220 L E ES P O S I Z I O N I 1D EL 1 9 I 1 II Padiglione del Siam a Torino. 11 padiglione del Siam, che sorge sulla riva destra del fiume, tra quello della Serbia e un'ala es trema di quello degli Stati Uniti d'America, si distingue dagli altri edifici dell'Esposizione per la sua architettura caratteristica, che riproduce, come già i padiglioni dell'Ungheria e della Serbia il tipo delle costruzioni del paese, sintetizzandone, per la nostra curiosità di linee e di colori esotici, le varie particolarità di struttura e' di decorazioni. Benchè, dato il carattere provvisorio dell'episodio, si sia dovuto in certe parti ricorrere ad espedienti sommari, e sopprimere in genere motivi decorativi troppo sfarzosi, tuttavia il padiglione che si specchia nelle acque del. Po. si può dire di schietto stile siamese, quale si ammira Rei templi e nei palazzi storici specchiantisi nelle placide acque d~l Mè-Nam_. Un triplice ordine di terrazze, cui . si accede per mezzo di scale ripidissime, con alti scalmi, forma il basamento dell'edificio.. La pianta di questo è 'Ìn· forma di croce, con le braccia _laterali molto allungate; i tetti sono a . due spioventi, notevolmerlte inclinati, e le capriate seguono la linea delle braccia· della croce: una cupola piramidale, a sette ordini di gradi, variamente frastagliata e fregiata, sormon ta l' edificio nella sua parte centrale. Quest'architettura subito, a una prima osservazione, rivela Je sue origini dalle costruzioni in legname, di cui sono rimaste le linee caratteristiche anche in quelle in muratura, che il padiglione tende a riprodurre: così si osserva, ad esempio, l'inclinazione verso l'interno delle pareti, come ragioni di stabilità e di solidità consigliavano in terreni alluvionali, soggetti a periodiche inondazioni; e il· materiale legno è ancora adoperato qui, come in ogni costruzione siamese, per le capriate e le travate dei tetti, per l'ossatura delle cupole e delle gugl'ie, per v'ari fregi decorativi. In questi la fantasia vivace degli artisti paesani si è sbizzarrita, rievocando, per mezzo delle arti dell'intaglio, della laccatura e della coloritura, figure mitiche e leggendarie, foggiando una immaginosa flora e una fauna mostruosa: ecco· il re dei pennuti Garuda che fa sua preda di Naga, il serpente, ecco stilizzati · gli steli ed i fiori del loto, ecco cigni e leoni, ed elefanti a tre teste e forme umane imbestiate: ecco, sopratutto, l'elemento religioso figura_to in idoletti diversi, tra cui emergono le :rappr~sentazioni del dio Visnù 'e cui sovra.sta il mite indico Buddha, seduto sulle gambe incrociate, con le -mani congiu•nte sull'umbilico'. La cupola, co' suoi sette ordini elevantisi piramidalmente, simboleggia il cielo, .con le sette sfere planetarie; le · guglie a scaglioni conici raffigurano gli ordini del mondo, cùlminanti nel mo:qte Meru, apice e fulcro. Uri. motivo di .decorazione pittorica, che ricorre frequentemente, è _ un disco d'oro . con raggi bianchi lievemente ricurvi: è il Ci'a!wa, embkma dell'universo, e .più precisamente del sole, segno di potenza, e come tale emblema del monarca. Ancora e lungamente si potrebbe .dire dell'architettura· e della decorazione di questo padiglione siamese; ma lè mostre contenute nelle sale hanno pur . diritto alla _nostra attenzione. Questa, ad esempio, riguardante l'.istruzione pubblica, e che ci si · presen tà ·con saggi di disegno, di pittura, eseguiti dagli scolari, con le prove di questi nelle varie discipline. Il còlonnello Gerini c'informa: · · . .!:...._ Nei riguardi della çultura il Siam si trovò compreso, fino all'età moderna, nella sfera di influenza dell'India; e l'educazione e . l'istruzione