Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE ESPOSIZIONI DEL 1911 TOR! No. p AD-1 GLI ON E DELLA STAMPA. La lVlostra dell'Arte 1~ipografica all'Esposizione di T~rino. Sirlgolare importanza assume, nella grandiosa Esposizione Internazionale cli Torino, la Mostra della Stampa e del Giornale. E si comprende facilmente, che non comune attrattiva abbia ad eserci tare questa caratteristica parte della grande Rassegna delle industrie e ciel lavoro, se si pensi che da essa, cioè dall'idea modesta, ma prima a manifestarsi, di una Esposizione d'Arte Tipografica, sorse appunto quella di una ben più . vasta Esposizione generale, di una grandiosa Mostra internazionale, destinata a commemorare il cinquantenario della Proclamazione del R egno d'I talia. Fin dal 1900 era anzi nato, a Torino, in occasione del V Centenario di Gutemberg, il pensiero di un'Esposizione del libro, che comprendesse quanto nell'arte della stampa ha prodotto il Piemonte dall'alba della grande invenzione fino ai giorni nostri. E, pochi anni dopo, il senatore Secondo Frola, allora sindaco di Torino, raccogliendo e fondendo in una sola le varie iniz iative (tra cui quella dell'Associazione della Stampa Subalpina, lanciata dal suo consigliere dekgato Delfino Orsi, di celebrare il centenario di Cavour con una Mostra del Giornale e del1' Arte della Stampa, ed un'altra proposta dell'Associazione Monarchica Umberto 1), gittava ad un tratto, con magnifico gesto, in una memoranda adunanza, le basi del la grande Esposizione per il So.0 anni versario della proclamazione del R egno cl' Italia, che ricorre appunto quest'anno. Singolare importanza, per tutto questo e per l'indole stessa e per il suo carattere cosi speciale, avrà - ripe to, chè non è difficile il prevederlo fin d'ora - la Mostra del libro e del giornale nella· prossima Esposizione di Torino. La quale Mostra speciale della stàmpa, per chiamarla con un titolo solo, comprenderà due parti distinte: l'antica e la moderna. Mentre infat ti nel Palazzo del Giornale si avrà tutto l'odierno organismo vario e complesso della tipo~rafia, nel vicino Borgo Medioevale - chi non lo ricorda quel cimelio meraviglioso, avanzo dell'Esposizione Nazionale del 1884? - troverà sua sede la Mostra tipografica retrospettiva insieme con altre affini che le faranno corona. Il Palazzo del Giornale sorge su l'area, già occupata nel Parco del Valentino dal Palazzo delle Belle Arti, ed è veramente grandioso, come quello che si sviluppa su quell'area di circa 8000 m.q., e consta, oltre che di numerose sale, di un vastissimo salon e per conferenze, riunioni, ecc. E potrà quindi essere ospite capace e degno di tutto il mirabile movimento della moderna Officina tipografica, mirabile veramente per il progresso sbalorditivo fatto dalle grandi macchine e dai nuovi trovati - cosi come le case di Alba e di Bussoleno, nel Borgo Medioevale, forme - ranno degna sede e cornice insieme, magnifica per carattere e colore, all'antica olficina tipografica. E sarà questa senza dubbio una delle più belle e interessanti attrattive del l'Esposizione, un grande richiamo per gli studiosi, per i cultori dell'arte della s tampa, per artisti, tipografi ed amici del libro; una grande curiosità per tutti. La ospiterà, l'ho già detto, quella parte ciel Borgo Med ioevale, che si usa chiamare delle case di Alba e Bussoleno, · perchè riproducono fedelmente ·edifici medioevali tuttora es is tenti in Alba e Bussoleno . Qui, cioè nella casa di Bussoleno, troverà posto la f'abbricaz ione della carta al tino, e nell'altra, nella _casa di Alba, si allogherà a l pianterreno l'officina tipografica, e, al piano superiore, la mos tra degli incunabuli. Nè sarà quest'ultima una pura e fredda esposizione di vecchie stampe, marche tipografiche, xilografiche, ex-frb iris, riproduzio·ni de ll a prima ed ultima pagina de i volumi più preziosi, venuti alla luce, specialmente in Piemonte, in quell'aurea e tà della stampa; ma sarà presentata in azione e resa cosi an imata e più interessante quindi per il visi tatore. Il quale si troverà cosi davanti ad una fedele