Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSIZIONI DEL 1911 199 ROMA. L' I NAUGURAZIONE DE~ MONUMENTO A VITTORIO EMANUELE II (4 gi ugno). (1 • DAVANTI AL MONUMENTO MENTR~ SI ATTENDE IL CORTEO REALE ([ot. Mo linari ). L'inaugurazione del Monumento a Vittorio Emanuele_ Il. 4 g iugno. Uno spm toso scrittore frances e · ha de tto una volta che sul Campidoglio gli pareva cl i sentir nell'aria " odore di secoli ,, .... La frase mi tornava in mente stamane, quando all a presenza del R e, dell a Corte e dei Rappresentanti di tu t to il popolo italiano si consacrava solennemente, sulla vetta del Campidoglio, non solo il monumento al Re ma ben anche un Altare alla Patria. E pensavo che se noi uommi del s ecolo ven tesimo potessimo ancora creder e che ogni luogo avesse un a s ua propria anima spirituale . - quella che i nostri ant-ichi padri chiamavano, reverenti, il genius loci - nessun al tro genius loci vi sarebbe nel mondo che . sapesse e avesse visto più cose che quello · del Campidoglio ! · Quale serie immensa di fat ti, quale enorme indescrivibile fantasmagoria di avvenimenti, s t ()- rici e leggendari, paiono incombere su ques to vecchio colle, da quando, sulla sua cima ancora scoscesa e d irupata, .eran poche capanne di pas tori, i quali, maravigliando, vedevano sorgere incontro, sul Palatino, la città quadrata di · Ro- . molo! L a federazione latina e il saccheggio de i Galli; l'insu rr ez ione popolare dei Gracchi soffocata nel sangue; il fulgore dei monumenti r epubblicani e impe riali , e l'aureo Tempio di Giove fiammeggiante al sole; l'abbandono e il deserto nei · fo schi secoli intorno al mille, e l'eccidio di Cola di R ienzo; le lotte fratricide dei baroni e quelle religiose degli antipapi e ,dei papi; le corone dei Poeti e le pompe degli Ambasc iatori, tut te parévano rievocars i oggi ques te. immortali pagine di una storia, della qual e nessun'altra fu mai nel mondo più inter essante più grande più magnanima più feconda di . universali conseguenze. Perciò la fes ta d'oggi che a noi pare - per quanto possiamo giudicare - quasi l' epilogo supremo cli questa storia cli ventisette secoli, ebbe nel suo aspe tto es teriore un carattere quasi religioso: e quando, dopo un delirio cli ovazioni e di mu siche e cli grida acclamanti, un grande s ilenzio si fece sulla colossale rupe marmorea e giù nella vasta s terminata piazza; e caddero le tende e apparve nell'aureo fulgor ci el me tallo, alta e r igida la figura ci el R e, che ricompose le sparse membra cl ell' Italia, un senso di mis tica e quasi jeratica commozione c·orse in tutte le anime nestre. E -pur.e sian10 ·sce t-tièdigli d1un secolo scettico, il quale tutti i giorni parte in apprezzate le qualità dell'eloquenza dell'onore-· guerra con tro ogni idealità ed ogni fede. ... vole Gioli tt i, ma, veramente, al discorso, che fu Ma in veri tà ognuno avrebbe affermato sta- breve, nessuno badò; e d'al tronde non V<':. n'era mane che l'individuo può essere scettico, non bisogno: ben altra eloquenza che non di pala fo lla. Chi non ha visto, come oggi s'è visto, role e di frasi veniva dal bianco marmo delle il so ffio cli entusiasmo vivido possente ir resi- alte colonne e dall e scult.ure e dai bronzi; ben s tibile che animò tutti i cuori quando passarono, altre voci che non periodi abilmente torniti erominchinandosi all'Altare della Patria, tutti i ves- pevan dal cuore della folla ! si ll i del nostro Esercito, non potrà mai r etta- Finito il discorso, il Re e i personaggi del mente giudicare la psicologia ciel popolo italiano seguito fecero un breve giro per il monumento moderno. e la cerimonia ufficiale - piccola scolorita e Passavano, venute da · ogni terra d'Italia, dal inutile cosa - fu così compiuta. Ma un altro piano da i monti dai