rimasero affidate quasi esclusivamente ai monaci buddhisti: i tredi'cimila monasteri :che sono sparsi per il paese rappresentano altrettante scuole; e ancor'oggi essi sono ri.masti tali nelle regioni re- . mote. L'istruzione pel sesso . maschile è resa obbligatoria non da una legge civile, ina dalla legge religiosa, che impone che ogni fanciullo prossimo alla pubertà, dal re all'ultimo .suddito, riceva la prima ordinazione di Sàmanera, o novizio, nel tempio da cui diperide o in quello che . gli piaccia scegliere, e che quindi trascorra in un monastero un periodo di clausura di almeno LIQUORE STREGA DITTA G. ALBE RTI - BENEVENTO Esposizione Internazionale - l\lilano 1906 Esposizione Universale - Bruxelles 1910 FUORI CONCORSO JY\E/1\BRO DELLA GIURIA tre mesi. Ne viene · di conseguepza che per prepararsi al rituale dell'ordinazione, che comporta non solo il sapere leggere e scrivere, ma anche qualche conoscenza della lingua Pali', in cui sono redatti i testi sacri, il ragazzo deve subire un tirocinio preliminare sotto la guida d'un maestro, sia ecclesiastico che secolare, tirocinio che vale come scuola elementare. Al ventesimo arino, poi, la legge religiosa impone che ogni giovine riceva la piena ordinazione di Bhi'Mhu, o frate, e trascorra altri tre mesi al monastero; e solo dopo questa pratica egli acquista i diritti di cittadino e può pensare a formarsi una famiglia. Quindi è una nuova scuola, con più vasti e più importanti programrni d'istruzione, che gli si rende necessaria. Questo stato di cose perdura ancor'oggi, sebbene alquanto at tenuato. Ed oggi, accanto a quelle dei monaster i, sono sorte scuole governative, così per i maschi come per le femmine·: l'educazione di quest'ultime era prima molto trascurata, specialmente nelle classi povere. Fu il re Mong Kut che iniziò la riforma dell'istruzione, in questo senso di avocarla allo Stato; il suo · successore Ciulalongkorn, il re defunto or'è poco tempo, ~n tusiasta della scienza e del progre3so occidentale, la continuò e · la sviluppò costantemente durante tutto il suo regno, provvedendo all' educazione primaria, a quella secondaria, a quella tecnica e professionalè, e preparando il terreno all'educazione superiore. Passiamo in altre s,:tle della mostra. Una sezione è dedicata ai lavori pubblici, che sono in gran parte opera di emigranti italiani. E la nostra guida commenta: - Per imprimere maggiore impeto al rinòovamento edilizio del paese, venne nel 1887 creato un Ministero dei lavori pubblici, con un ufficio tecnico che dal 1890 in poi ebbe a capo ed a componenti esclus ivi, eccetto in qualche carica secon,daria, ingegneri ed architetti italiani. Strade carrozzabili, per centinaia di chilometri, furono costruite in luogo delle antiche tortuose stradicciuole, praticabili appena alle primitive carrette indigene; nùmerosi ponti si inarcarono su corsi d'acqua: e canali, prima attraversabili sol - tanto a guado o in barca; e, sempre a cura di quest'ufficio tecn ico, in ogni capoluogo di provincia vennero s tabiliti convenienti uffici per l' esercizio e per l'amministrazione dei pubblici servizi. E per questo riguardò, si può decisamente -affermare che il Siam deve tutto all ' opera degli italiani, che recarono, come ho detto, il contributo primo, essenziale dell'intelligenza direttiva. · · Vengono poi le mostre dei mezzi di trasporto terrestri, fluviali e marittimi:· dalle carrette indigene trainate da buòi e da bufali, alle ferrovie, che si svolgono oggi nel Siam per 1032 chilometri di .linee e che saranno quasi raddoppiate entro il- 1914; dall e piroghe e dalle canoe, scavate in .un .unico tronco, alle suntuose barche regali, lunghe