riproduzione dell'antichissima" bottega,, dello stampatore, col suo torchio gutenberghiano e tutti i primitivi materiali ed arnes i del lavoro tipografico, e con un annesso piccolo laboratorio di legatoria, onde più completa riesca l' integrazione storica della patria tipografica. Là, ·adu nque, nel magnifico Palazzo del Giornale e dell'Arte della Stampa, la fragorosa attività indus tri ale ci eli' odierna tipografia; e qui, nell'angolo tran·qu illo dell 'antico Borgo, il lento, caratterist ico lavoro cli quelle piccole stamperie dei primi tempi, alle quali andiamo pu r debitori di tanti trionfi dell'arte tipografica. Chè ben noto è oramai come in due secoli di produzione tipografica anche solo itali ana, nel quattrocento cinè e nel cinquecento, siavi tutto un tesoro di ammaestramenti, tutto un tesoro d'arte del libro, che si rivela in ogni sua parte, dai fregi del frontespizio alle xilografie del testo, dal tipo mobile alle tes tate dei capitoli ed alle le ttere iniziali. Là, nella maggior . sede dell a stampa, gli ingegnosi trovati sempre più rispondenti alla rapidità febbri le e vertiginosa dei giorni nostri, e qui, nella più modes ta e più caratteristica sede antica delle arti grafiche, l'opera serena, paziente e meditata, aòsai più favore·vole all'estetica del libro. L e due mostre, adunque, in cui si suddivide la Mostra del libro e del giornale, sono cosi diverse e attraenti, ciascuna per il suo caratte re s peciale, da non potersi far concorrenza l'un l'altra. Piuttosto una di esse avrà, io penso, qualche cosa eia imparare dall'altra. E sarà la mode rna, che dalla sua an tenata ar te della s tampa cli cinque secoli fa, potrà trarre utili ammaestramenti. Nell'Esposizione del 1902 a Torino, cioè nell a prima Esposiz ione cli Arte decorativa moderna, l'arte nostra del libro non ebbe tutto quel successo che s i sperava. Subito e chiaro apparve come troppi de i nostri furono trascinati da un soverchio spirito cli imitazione a seguire correnti s traniere, anzi che preoccuparsi cli dare al lib ro un a fisonomia ed un carattere proprio, essenzialmente nazionali. La decorazione e l'estetica del libro non mos trarono cli aver fatto passi veramente notevoli di progresso verso un tipo cli chiara bellezza, sobria ed armoniosa, verso un insieme cli lin ee e di forme schiettamente itali ano; e più curato e più progredi to apparve invece il giornale, specialmente illustrato. Ora il poter apprendere con esami e studi e raffronti, eia una siffatta mostra, il modo di saper conci li are con le esigenze modern e industriali e commerc iali l' es te tica del libro e, senza trascurare, anzi pur favorendo le idee inn ovatric i, dare alle nos tre ed izioni una maggior impronta nazional e, sarebbe, io credo, il miglior r isultato da augurarsi all'Esposizione tipografica ciel 19r I. I moltiplicati mezzi cli riproduzione e le perfezionate ar ti sussidiarie della tipografia, se eia una part e rispondono splendidamente al carattere febbri le della vita presente e cl ell' odierna civiltà meccanica, offrono pure clall' altra tali e tan.te facilitazioni, che da esse si può e s i deve saper trarre giovamento · pe r una decorazione ornamentale che abbia un'impronta tutta propria; per un' ar te del libro, che, ispirandosi al passato, cioè all e snperbe edizioni antiche, senza dimenticare i gusti e gli ideali ciel tempo presente, s i possa dire veracemente e schie ttamente i]aliana. Di uti li insegnamenti potrà; per tutto ques to, essere feconda la Mostra del libro e ciel giornale - per la quale ha molto lavorato appos ita Commissione, presieduta dal cav. Giuseppe Vigli ardi -P<1ravia, presidente dell a Scuola Tipog rafica cli Torino e nome ben noto nel campo clell' arte libraria italiana - e feconda specialmente nei suoi rapporti e confronti con la moderna poth èssère la Mostra antica , la quale avrà pur la virtù di accrescere la folla dei visitatori ed ammiratori del Castello e ciel Borgo Medioevale, il meraviglioso gioiello del nostro bel Valentino. GIUSEPPE DEABATE.

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