Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

126 AI PORTICI DI P O CELEBRANDOSI LA FESTA DELLA PATHT.A A/ l'OIUNO. I. O Portià di Po, da ·le profonde Arcate pz"ene di ri'cordi d'oro, Quanti pensan? a_ voi, mentre s'effonde Via per l'Italia il gran~e znno al lavoro; Mentre salgono mille echi e gioconde Voà laggiù, dal lùnpi·do te~oro . D 'acque e di verde, ed ogni cuor risponde Con santa gioia al glori'oso coro I Oh di quante f ebbrili ansie e di quali Lotte e fortune ancor l'eco. risuona . Sotto i grandi· archi vostri, o li eta o triste; Oh quante volte ù-rompere sentz'ste Giù da quest'Alpi che vi fan corona, Nembi di pugne e, grz·da trionfali I Il. Irrompere vedeste da le 11ere Nuvole zl sole e zilumù•tar le nuove Speranze ù-ttorno.:· · Ed ecco, in ogni dove Si destano le antiche anime fi ere; E tutto f reme e palpùa e si muove Come al sofio di cento prùnavere.... Passa ravvolta in manto di bandiere L ,anima invitta del "Cinquantanove,,. Oh la potenza di quei' giorni d'oro I Al grido di Vittorio e Garibaldi Sorgea la giovanile anùna i·ndo111a, E ognun su l'ara de la patrz·a i saldi Muscoli offriva ed ognz· suo tesoro, Come una sposa la Ji-agrante chioma. III. E veniva Cavour, fedele anch'esso Ospite vostro, sotto l'auree lenti' Saettando gli arguti' occhz' lucenti·, Ratto zl gestz'r, più rapido l'ùzcesso; S curo nel volto se nefasti venti~ I ra o ntùiacàa gli raggiàn da presso, Ma col sorriso su la f ronte impresso All'avverarsi di sognati eventi'. Il popolo guardava al suo cammino, Scambt'andosi p ensier, motti, domande; Non avido oramai· che del domani.... Passava stropicàandosi le 111ani Il piccolo .(vlùiistro, nella grande Anima chiuso il sogno suo divino. IV. E il sogno s'avverò. - Questo a le genti Narrano i vecchz' Portià, sognanti· Ancor r ebbrezza di· quei' dì giganti E l'incalzar dà fo r tunosi eventi'. Oh rzditeà voi· da quali e quanti Sforzi l'Italia uscì; voi~ eloquenti' l èstùnonz~ evocateà le ardenti' Anime antiche e gli eroismi santi I Il tempo dileguò ; nza voi serbate Ancora ii dolce fasàno profondo, La poesia . de !'epopee p assate, Di cui laggiù fra le ridenti atitole, La "Cùtà nuova,,, testz'mone zl mondo, Canta la gloria, sfolgorante al sole. GIUSEP PE DEABATE. Il Diario delle Esposizioni e delle Feste. 2 2 a prile - Ro,na . Al Quirinale a sera banchetto di gala in onore de l p rincipe di Connaught, con scambio di brindisi amich evoli fra il re ed il principe. 24 11 - Arriva la missione straordinaria franc ese (gen. Mi - che!, gen. Espinasse, colonnelli Jullian e Savati er) e r eca a l Quirinale a l Re un messaggio a ug urale del presidente Fallières. La sera a l Quirina le banchetto con scambio di brindisi del R e e de l gen. Miche!. 11 11 - Il Re a Castel Sant' Angelo inaugura il Congresso fotografico internazionale e l'annessavi mostra. 2 5 - Al palazzo della Regina Ma rgherita garden party in on o re della missione francese. - Solenne arrivo del Re e della R egina di Svezia ospiti al Quirina le. La missione franc ese parte oggi. 2 6 - Al Quirinale banchetto di gala in onor e dei reali " di Svezia e con scambio di brindisi d i amicizia fra i d ue sovrani. P artono il 27. • 27 ., Firenze. Grande co rteo commemorativo de lla pacifica rivolu zione del 2 7 aprile 1859. 29 11 Tori110. Solenne ina ugurazione del!' Esposizione in3o 11 t ernazi onale del!' industria e de l lavoro, presenti il Re, i principi, ecc . - Il Re e la Regina inaug urano la 70·1 mostra di Be lle Arti, poi il g rande S tadiu11·1. dove assi s tono a ll e esercitazioni di un seimila fa nciulli. LE ESPOSIZIONI DEL. 1 9 1 1 Le giornate inaugurali di Torino. Le promesse del ministro Nitti. (Nostra corrisponde1tza). Torino, r 1naggio. Non è inesatto dire che Torino non vedeva, da cinquanta anni, una giornata come quella di sabato. Sissignori, da cinquanta anni, perchè_da)la convocazione del primo g ran Parlamento 1~ah_ano, del febbraio 