Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

LE'.ESPOSIZIONI_DEL 1911 IL CORTEO REALE, COL RE E LA GRANDUCHESSA PAULOWNA, IL GRANDUCA BORIS E LA REGINA, INAUGURANO IL PADIGLIONE R usso ((ot. Molinar i) . Il Congresso Internazionale della Stampa. È stato chiaprnto il congresso dei congress i, il congressissimo per eccellenza. Anche a prescindere dalle ques ti oni professionali che vi furono trattate - le quali non interessano la grande ma ssa del pubblico e mediocremente i g ioni.alisti, più pensosi delle cose altrui che delle proprie - il XV.° Congresso internazional e delle Associazioni di Stampa inaugurato ai primi di maggio a Roma, nel salone degli Orazi e Curiazi in Campidoglio, all a presenza del Re d'Italia e delle più alte cariche dello Stato, per il numero dei convenuti appartene11 ti a tutte le nazionalità, a tutte le razze, a tutte le tendenze r eligiose e politiche., per le svariate manifestazioni cui diede luogo, per la sua durata, per il carattere assunto nella sua seconda fase in cui s i è trasformato in un pellegrinaggio di amore e di devozione attraverso le principali contrade d'Itali a, ha acquistato un' importanza e un significato speciali che vennero rileva ti da tutti i principali organi d'oltr'Alpe e d'oltre mare. Un Congresso internazionale •della Stampa, il sesto, era già stato tenuto a Roma nel 1899, mentre pres iedeva alle sort i del!'Associazione della Stampa Italiana il compianto on." Bonfadini; ma in que ll'occas ione il convegno di tanti "principi dell'opinione pubbli ca,,, come l'on. Luzzatti ha chiamato un po' madrigalescamente i giornalisti nel suo di scorso inaugural e in Campidoglio, non poteva rives tire l'importanza del congresso tenuto in un'epoca come questa, che tutti vogliamo consacrata ai ri co rdi più solenni della patria e alle speranze più radio se. Giacchè i giornalisti calati di questi giorni dalle diverse parti d'Europa, e alcuni anche dal!'America e dall 'Asia, s i sono raccol ti nell'Urbe e han visitato Napoli incahtevole, Firenze gentile, Torino industriosa e altri centri d'Italia, non soltanto per di scutere i loro interessi e per altre ragioni professional i, ma per riconosce re e proclamare il meraviglioso fenomeno di una nazione gagliardamente rifatta in cinquant'anni di vita politica. Questi periodici convegni, promossi da quasi quattro lustri dal!' "Union Internationale des Associations de Presse ,,, collo stringere sempre più i legami di amicizia e di simpatia · fra rappresen tanti di diverse nazioni, finiscono coll'apportare a risultati pratici, cui non sempre pervengono gli ufficiali convegni diplomatici. Opportunamente !' on. Barzilai, presidente dell'Associazione della Stampa Italiana e della Federazione nazionale tra le Associazioni giornalistiche, nel suo eloquente di scorso di chiusura del cong resso, osserv'e> che sopra i protocolli del ministro degli es teri e gli affusti del minis tro della guerra i giornalisti possono tenere, mercè le pagine di carta stampata, le sorti della pace e della guerra, della g ius tizia e dell'ingiustizia, della fratellanza e della di scordia dei popoli. E nello s tesso senso si espressero ne i loro discorsi il ministro on. Di San Giuliano, l' on. Luzza tti e Guglielmo Singer, il venerato _presidente dell' "Union interna tional e de la Pre·sse ,, e presiden te del congresso. Si deve principalmente al Singer, d ire ttore della Neues Wien er Tagblatt, l'autorevole giornale viennese costante amico dell'Itali a, se la grande associaz ione giornalis tica internazionale da lui presieduta, tiene raccolte le fil e dei giornali s ti di tutto il mondo, promuovendo quasi ogni anno importanti convegni, in cui va ognor più affermandosi il sentimento di solidarie tà fra elementi i quali - pur · mantenendo fede a principi diversi - esercitano collo stesso fervore la tanto temuta e calunniata professione del giornali smo. Il Singer, il quale è un oratore fine, amabilissimo, pieno di tat to squisito, in uno dei suoi discorsi tenuti a Roma volle ricordare che il primo ·statuto del grande sodal izio internazionale fu abbozzato da Eugenio Torelli-Viollier, il primo direttoreproprietario del "Corriere della Sera,, . Di fatti · il Torelli-Violli èr , che ricordiamo di aver avuto collega autorevole pe r vari anni nei consigli direttivi del!'Associazione Lombarda dei Giornalis ti, fu uno degli assertori p iù tenaci e convinti del principio di organizzazione e di solidari e tà