Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

166 tellato, le scintillanti iridate mattonelle policrome, gli arazzi, i disegni, le monete, i mobih finissimi. E tutti i deliziosi minuscoli oggetti, listati, brizzolati, screziati, picchiettati di pietre dai vivaci colori, dipinti, rabescati a fiori, a stelle, a sèudi, a scacchiere, terminanti in ricami, in frangie, in ciondoli: è tutta quell'aria gentile di mistero, quella sembianza orientale, destano nel cuore un sentimento dolcissimo cli amorosa malinconia e nella mente mille fantasie e clesiderii e visioni d'un mondo lontano, d'una gente ignota, d'una terra piena d'amor i e di del izie. * Nei primi tempi della !pro dimora in Europa, dimora ormai più che millenaria, gli Ungheres i risentono tutta l'influenza della vicina Bisanzio. Questo, è il primo focolare che, in arte, li irraggia e li inspira. Venne poi J'ltalia, alla quale i re d'Ungheria, avidi d'arte, in due diversi periodi storici si rivolsero, prendendola a fonte e modellò. Da Napoli vennero chiamati lapidari e pittori, artisti e industriali. Sul cadere del secolo XV, il gran Corvino, Mattia Hunyad i, impqne il suo ardente ei1tusiasmo pel Rinascimento italiano. Alla sua biblioteca, amanuensi, miniatori, rilegatori, diedero 'i più bei codici dell'epoca, degni di Firenze e di Roma. (Mattia Corvino improvvisò delle vere biblioteche, ricche di libri fine - mente decorati, giunti sino a noi freschi e brillanti come fossero appena fatti). Scultori e decoratori, profondono alle Corti di Buda e cli Visegrad miracoli d'arte e cli eleganza. Ma, poco a poco, accanto all'arte occidentale favorita clài principi, si fa strada l'arte nazionale degli artisti ungheresi già raccolti in regolate maestranze. Così, fin dal secolo XIV, i fratelli Martino e Giorgio da Koloysoàr, fonditori, anticipano l'opera del Gattamelata, innalzando monumenti equestri senza il sostegno mediano. .Son queste le ba:si, sopra le quali, poco dopo, cioè dopo il disastro · di Moliacs, sorge in Transilvania, nell' era dei principi nazionali, e si sviluppa un'arte schiettamente ungherese. La guerra due volte secolare che l'Ungheria dovette . sostenere per difendere l'Europa _dal per:icolò turco, non riuscì a soffocare nèll'ungherese il sentimento dell'arte. . Dopo- il ,comprornesso di Deak (1867) subentra una tregua: il re d'Ungheria giura fedeltà alla millenaria costituzione tingherese: la nuqva era, costituzionalmente pacifica,- vede risorgere e fiorire l'arte, i . commerci e le .industrie. La spada ripo?à . tranquilla·; nella guaina: l'iricudine, ·il martèllo, _il bulìno; lo . scalpello, l'ago, i pennelli; ri- ·vendicano' i loro '. cliritti . .· Sem_pre attaècata al · suo passato, sempre gelo~a di sè stessa, è stata la nazionè ungherese. Pe'r millè ·anni seppe èonservare intàtta· e ·incolume la sùa lingua, in mezzo all'invadente marea delle altre lingue dalle quali era circondata nell'aspro cozzo di tanti popoli avversi. Anclfr l'arte magiara, col suo tipo speciale, coi suoi tesori di forma ha tali tratti dii poter · gareggiare in antichità con la lingua stessa. I fiori di tulipano e di garofano, gli occhi cli pavone che fregiano il mantello del contadino e la ciarpa della don - zella o ne adornano gli umili vasi e le semplici suppellettili, stanno in stretta pf'lrentela con l'antico fiore di loto egiziano. E l'arte popolare recò nuovi elementi nel vasto campo. L'arte ungherese, tramandata come una sacra eredità dagli avi, è tale che, come . offre all'umile chiesa del villaggio i paramenti e le oreficerie, così abbelli,sce de' suoi prodotti i sontuosi ~astelli dei nobili. Ed è .questo l'ufficio della vera a1'te. Ella si espande come la luce, circola come l'aria, len.isce i dolori, e l'eco ne resta durevole su tutti i luoghi del suo passaggi~. Fra.gl~ edifici dell'Es.posizione cli Torino, ispirati _in massima parte .alla settecentesca architettura': locale cli cui diffuse il gusto l'abate Juvara, artista messinese, spicca, per un suo sin• golar profumo e_sotico, il Padiglione dell'Ungheria, sotto la tenue luce delle vetrate policrome. Esso rivela un senso d'arte raffinato, una ricerca di armonia e cli equilibrio dei valori, una costante preoccupazione- estetica. Benchè il gusto dello strano e ciel l:>izzarro - caratt~ristico negli ungheresi - ci sorprenda e, talora ci urti; do~biamo nondimeno ammirare la finezza squisita che li distingue. Il loro Padiglione ci stupisce più di quanto ci attiri, ma è giusto riconoscere che la sua ispirazione proviene da uno stile proprio, personale, ben particolare all'Ungheria, .ciò che è merito grandissimo. Nrno n' URIO. LE ESPOSIZIONI DEL 1911 TORINO. OMAGGIO DEI GlNNASTI FRANCESI AL MONUMENTO DI RE VITTORIO EMANUELE. Il Grande Concorso Internazionale Ginnastico a