Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

180 LE ESPOSIZIONI DEL 19II -------- - . GRUPPO ET NO G·R A FICO SI C I L· I AN O. (fot . Pattoni). UNA CORSA ATTRAVERSO ROMA . , " e al " FORO DELLE REGIONI ", . . Ha ùt sè la h_,ce di U.Jt astro Non i su.ai cieli irraggia soli, ma il mondo, Ro,na. .Àh era pur luminosa, era pur dorata ed accesa, era pur viva e palpi tante Roma come un bell'ad9lescente dagli occhi fulgidi, dalle guancie rosse, dal cuore in tumulto per l'impe to del gioco festoso, .era ammaliante Roma in quel• tepido tramonto cli maggio in cui per poche ore mi accolse, sfoggiando ogni sua più fastosa seduzione e trattenne infinitamente il mio desiderio e il ricon;io come l_i ·può serbare una creatura dile tta. · E ne~suna città invero mi parve vivere della vita .. copcorcle e intensa di una creatura viva, come Roma in quel nitid_o vespero, allorchè finalmente la raggiunsi dopo un lunghiss imo v iaggio e mi sembrò di scorger e cole.i per cui si valicano i monti ed i mari, colei che è _la m~ta e l'inizio di ogni nostro _pellegrinaggio , colei çhe ne muove e che ne arrèsta. Al · suo cospetto ogni mi.a fatica dis_parve come se in me s i fosse _trasfw,a la sua eterna giovinezza, io mi sono sentito rapito nelle sue braccia, io non . ho più avuto sguardi che.per contemplarla, per saziarmi in · quella sua inesauribile .bellezza che rende ogni ttomo insaz iabiln1ente ~itibonclo, io mi sono immerso con un profondo senso cli volutta nell'arµore .veemente della sua ~nill!azione, io ho respirato con ebbrezza _quella sua aria f,:1tta cl_i luce, come si respirano le · parole di colei .che si ama.. . . . . . Bella, bella . Ro)Tia, tanto . bella, . che la · s ua bellezza mi è divenuta visibile e tangibile; ha preso çorpçi e spirito, si _è personificata, .s_i è raccolta in . un'immag ine' vivente, ' mi si è rivelata in · verità so tto spoglie . umane, in. una di_ quelle ·mer_ayigliose donne regali che imperano - sui no~ stri >!Ogni e sui nostri destini e a cui ,la leggencla yermiglia attribu isce un incanto immortale, un incanto che dà il turbamento al rilondo. Se fossi un pittore penso che saprei raffigurare la faccia e le membra divine, tanto mi si manifestarono evidenti, tanto la mia illusione è stata profonda. E penso che al pari di me debbono averla ·veduta così, debbono aver avuto la sublime rivelazione di questa prodigiosa sembianza femmini le cli Roma, coloro che la amarono perdutamente fin dai secoli più remoti, coloro che per lei sognarono ed ottennero, con l'armi divenute invinci bili, il dominio della terra, coloro . che per; lei morirono col suo nome sulle labbra come l'oscuro legionario sul Danubio o il radioso Mameli al cospetto dei suoi colli, coloro che ne difesero la libertà al Vascello e coloro che la invocaron_o con inni appassionati e· dolenti di nostalgia come Ovidio e come Goethe, coloro che la abbellirono di ogni ' ornamento e cli ogni tesoro come .Giulio II _e Raffaello e Michelangelo, coloro infine, che invasati dalla sua fe_bbre, come Orazio come Gabriele d'Annunzio, alzarono per le i il voto supremo: E che nulla mai di te più grande, possa tu veder nel mondo, o Roma! Da _ due _ anni soltanto n on . ero più stato a Roma, e in così breve teJ.1?.p0_ mi è se_mbrata tutta _diversa, come rinnova ta. Nella rapida ora che la ho attraversata dalla stazione di T ermini .alla Piaz~a d'armi, fino al nuovo .ponte Flaininio ho creduto di passare per una città meravigli osamente ricostruita e ampliata non. tanto per il tardo . sfor:zo· degli uomini, ql,lanto per il . pro- .rompere fecondo delle sue intime forze ricreanti . Ch_e magica forza di giovanilità solJeva ~ gonfia .nei secoli, . come _la simbolica r()sa; ques ta nostra .Città; che a.d ogni primavera rinasce e sboccia quasi ad affer·mare la sua immqrtalità nei .secoli! Non è c~rto per :i . consueti . abbellimenti transitorì che si sogliono fare per le Esposizioni e in occasione di feste, che Roma ha prodotto su di me tale impressione. Essa non ha bisogno di queste effimere gale, di questi passeggeri artifici. Essa trae da · sè medesima · i succhi vitali, le ricchezze splendide con cui sem.pi-e rifiorisce e si rinnovella. Anzi ho notato che per le vie, per le piazze . insigni, sugli edifi ci, sulle v ille, lungo la solenne vena del T evere, sui monume11ti non vi era quasi traccia cli quella decorazione, di quella toi'lette improvvisata e rives tita eccezionalmente per la festa . L' abito cli gala, la grande uniforme da cerimonia costituisce per Roma il suo aspetto normale. Essa non ha bisogno di mutar di spoglie e cli cincischiarsi per le grandi occasioni. 11 suo modo di essere quotidiano è sempre il più illustre e il più sontuoso. Roma in questi ultimi anni ha avuto uno sviluppo gigantesco e opulento, di cui l'Espos izione per quanto importante e leggiadra non costituisce che una minima parte. È Roma in se stessa che forma la più vasta, la più maestosa ed ammirabile delle Esposizioni. E il rigoglioso movimento _dell e sue vie, la tumultuosa e doviziosa corrente cli popolo, di vetture, di automobili che trascorre lungo i . suoi corsi e i suoi vial i, lungo gli argini soleggiati del fiume sacro, che sale e scende per i suoi colli dai nomi indimenticabili, la magnificenza dei suoi nuovi palagi, deHe sue opere pubbliche, _dei suoi giardini, dei suoi negozi, non sono già _alcunchè di fitti zio, di straordinario, ma formano il ritmo e il modo comune della sua _es istenza di grande capitale, che tale veramente oggi può chiamarsi, di g rande e nobilissima capitale , di quella nazione, l'Italia, che epicamente risorta in Europa 50 années triomphal succés: contre les TO~X usez des Pastilles Marchesini

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