Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE·ESPOSIZIONI DEL r9rr I7I Le Ninfee. Un viale, LA MOSTRA , DI FLORICULTURA (fç,t, Ist ituto Micrografico Italia no,) nuovo stile. Tutta l'arte di cui si compiace l'arte nostra è abbastanza lontana dalla natura perchè anche tra i fiori si s'appiano apprezzare quelli che dalla natura sono più discosti. In fin dei · conti tutti i nostri fiori, quelli che ammiriamo sul seno della donna - ammirata e quelli che portiamo nel funerale dell'amico rimpianto, sono fiori naturali fino a un certo punto. Chi vorrebbe ridurre le rose alla loro forma primitiva di eglantine a quattro petali, o il garofano complicato al piccolo boccio sfrangiato del suo tipo competitore? Una grande esposizione di fiori, come questa di Firenze, ci dimostra che i fiori non sono più un genere, molte speci, ma quasi infi-" nite varietà individuali, come gli uomini. Ogni vaso, ogni cespo meriterebbe un'osservazione particolare, come la merita, per l'artista, ogni uorho, qualunque uomo. Se ognf fiore è un individuo è logico che abbia anche come ogni uomo un nome suo. E lo · ha. Uno dei divertimenti, per un profano, può eqSere anche quello q.i considerar questi nomi. Chiunque abbia un certo • amore della proprietà della sua lingua, de~ sidera, all'occasione, poter definire anche un fiore con un nome un po' più preciso che non sia quello di rosa rossa, o garofano sanguigno. Aimè, bisogna rin_unciare sotto pena di non farsi comprendere se non dallo specialista. Vedete, tra le rose compaiono dei nomi che assolutamente mi paiono inadatti a fissare nel ricordo la loro particolare bellezza. Ho imparato per esempio, che una varietà di rosa si chiama Frau Oberhojgartner Singer, vale a dire·: "Signora Singer moglie del capo giardiniere di corte ,, : non dev'esser facile farlo entrare in un endecasillab~ e nemmeno in un biglietto dolce che accompagni un mazzo di rose degne di esser chiamate con questo nome.... Disgraziatamente non potrei nemmeno tentare di descrivere come sono le rose cli.e si fregiano di un nome così germanicamente ufficiale, perchè la signora Singer che ho vista _:__ in vaso - non era ancora fiorita. In compenso si pavoneggiavano nella bellezza del loro fogliame decorativo, bianco venato di violetto e di rosa, Pietro Mascagni e anche Michele Amari, lo storico dei Saraceni in Sicilia - i quali florealmente, se ben ricordo, appartengono alla specie degli anturi'i e vanno tenuti in serra anche questa stagione. La serra ci vuole sempre anche per le orchidee: Alla Esposizione cli Floricoltura fiorentina ce n'è una collezione che non è facile trovare riunita. Le orchidee sono tra i fiori quello che tra gli uomini sono i milionari: sono milionari esotici che non hanno sempre la delicata eleganza del gran signore nostrano, ma hanno in compenso degli atteggiamenti che sarebbe assurdo non voler ammirare. Insieme con le orchidee più comuni che hanno la forma di polipi verdastri, con quelle che ricordano vagamente le tenie; ci sono dei tipi di delicatezza impareggiabile: infiorescenze · che assomigliano a misteriose fronture di coralli, screziate dei più delicati colori della più scintillante tavolozza; gemme in forma cli fiori. Sono i .floricoltori inglesi e belgi che vogliono la palma nell'arte di variare all'infinito le mirabili creature della foresta tropicale. Ma questa volta gareggiano con loro anche ,floricultori nostri, la scuola di floricoltura fiorentina e alcuni privati: il marchese Carlo Ridolfi, che presiede LA GROTTA DELLE NINFEE. al Comitato ordinatore della Esposizione, contende con i prodotti delle sue serre alle ·più ricche serre di Francia, cli Germania e d' Inghilterra. Ci sono due regimi in Italia in cui l'arte del fiore ha raggiunto un'abilità che merita essere segnalata: la riviera ligure e questa nostra Toscana. La riviera ligure trionfa qui con ' i suoi garofani prodigiosi che sembraho aver aggiunto 1 qualche gamma alla gamma naturale dei colori. Chi saprebbe trovar le _parole per dire i fiammeggiamenti, i pallori, la morbidezza di tutta ques ta avventante bellezza floreale? E in tutti i generi di fiori e di piante ornamentali, nei rododendri come nelle dracene, nelle petunie variamente superbe come nelle cicaclee e nelle palme, i nomi dei floricultori toscani compaiono trionfali . Non vi dirò quanti premi si sono me- . ritati perchè si sa che . ad una esposizione di fiori un premio non si nega a nessuno. Son così belli sempre i fiori, come i bambini! Chi vorrebbe negare un confetto a un bambino? * Queste ricchezze del r egno cli Flora - non dimentichiamo le pallide cinerarie, le calle grasse, le ortensie melanconiche, i modesti e fragranti piselli odorosi - sono un po' diffuse nelle aiuole declivi del Giardino di Floricoltura, _un po' riparate sotto gli· ampi padiglioni. Ce ne sorio in- terra e in vaso, ce rie sono anche r ecise e combinate come pronte per un dono. La ris trettezza dello spazio e il numero grande degli espositori non ha consentito sempre una disposizione che sia anche nell'insieme un modello dell'arte di disegnare un giardino. Ad un' esposizione è impossibile togliere quel c·arattere un po' artificiale che è dura necessità di qualunque esposizione. Ma il Giardino, pur ingombro di padi• glioni, -pur diviso e suddiviso in aiuolette e disegnato cli musaici fioriti, ha viali tranquilli e aperture soleggiate; è un armonico insieme di particolari che non si sovrappongono e non si offendono. Se c'è qual, che chiosco che risente - aimè - della baracca di fiera, c'è qualche ornamento nuovo che farebbe onore al più signorile dei parchi: la loggetta veramente aerea di pietra serena, di maioliche policrome e di belle terrecotte in cui la manifattura di Signa espone le sue statue, i suoi vasi, le sue colonne riprodotte dall'antico, è un modello di buon gusto espositivo. . E duole ohe questo convegno di fragile bellezza sia troppo fragil e, ·che le azalee vadano rapidamente perdendo le loro nivee fioriture, che le rose sparpaglino la loro caduca bellezza sul prato, che così pres to passi questa magnificenza della natura che l'arte ha fatta più magnifica. Anche per questo bisogna amminire -i floricultori che pazientemente studiano e provano per offrire ai nostri occhi questi capolavori di · un giorno che ci ammoniscano della caducità delle cose belle. -.,.. · lci- bas toùs /es lilas 111eiti;~,,t Tous /es chants des ois;au:,: so!! / courts. Ma quando i fiori sono in fiore L' gJi usignuoli gorgheggiano, si può anche,.come il poeta, sognare, /es j,rùtfen, ps qui demeurmt toujours. Gruuo CAPRIN. - 50 années triomphal succés: contre Iès'TOUX usez des Pastilles Ma·rch·esini

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