mari dalle isole, le ban- grande, universale, formidabilmente, fragoroso diere dei nos tri r eggimenti, quelle a cui, nel ' 48, applauso, tuonò dalla piazza quando scendenti nel '49, nel '59, nel '60, nel ' 66, nel '70, avevan dall'a lto dell a scalea apparvero Vittorio Emafissi gli occhi i solda ti che caddero per la libertà nuele ed Elena circondati dai loro figli: sembrò della Patria, quelle che i pe tti dei nostri padri al popolo che foss e atto di suprema gentilezza han custodite e difese. Tutto pareva visibilmente ques ta del Re e de lla Regina, che vollero parrievocarsi la grande Epopea: gli schietti popo- tecipi i loro bambini della mirabile festa della lari ingenui entusiasmi delle prime campagne Patria celebrata appunto dal popolo. lombarde, e i tristi giorni di Novara quando • E gl' invitati, ond' era gremito ogni spazio cli- .parvero declinar le aspet tazioni e somme rgersi sponibile nel monumen to, si allontanarono anle speranze d'Italia; le vittorie e le sconfitt e ch'essi: e il candore dei marmi parve spiccare della guerra proclamata da quel R e che "non più bello, liberato dagli sgombri nereggianti .... fu insensibile al grido cli dolore ,, innalzato dai La ·figura di Vittorio Emanuele - primo R e frat elli gementi in servitù; i trionfi della cam- cl' Italia che nel corso dei secoli abbia veramente pagna garibaldina nel Mezzogiorno; le dubbie meritato ques to nome - rimase sul Campidofortune cli Custoza e la Breccia di Porta Pia, gl io, sola, rifulgente per la pr im~ volta nel cielo per entro cui passò l'Italia a riconquistare il s uo cli Roma. Ma a ch i guardava il Campidoglio dalCampidoglio: Tutto ques to evocavano quelle vec- l' alto appariva verso occidente , oltre il Campo chie bandi ere, decorate cli medagl ie, che sali- Marzio, ·anche un'altra figura che spiccava nivano il coll e sacro, e s' inchinavano esse innanzi tida su quel cielo: quella non meno magnanima al s imulacro della Patria; . mentre il capo - e clell' Eroe popolare che fu ci e l Re ines timabile l'animo ..:... cli ognuno de i presenti s 'inchinava ad amico e aiutatore: dal Gianicolo e dal Campiesse. E quando fecero siepe intorno al basamento doglio - avrebbe de tto un Poeta - veg liano dell'Al tare - viva e magnifica clecor~z ione all a ormai s u Roma e sull' Italia i Numi tu telari .... grande opera d'arte - un applauso tonante Così forse avrebbe detto il Poeta: ma ahimè! eruppe dalla moltitudine, e le acclamazioni al- · il Poeta, all a civile esul tanza d'oggi, non . più tissime e l'agitar de i cappelli e il batter delle poteva esser presente. E pure à Lui tutti rivolmani e l'èntusiasmo vivo s incero profondo che gevano. gli animi con des iderio intenso, -a · Lui animava i vecchi e i giovani e le donne e i gio- . che solo fra gli italiani ciel nostro tempo ebbe vinetti che appena si affacciavano alla vita, fa- così possente voce che avrebbe ben potuto parcevan fede che in ness un caso mai la Patria lare dal Campidoglio all'Italia. Ed era oggi più avrebbe potuto dub itar dei suoi figli. che mai vivo il dòlore che Giosuè Carducci ·ci Come i l R e, la R ègina Elena, fu lgente cli gra- sia stato rapito proprio quand' egli, in questa ceziosa bell ezza, e le àltre due R egine, Margherita lebrazione della più solenne tra le nostre ·feste, e Maria Pia, e tutti i principi ebbero preso po- avrebbe potuto 'dare all'Italia nuova il . nuovo sto, e la statua del R e fu liberata dai veli che " Carme secolare ,,, forse più altamente e urnala coprivano, il Presidente del Consiglio lesse namente civile cli quello ciel grande Poeta latino.... un discorso, ciel quale non occorre parlare. Non sono ques te le .- occas ioni-- in· ·cuì possono -essere - AR'l'_URO- CA:r:zA.

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