Torino. Dei grandi convegni prestabiliti dal programma di festeggiamenti di cui To,ino deve essere teatro in questi mesi, rimarrà memorabile il Concorso ginnastico federa le internazionale tenutosi nell ' immenso Stadiu,n ' dall'rr al 14 di n1aggio. Da ogni part.., d'Italia e d'Europa ed anche dall'Africa accorsero 11u1nerose squadre di società ginnastiche, con fanfare e bandie re. Nei cinque giorni durante i quali si . svolse il Concorso, si trovarono riuniti in Torino non meno di tredici mila giovani ginnasti d'ogni paese. ' Delle varie gare destò grande interesse quella per il j1e11.tathlon (salto misto, lancio dei giavellotti, corsa veloce e lotta greco-romana), riuscendo primo ·nel c·ampionato Cardini, della Virtus di Bo logna, a cui fu assegnato il grancle premio reale. La · pioggia molestò, anzi, perseguitò quasi ogni giorno il Concorso, tanto che il r3 non potè avere luogo nello Stctdii1111 il torneo internazionale, essendo la pista ridotta un vero pantano. Il toineo ·ginnaitico inte'rnazionale - il quinto della serie _;_ si ·svolse in vece nella sede della · società ginnast ica di . Torino: le nazioni rappresentate erano ·otto, e le squadre _er.ano for.mate di sei· g(111~asti per ciascuna. I risultati furono 'que·sti: · · · · 1, Austria ' (Praga); 2. Francia; 3. Italia; 4 Austria (Sloveni); 5. Lussemburgo; 6 . .Belgici; 7. ·Croazia; 8. Rumania. L'ufficio della Federaz_ione_europea decise che il sesto torneo internazionale ginnastico abbia luogo a Parigi nel novembre r9r3 . Il r4 ebbero luogo le gare ginnico-militari presenti il generale Cappello, il prof. Monti e il colonnello Zavattari del 3 .0 alpini oltre ad altri ufficiali. La prima gara consisteva in una corsa con ostacoli disseminati lungo il percorso dallo Staditt111 al Poligono del Martinetto . Qui i concorrenti venivano II neutralizzati 1 , di ·tempo, sparavaho tre colpi contro un bersaglio e tornavano subito dop~ allo Stadium per un percorso uguale a quello d'andata ma se nza ostacoli. Il risultato fu questo: r. il sesto r egg. alpini (59." compagnia); 2. ; 73 .0 r egg-, fanteria (Bergamo); 3. pompieri di Genova; 4. sesto r egg. artiglieria da fortezza; 5. terzo regg. alpini; 6. seconda squadra pompieri di Genova; 7. 36.0 regg. fanteria (Modena); 8. 7 r.0 regg imento fanteria (Venezia); 9. quarto regg. bersagli eri (To- ~~ - ! Per le gare nazionali di squadre, conviene r egistrare questi risultat i: 1 Concorso femminile: gara di squadre allieve. - Corona d' alloro: Istituto na ,cional e dèlle figlie dei mi litari; · Scuola normale "lsabella ,, di · Torino: Soc, . " Colombo ,, , di Genova; Ricr. "Sciesa,, di Milano; Soc. Umberto I '. di Vicenza; Soc. di Cagliari e di Genova; Orfan. di Cremona; Associazioni di Padova, di Udine, di Castéllanza e ·di Ancona; " Sempre Avanti ,, di Bologna; Scuola pop. di Torino; " Mediolanum ,, di Milano; " Anita Garibaldi ,, di Roma. - Gare di squadre adulte - · Corona d'alloro: Istituto naz. delle figli e dei militari: -Soc. " Francesco· · Trotti ,, di Alessandria; Soc. · ginnastiche di Torino, di ~iena, di Sestri Ponente, di Genova, di Lodi, di Brescia, di Cremona, di Vicenza, di Monza, di Asti, di Lione ; la Scuola " Duchessa Isabella,, di Torino; " Mediolanum_,, ed " Insubria ,, di Milano; Ricr. " Sciesa ,, di Milano. Gara naziona le allievi. - Corona d'allor.:,: Orfan. maschile di Milano; Collegio cli Rivoli; Soc. ginnastica di - Savona e di Cremona; "Mameli,, di Genova; Ricr. po.:. polare di Vicenza; Soc, di Bagnacavallo, di ·. Bari,· di _Pesaro, di Cagliari; Sordo-muti . di · Lodi; Soc. di . Novi Li - gure, _di Busto Arsizio; Ricr. "Cafroli,, 'di Roma; "Pro ltalia ,, · di Spezia; Sòc.- di Roma, Ancona, Ferrara, Brescia, Padova, ' Asti, Voghera; "Sempre Avanti,, di Bolo - gna, di · Siena, di Lodi, _di Macerata; _Ricr. " Garibaldi ,, di Monza; " Goffredo Mameli ,, di Milano; Soc. di Castellanza, di Lissone; · " Mediolam\m ,; di Milano; Prot~zione dei fanciulli di Milano; Scuola pop. ginn. di Bari; Ricreatorio " Sciesa ,, di Milano; Soc. " Patria ,, di Carpi; Soc. di Foligno, di San Giovanni in Persiceto, di Montecatini, di Udine. Per la gara nazionale le corone d'alloro fuYono asse- 'gnate alla " Virtus ,, cli Bologna, alla Soc. ginn. di Ginevra, alla " Forza e Coraggio ·,, di Milano, ai pompieri di Genova, alle Soc. ginn. di Lugano, di Ferrara, di Vigevano, di Ginevra, di Brescia, di Genova, alla " Sempre Avanti,, di Bologna. La premiazione seguì la sera del r4 nel salone al "F9rtino alla presenza del sottosegretario di Stato per l' istnizione on. Vicini. ' A EL Il TORINO. I RAPPRESENTANTI DEI GINNASTI FRANCESI AL MONUMENTO DI RE VITTORIO EMANUELE. (~otografie G. Ubertalli e F .. Morsolin - Sncc. A. Ambros io, ·rorino.)

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