fin oltre cinquanta metri; dalla imbarcazione insommergibile, usata nei viaggi nell'alto Mè-Nam· e ne' suoi affluenti, alla. rila Pet, o " barc·a ani tra ,,, snella, agile, velocissima; la mostra dei servizi postali: la mostra della decora·zione, del .mobilio e dell'arredamento delle abitazioni; ·la mostra del materiale per l' arte tea- . trale; la mostra agricola, .e quelle della silvicultura e delle industrie forestali .... . · Il commissario della sezione, con felice pensiero, ha invitato il pittore Ferro, che, com'è noto, fu parecchi anni al Siam; lavorando alla reggia del defunto Ciulalongkorn e a varii palazzi cli Bangkok, a decorare una sala del padiglione con i suoi studi e le sue impressioni siamesi; ed ecco freschi, vivacissimi di colori, luminosi, i cartoni e le tele iri cui ride . il paese e si anima .la vita di cui le varie mostre ci hanno offerto notizie. e saggi vafo, particolari·: ecco ori di aurore e fuochi di tramonti sul Mè-Nam, scot·- rente con vasta · placidità d'acque · tra le 1~ive verdi di bambù, segnate di leggere multicolori costruzioni; ecco animate ·scene· di mercati, di feste, e vie fervide di popolo; ecco ritratti, delicatamente trattati a pastello, che riev·ocano tipi di giovinetti forti, dalla pelle bronz.ina, tipi di bellezze esotiche, che, attraverso il vetro, ci fissano con grandi occhi sereni, schiudendo le labbra un poco tumide a un sorriso soave... . MARIO BASSI. (Da La Siamj•a,) Una visita alla Mostra Retrospettiva del!'Arte Tipografica a Torino. .Una visita adunque, e non _un' inaugurazione è stata que lla che fu fatta la mattina dell'8 giugno, nel Borgo Med ioevale, come , diceva l'artistico biglietto d'invito, in mag nifico stile ·arcaico, disegnato dal _bravo Dalbesio e stampato in,pressum in alma civitale Taurini in Boi'go antiquo. Il Borgo a1tliq110, que l gioiello di -riproduzion e meraviglioso di un villaggio medioevale - lasciatoci dall'Esposizione nazionale del 1884 - il B11rgus vetus Civitatis Taurini proj,e Padum., era ben degno di accogliere questa Mostra ·r etrospettiva dell'arte tipografica, ·il cui pensiero · sorse prima ancora che nascesse quello dell'attuale Esposizione internazionale. Ma quale sia stata la vera genesi 'di questa caratter.istica Esposizione, la quale doveva poi figliare quella che finì col diventarne invece la madre, cioè la gigantesca Esposizione mondiale de lle industrie del lavoro - che ora ospita, fra le tan e speciali, la Mostra dell'arte de lla stampa moderna ne l palazzo del Giornale, prossimo ad apsirsi , e quella dell'arte antica nel Caste llo Medioeval e - quale fu la vera origine sarà ampiamente narrato in un volume d'im111i- . nente pubblicazione; dove, per iniziativa e pei· opera della scuola tipografica, sono state raccolt e (pre_cedute da una chiara prefazione del senatore Frola) le notizie storicostatistich e di tutte le scuole professionali di Torino. Na rra si in ques to vol ume che , costituitosi n el 19001 per iniziativa dell' Uhione Pio-Tipografica, un Comitato per il quinto centenario di Giovanni Gutenberg, questo Comitato, dopo aver nominato presidente il cav. Giuseppe VigliardiParavia, desse incarico ad un giornalista torinese di riferire più ~mpiatnenté intor!1o ad un suo progetto di una Esposizione de l libro, mentre al _signor Dalmazzo Gianolio, vice-presidente di q~el Comitato, affidava l'ufiìcio cli riferire con dati di fatto sull'istituzione di una Scuola J,rofessionale tipografica. Q,uelle due proposte sono oggi un fatto •compiuto. La Scuola del Libro, da un decennio, vive vita rigogliosa e promettente; e l'Esposizione d'arti grafiche, sognata e vagheggiata dal Comifato