professionale. E ricord_iamo anche che agli inizi della sua propaganda , per la costituzione di una grande Federazione Giornal is tica Internazionale, dovette lottare contro la diffidenza e lo scetticismo di molti colleghi, cui sembrava utopistica la r ealizzazione de l progetto da lui vagheggiato. In omaggio alla verità s torica dobbiamo però rilevare che precursori dell'idea poi in gran parte attuata dal Torelli-Viollier furono due _g iornali sti belg i, Goaernare de Kayser e Savino Hain zman. Fu precisamente nel 1892, in occasione dell' Esposizione di Anversa, che ques ti due g iornalisti pensarono di federare le Associaz ioni di Stampa mediante un Comitato internazionale. L'idea sembrò allora prematura, e fu solamente alla success iva riunione di Londra, presieduta da Emilio Zola, che fu deciso il primo congresso delle associaz ioni di stampa tenuto . poi ad Anversa. Gettate le.basi dell'iniziativa, Guglielmo Singer, coadiuvato da Victor Taunay, l'operosissimo segretario generale del "Bureau Centrai de la Presse ,,, e da altri volenterosi, col suo senso pratico, il suo tatto e la .sua energiq :.;riuscì a dare consis tenza e a far prosperare il grande sodalizio, raccogliendo sempre nuove adesioni. Al congresso di Anversa seguirono i congressi di Budapest, di Stoccolma, di Lisbona ed altri in al tri centri -d'Europa, e negli ultirrii anni quelli di Bordeaux, di Berlino, di Londra. I soci federati sono ora complessivamente quindicimila, dei quali circa millecinquecento italiani. I nostri delegati . presso il Consiglio direttivo dell'Unione sono i colleghi Ottorino Ra imondi e Vittorio Vettori. L' "Union Internationale de la Presse ,, ha anche il suo bravo tesoriere, lo Schweitzer, redattore, se non erro, della Franhf urter Zeitung: egli non si limita ad amminis trare le finanze dell'ente, ma prende parte viva ai congressi con relazioni e di scorsi, nonchè ai banchetti con brindisi in tedesco accolti da altissimi hoch ! hoch ! I ·Javori del congresso, tenuti nell'ampia e fa. s tosa sala cieli'Associazione della Stampa Italiana, in piazza Colonna, furono esauriti in tre o quattro sedute nè lunghe nè faticose . Eppure, a giudizio anche di esperimentati habitues di congressi internazionali, il congresso ·ai Roma fu uno dei più laboriosi. Non oserei dire però che riuscì molto conclusivo. Del r es to, in tutti i congress i in generale e in quelli internazionali in particolare basta porre dei principi che devono poi essere raccolti ed elaborati da speciali organi competenti. . Si discusse dell'abolizione del " foro ambulante,, e del "segre to professionale ,, dei giornalisti, del duello fra giornalisti per ques tioni di stampa e del duello nei rapporti dei fribunali arbitrali professionali, del fun zionamento dei Collegi dei probiviri nel giornalismo e dello sviluppo degli is tituti di previdenza a favore dei giornali s ti . Sul funzionamento dei probiviri ha presentato una lucida r elazione Andrea Cantalupi, il dotto giornalista-giurista, che nella materia si è fatta una speciale competenza. Circa la previdenza vennero avanzati molti progetti fra i quali quello di una grande Cassa federal e internazionale. In materia di previdenza qualche cosa si comincia a fare anche in Italia: oltre la Cassa Pia dell'Associa2:ione della St'ampa Italiana, che ha un patrimonio di oltre un milione e mezzo, e la Cassa Pia dell'Associaz ione della S tampa Subalpina, la qua le ha cominciato a funzionare di recente dando al suo primo pensionato 1200 lire annue, stanno sorgendo, me rcè l'ini ziativa della Federazione tra le Associazioni · Giornalistiche italiane, una decina di altre casse di previdenza a favore dei' giornalisti. Ma s iamo ancora lòntani dai risultati ottenuti in Austria e in Germania, dove i giornalisti, agitando la bandiera della mutualità, sono riusciti ad assicurar.si _una vecchiezza tranquilla e ser ena . Non credo di calunniare i mie i colleghi affermando che mentre ai lavori del cong:·esso il numero dei giornalisti era limitato, a tutte le altre manifes tazioni del programma organizzato da una speciale Commissione Esecutiva - ri cevimenti, banche tti, serata di gala, gite, ecc. - i congressisti erano quasi sempre au grand complet. Il segretario generale del Comitato ordì- . natore del Congresso, l'onorevole Enrico Buonanno - un collega precipitatp, come parecchi altri, nell'aula di Montecitorio dalla tribui1a della

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