Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

1 202· LE ESPOSIZIONI DEL 1911 ROMA. IL TRENO DEL PAPA ALL'ESPOSIZIONE RETROSPETT1'1A A CASTEL SANT'ANGELO. Ai tempi dei tempi quando si diceva " il treno del Papa ,, s'intendeva tutta una sfilata di carrozze, nelle quali prendeva posto la numerosa e pomposa corte pontificia, e, in una di tali carrozze prendeva posto, con due cardinali, il pontefice. Vi erano diversi " treni ., del papa - il treno di gran gala, o pubblico, quello semi-pubblico, quello di campagna; e tutto questo richiedeva sempre la disponibilità di gian~ numero di carrozze e di grandissimo · numero . di cavalli, sempre pronti nelle ampie scuderie pontificie del Vaticano e ciel Quirinale. Quando poi il ·Papa decideva di mettersi in viaggio attraverso i suoi Stati,"' la cÒsa diventav·a ancora più complicata. Non qualora il Papa s·i recasse _per qualche gita cli piacere o a Castel Gandolfo, o ad Anzio, o a Frascati, o a Civitavecchia, chè, allora il treno eia campagna ordinario - per lo pièt tre carrozze · '-- bastava. Ma quando il Papa doveva · fare un viaggio in tutte le forme fuori dell'immediata Co - marca di. Ro.ma, le disposizioni venivano date un qualche mese : prima, perchè alle stazioni (così chiamava11si anche allora le fermate) cli -posta s i trovassero pronti i cavalli ed i postiglioni di ricambio per il servizio di Sua Sai'1tità. Le cairozze compresa quella per il pontefice, erano çli solito cinque; occo rrevano dunque di stazione in stazione, almenp venti cavalli, ed anche ventiquattro o trenta, secondo le minori o maggiori difficoltà ciel percorso; e da dieci a clodièi postiglioni. Era tutto 11110 sc·o11\'olgimento dei ser,•izi da posta, rei quali a llora c'erano e,clusiva/11ente i cavalli : dovere far trovare una trentina di . cayalli di pili, oltre ai ,;enti o trenta che abbisognavano in _ogni stazione- per il servizio giornaliero, . richi edeva una preparazione di oltre un mese di tempo: Notando che le dili genze, le corriere, i velociferi, le staffette che disimpegnavano i divers i servizi · cli .posta e passeggi eri - tutto ciò immobilizzava su ut; percorso - per esempio, eia Roma ad Ancona - non 111e11o di centoventi cavalli giornalmente, in v ia orcli11aria. Quando dal 1828 in poi cominciarono ad entra re in esercizio le ferro_vie, _non ·si intravide subito nel yecchio mondo la · rivo luzione che avrebbe portato il nuovo mezzo cli lo'com'~zione. La .Cl;ie'sa vi" fu · fino da principio · contraria, p erché quel meàò di locomozione avrebbe rimpicciolito il .- mo11do, ·avvici;,ati i popoli, e resa piLt sollecita lo p~opagazione dello ,spi rito moderno; e Gregorio XVI, bellunese (Ca_pellari della Colomba) salito al soglio pontificio nel ·1·83r; quando l'Italia accennava a svegliars i e le Romagne invo·cavano riforme, non esitò a dire che le ferrovie erano II un'invenzione del diavolo ,I· Quando, nel 1846, a successore di Gregorio XVI, morto tutt' aitro che· rimpianto, fu eletto Pio IX (conte Mastaj cli Sinigaglia) tutto il ·popolo cl' Itali a gridava: Riforme! riforme !... E fra queste riforme noveravansi primamente nell'ordi,;e . economico . le , ferrovie . .. La . prima linea_italiana - ·c1a ' Napoli a . Granatello, l'aveva inaugurata Ferdinando Il ' nel 1839; la secqnda fu quella Milano-Monza nel 1840; poi susseguirono le ferrovie negli Stati Sardi, dove presero grande svi luppo. Pio IX non disse che fossero " invenzione ciel diavolo ,, come il suo predecessore, anzi le promise, e fece studiare progetti finanziarii e t ecnici, mà nello Stato Pontificio la prima ferrovia non fu aperta che nel luglio del r856 - il breve tronco cli 17 chilometri da Roma a Frascati; mentre ne erano_già in ·costr'uzione un : altro centinaio cli chilometri, ed in progetto e studio circa 600, · compresa la , grande ' linea Roma-Ancona-Bologna: · Queste però .vennero più tardi a compim~nto, qii~ii..clo anèhe la · sospir'!ta ;unità cl' Italia non era piiÌ un . probleina ipcltetico. Nell'estate del 1857 . Pio IX fece 'un grande v iaggio, 1na con carrozze, néll' U1nbria, ne!le_Marche e nella Romàgna, rientrando nei propri Stati pei· la Toscana - un viaggio - che· non cÒstò meno di sei milioni di" f~·ancl;i e fu politicamente inutile. Egli_ p1;omise dappertutto · il 1:ironto sviluppo delle ferrovie, e, tornato ·INTERNO DELI:-A VETTURA PIATTAFORMA, · (fot; Bdksi), L'INGRESSO ALLA VETTURA PIATTAFORMA, a Roma, a'il·clò a Civitavecchia a porre la prima pietra • della stazione ferrovia ria. Quando nel settembre del r870 Roma cessò di essere la capitale del piccolo dominio ecclesiastico, lo Stato Pontificio, quale era allora, .non aveva che un 290 chilometri cli ferrovie - sulle quali .non ebbe certamente da fare grandi viaggi il I treno papale che Napoleone lII aveva donato pochi anni prima a Pio IX e che ora figura nell'Esposizione r etrospettiva in Castel Sant' Angelo, ed è qui riprodotto. Il trenò componesi di un vagone da viag-gio, di un vagone-cappeìla e di un vagone piattalorma. Pio IX vi viaggiò pochi ssimo; e quando g l' italiani entrarono in Roma, il treno passò in consegna alle Ferrovie Meridionali (poi Adriatiche) le quali assunsero anche l'esercizio delle Ferrovie Romane. Per la necessità cli sgombra re la stazione cli Roma, il treno fu trasferito a Firenze, do ve rimase per anni ed anni qua si dimenticato. T enutasi . nel r9or a Milano una prima esposizione cli locomozi'one, la Direzione Generale delle Ferrovie Adriatiche ne mandò ad esporre le fotografie, ed allo ra t orn ò un poco in onore quel treno papale, che avrebbe figurato anche alla mostra ciel 1906, in Milano -- dove figurava anche la grande -carrozza di gala ciel Papa, costruita nel 1822, r egnando Leone Xli; ma per metterlo in condizioni cli esser esposto, il treno papale richiedeva una spesa n on indifferente, che allora ness uno volle fare; e che poi è stata fatta dalle ferrovi e dello Stato perché figurasse nel!' odierna esposizione cli Roma. · Giacchè l'hanno rimesso in ordine e a lla luce, è desi - derabile che non ricaschi più nell'oblio e nell'abbandono: lo richiedono ragioni di ·arte e di storia; e sa rà un a gran bella cosa se tutte le varie esp·osizioni cli q uest' anno ridesteranno l'amore per la conservazione anche cli ciò che può parere· o troppo contemporaneo o ricordante tempi e regimi tramontati, Vi - sono apposta-i musei, anche cli storia contemporanea e recente, e sono indice cl.i cultura, cli ·· ·amore' -alle •arti e agli studi al pari degli altri.

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