gutenberghiano, s 'è anch'essa attuata; e a l Valentino fra poco si potrà ammirare l' Esposizione in , azio ne · del g iorna le e dell'arte della stampa, mentre il Borgo Medioevale ospita, nelle case dette cli Alba, Bussoleno e Susa, la singo la rissima Mostra, la quale la mattina de11'8 fu, non inaugurata od ap.torta, poichè era in ordine fin dal primo giorno, ma semplicemente vi_- s itata da una folla di invitati. La Mostra tipogiafica ret rospettiva è costituita dalla Fabbrica di carta a 111ano ; dalla Sta111j1eria del secolo XV (con fonditori di caratteri, compositori, stampatori, a lluminatori di stampe, ecc.); dalla Legatoria antica e dalla Bottega del Bibliopola; e dalla Mostra degli ù1c11naboli. · Tutto questo, tutta questa · curiosissima Mostra dell'antica arte della stampa, venne 1'8 giugno ammirata dal..:. l'onda de i visitatori e delle v isitatrici, che a lle to,3o irrompevano dalla gran porta, custodita da un alabardiere, nella vit\zza del Borgo Medioeva le ; dove i pittoreschi costu-mi dell'epoca, disegnati con tanta fedeltà dal Dalbesio, facevano uno strano con trasto con . i modernissimi ab iti estivi dell'elegante mondo femminino. E le ospiti gentili mostrarono di interessa rsi con quel loro senso così . vivo della · curiosità, ad . ogni ·parte di quella ·rediviva offici1,a tipografica del quattrocento; alla fabbricazione ·della carta nel tino, · alla fondita ·dei caratt~ri, ·a lla stamperia p ropriamente det_ta (coì suoi · stampatori, compositori, correttore n ell'uniforme caratteristica dei tempi) a l piccolo laboratorio di legatoria, ,a lla raccolta degli ·incunaboli, rappresentata da pagine, mirabilm.ènte riprodotte delle più celebri p ubbli cazioni del · secolo XV e dei primi anni del . secolo XVI; a tutto insomma - non esclusi i modesti arnesi e le pit1 umili cose - che costituisce l 'originalissima Mostra. Per la cui riuscita, è dovere ricordare che essa, ca ldeggiata vivamente in seno a lla Commissione del gruppo XXlll dal cav. Vigliardi, dal cav . Arncudo e dal cav. Gianolio, fu precipuamente piepara'ta dalla Scuola tipogt'afica, a cu i la Commissione esecutiva, non badando a sacrificio di spese, con intuito veramente moderno e degno di plauso, affidò l'esercizi'o dell'officina tipografica quattrocentesca. Ma la Mostra retrospettiva tipografica non sarebbe stata completa senza un'Esposizione dell'incunabolo, di quei primi libri che sono splendido ·c1oè:umento dei luminosi primordi dell'arte grafica; ed è cosi ch e la Commissione chiamò a sè il dott. G. Carbonelli, che specia li studi dotti ~d amorosi indicavano utile collabo ratore dell'iÌ1iziativa. Alla parte tecnica poi, e cioè' a lla vera effettuazione · dell'opera, diede ro opera spec ialmente i cav. Gianolio Dalmazzo e G. I. Arne"udo, col fervido presidente della Scuola tipografica ·patrocinatori di questa bella risurrezione storica. Alla parte artistica intese con la ben nota competenza il v.alenté ing. Adolfo Dalbesio; che diede disegni di mobili, di costumi, désumen·dol.i èon ar.te e studio inimitabili da figurazioni del tempo. Un grande contributo fu così dato all'iniziativa da questo sapiente illustratore dell'arte medioeva le. L'officina tipografica· medio- · evale dell'Esposizione di To- ---------- ri!lo fonna, così come si .vede, e formerà maggiormente, quando, non molto lungi da -essa , si • potrà ammirare nel palazzo ·del Giornale l'arte modernissima della stampa una delle più geniali attrattive del Valentino, sp ecialmente per gli studiosi: e non mancherà di offrire campo ulteriore di osservazioni, di esame , di rievocazioni non prive di interesse.
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