli Spontini in cui si lamenta che per un' economia cl_i qualche lira sul numero degli esecutori, un effetto cli arpa, nella sua Vestale riesca completamente diverso dalle sue intenzioni .... A chiudere la rassegna teatrale c'è infine un çimelio che attirerà particolarmente i torinesi. E uno cli quei ventagli che il Re cli Sardegna usava distribuire alle principali signore della nobiltà piemontese, a cui concedeva l'uso cli un palco al Teatro R egio, e che faceva trovare nel palco la sera della prima rappresentazione. In esso erano dipinte i cinque ordini di palchi con l'indicazione . dei titolari. Un ve ntaglio simil e risalente al 1785, appartenente ad un collezionis ta torinese fu . pubblicato anni sono in occasione della riapertura del Regio ·restaurato. Questo dev'essere cli qualche anno più antico; ed è possesso ciel Musée Carnavalet. In quelle mim1scole caselle, fra i tanti nomi cli famiglie spe nte, se ne ritrovano non pochi cli ancor vive: i Trinità, i Bricherasio, i San Giorgio, i Coll egno, i Robilant.... La mostra storica francese che a commemorare il cinquantenario ha condotto qui tanti preziosi ricordi cli parentele principesche e cli campagne cli guerra, ha voluto concludere con un co rtese ricordo delle glorie teatrali cli Torino. Non è avventato prevedere che questa mostra sarà una delle attrazioni più vive dell'esposizione intera: e sarebbe bene che eia questa iniziativa straniera, Torino traesse la spinta a costruire nella nostra città un museo storico ci el Piemonte, prima che lo smembrarsi e l'estinguersi delle vecchie famiglie piemontesi disperda i documenti ciel passato, che ancora rimangono. Sarebbe una immagine viva ciel vecchio Piemonte: una mostra aneddotica più eloquente ~cl educativa cli ogni libro e cli ogni celebrazione r e ttorica. (Da L a Stampa) . ENRICO THOVEZ. Stampato su carta delle CARTIERE BERNARDINO NODARI in Lugo di Vicenza.

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