Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

j 1 eE ESPOSIZIONI DEL r9rr TORINO. FANTASIA DI GUERRA NEL VILLAGGIO SOMALO DELLA K ERMESSE DELL'ESPOSIZIONE (fo t . Fornari) . Continuano le Inaugurazioni. (No stra corrisponde,zza.) 7 giugno. Ah! Questa volta poi è stata proprio un'inaugurazione, e di quelle solenni! - C'era rappresentata nel modo più preciso tutta -Italia - neLle persone di circa 6800 sindaci, i quali non hanno mai sudato tanto per i loro Comuni come in questi giorni di patriottica esultanza, Finalmente, dunque, il monumento colossale, destinato a mettere_a pari della gloriosa Roma imperiale la Roma moderna, è stato scoperto, inaugurato, offerto all'ammirazione di centomila spe ttatori, ç se c'è ancora ch i ne dubita, faccia come ho fatto io - corra a Roma a vedere. Cioè, in~ugurato sì , ma incompleto : l'altare della patria non c'è propriamente ancora, ma, quando sarà s tato deciso il nuovo modello fra Dazzi e Zanelli, potrà esserci; non ci sono ancora le quadrighe, non ci sono ancora quattro dei sei g ruppi principali; non ci sono ancora i musei; c'è ancora da sistemare attorno ·mezza Roma perchè il moirnmen to ne abbia una corni ce adeguata; ma alla fine dei fini esso è stato inaugurato; e la festa è stata grandiosa, proporzionata alla immensa opera Sacconiana. Il successo però, non fu nè di Sacconi, nè del grande cavallo dorato di Chiàradia, nè dei gruppi di Monteverde e di J erace, nè di nessun altro. Non fu nemmeno di Giolitti, il cui discorso deve averlo messo assieme un qualche ritagliatore di g iornali del ministero, Il successo fu dei principini, de i figli del Re - Umberto, Jolanda e Mafalda che furono costantemente tenuti d'occhio dall 'immenso pubblico ed incessantemente applauditi. · La partecipazione di quei tre simpatici bambini alla festa fu una vera trovata. 1 soliti personaggi, i soliti grandi dignitarii dello Stato, tutta codesta democrazia costituzionale in uniforme od in marsina costellata di crachats e addobbata di nastri, il pubblico la sa oramai a met):10ria, e non riesce che a determinare, dovunque si mostri, una fastidiosa stereotipata monotonia. Invece quei tre bambini vestiti di bianco, dalle faccie allegre, quasi umoristiche, dalle movenze improvvise, dal sorriso lie to ed arguto sorpresero e gradirono a tutti, ed il popolo parlò assai più dei " principi ,, che del monu: mentone e di tutto il r es to. Tant' è vero che l' indomani ,:quando i 6800 sindaci - compreso un prete - tutti tricolormente fasciati sui neri abiti, trovaronsi riuniti alla garden-party nel luminoso giardino del Quirinale,_e si videro passare davanti il Re, la Regina, i principi e tutti i soliti dignitari i, non seppero trattenersi dal gridare ripetutamente: "Vogliamo i principini! Vogliamo i principini! ... ,, Ma i rappresentanti dei Comuni italiani sono oramai abituati a chiedere senza ottenere - e cosi fu che il loro desiderio di vedere i principini nel g iardino della R eggia rimase fra i desiderii civici non soddisfatti. Del r isulta to finale del grande raid aereo Parigi-Roma, è inutile, oramai, che io vi parli: Beaumont e Garros ebbero un ve ro succ esso emozionante. In queste imprese qui ci vuole il fulmineo, eccitante le fantasie - e ques ta fu la fortuna di Beaumont. Garros ebbe dalla sua il sentimento - doveva arrivare primo, trovò per strada la j ettatura ; era il più sollecitamente atteso, il pubblico era per lui fino da principio; e varii elementi divers i ed opposti gli procurarono un'accoglienza entusiastica non diversa da quella fa tta a Beaumont. La cortesia internazionale non mancò nè verso Frey, nè verso Vidart; ma in tutte le gare, e specialmenle nelle aeree, ha ragione il proverbio - chi primo arriva, meglio alloggia. · Ora si stanno facendo i preparativi per il rai"d definitivo - Roma-Torino: e in' attesa, tutti i giorni, fino al 10, B,oma ·v_edrà areoplani nel suo cielo. L'altro ieri Carros roteava al disopra della grandiosa mostra archeologica alle Terme Diocleziane, ieri faceva due volte il giro della Michelangiolesca cupola di San Pietro, acclamato dalla folla e - chi lo sa? - forse benedetto dal Papa! ... Anche senza disporre di un mio special e areoplano, eccomi di volo a Torino, dove le inaùgurazioni, i ·congress i, i concorsi s i succedono con una rapidità veramente cinematografica. L'instancabile Sindaco, conte Teofilo Rossi, passa con una elast icità meravigli osa dalla Mostra Eritrea e dalle fil e ·dei nostri slanciati Zap• tiè, al congresso degli agen6 di cambio, dal Padiglione deJl'America Latina - interessantissimo - inaugurato ufficialmente ieri l'altro - ai boxes dei cani, la cui mostra risonante di latrati e di guaiti è_stata aperta anch'essa ieri l'altro. C'è poi, mentre scrivo, un rumoroso, gaio, folleggiante intermezzo di sartine in isciopero - numero non previsto nel programma. Però è dei più divertenti; met te in faccende la pubblica sicurezza; e fa vedere a quali ardimenti, dopo cinquanta anni della resurrezione della patria, sappia spingersi il gaio sciame femminile per le cui mani passano giornalmente i segreti e gli artifici della; muliebre eleganza. Di audacie femminine ne abbiamo avute, a Torino, in questi giorni ben altre, e pubbliche - i cimenti delle signore nel concorso ippico. Sicuro, lo Stadium domenica era straordinariamente affollato perchè il programma annunziava la corsa delle signore. O non è forse tutta la vita una continua corsa alle signore, o corsa delle signore?... E non siamo ogni giorno più o meno eccitati nella nos tra curiosità dalle notizie sulla tale che è caduta, o sulla tal'altra che è pericolante?... Con tutto ciò, la corsa a cavallo di elegantissime dame fu per tutti una novità e ottenne completo successo. A due o tre di esse i cavalli rifiutarono l'os tacolo: una cosa che, con le signore, capita anche a piedi. I rifiutati d'altre gare :applaudirono, in cuor loro, i cavalli che rifiutavano. Le signore Arona Valletti, Godio-Kay e marchesa Bourbon del Monte fecer·o degli exploùs mirabili. Sopra undici inscritte, cinque - classi ficat e a pari merito - disputaronsi brillantemente la vi ttoria con un salto a doppia barriera. La marchesa Bourbon del Monte riusci la prima avendo fatto saltare al suo Moonlight un ostacolo di metri r,63: la signora Godio-Kay con Rebeèca saltò metri r,55; la signora Laura Aron_a-Valletti, con Dora saltò metri 1,40. Onore al femminismo ippico!... Avrebbe dovu to esse rvi ancora, fra dame, una gran gara r eale, ma dì inscri tte non ne erano rimaste più che due, e codesta gara rimase fra i molti desiderii accesi e insoddisfatti di questo elegante concorso. Si è parlato dì cadute.... ma, in pubblico, non se ne sono vedute !.. . GIOruNo.

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