1861, Torino non e ra mat _pt~ stata così pienamente capitale come sabato e 1er~. La pop~lazio_ne della città è sta~a :3_ovraccancata nel giro dt quarantotto 01:e, dt prn che centoventimila visitatori, accorst da ogm parte d'Italia e da ogni angolo del Piemonte. Chi non aveva prenotata in tempo in qualche albergo una stanza; o non aveva un sicuro pied-à-terr~ presso amici o pa~en~i, ha dovuto _acc_on_t~ntars~ di una o due nottt bianche sotto 1 port1ct e nei caffè affollati come di g iorno, a meno di non fare 'come un mio amico, che la sera del 28 ha preso per disperazione, il treno, ed è andato a ! p . ·, dorimre.... a ang1 .... Nella notte medesima il Re e la Regina d'Italia, dormivano anch'essi in treno, con la loro corte venendo a tutta velocità da Roma a Torino, 'nella cui stazione principale a Porta Nuova, erano ricevuti la mattina del 29 alle 9 e mezza, iu forma più 1 che privata dal nostro ~indaco, _senatore Teofilo Rossi. Ma la forma privata fimva nella stazione. Immediatamente fuori, c'era già, per le vie, allineata di qua e di là, die tro _i cordoni di truppe, tutta una folla compatta, ammata da un vivo entusiasmo che non tardò a prorompere 111 evviva ed in applaus.i, appen_a il piccolo corteo reale ai quattro carrozze dr corte, scortate dai corazzieri, apparve, dirigendosi immediatamente all'Espos izione. Quivi, nel salone delle feste, che il giorno _innanzi era ancora tutto sossopra, e la mattma del 29 era in perfe~ to ordine, _trovavan~i g ià, fin dalle IO il duca dr Genova, 11 duca d Aosta, il duca degli Abruzzi, il conte di Tor!no, laprincipessa Isabella di Genova, la principessa Laetiti a, i ministri, i rappresenta1:t1 della ~amera e del Senato una cinquantina dt senatori, un centinaio di deputati; tutto il corpo diplomatico nello splendore delle sue unifor_mi _e . d_ell~ s~i~- tillanti decorazioni, poi numeros1sstm1 mv1~at1 11: mezzo ai quali predominavano con le_ ridenti toiiettes primaverili ~ante e tant~ belle signore. I sovrani accla:matr sono entrati ed hanno preso [)Osto in mezzo al gruppo ~ei. principi e delle principesse, poco dopo ]e d1ec1, f~a 11 suonare delle fanfare e delle musiche; e subito dopo sono cominciati i discorsi - cinque discorsi . L'ex-s indaco di Torino, l'avvocato senatore Secondo Frola col suo bel vocione baritonale, ha parlato brev;mente come presidente generale dell'Esposizione. Dopo di lui ha dette brevi parole, il senatore Tomaso Villa, presidente del Comitato esecutivo; egli è il padre, il nonn? di tu_tte le Esposizioni torinesi - il .nonno,. ripeto, ~racch~ egli ha sulle spalle la bellezza dr 8r anm, e h porta abbastanza. bene;. ma _la sua _voce ~on ha la sonorità energica dei bei ~empi, ed 11 suo breve discorso non è stato udito, forse, che dar più vicini. Invece i] discors_o - . ottimamente brevissimo - del smdaco d1 T onno, senatore Teofilo Rossi, è stato udito da tutti, e benissimo udito anche quello del ministro d'Agricoltura, Industria e Commercio, deputato Saverio Nitti, la cui parola era attesa con . qualche .. curiosit~. Egli ha manifestato, sommanamente, 11 propno programma ministeriale in queste parole: " Tutti gl' indici de ll ' attività economica segnano un progresso continuq. ' " L'indomani dell'unità costituiva grave preoccupazione un piccolo sbilancio commerciale ; oggi che i valori del commercio internazionale sono più ch e quadruplica ti·, un.o sbilancio di oltre milleduece!i to milioni si salda assai agevnlmente. Anche industrie le quali trovavano difficoltà di sviluppo si sono formate e progrediscono e alcune si sono nobilmente affermate sul mercato mondiale. contrastando a lle insidie de lle malattie infettive, della malaria, della pellagra della mortalità infantile, diecine di _mig li aia di v ite umane in ciascun anno, concorrendo cosi a d accrescere la nostra popolazione e ad aumentare il rapporto di essa alla terra ; mentre già si uti 1izzano 1neglio le energie n aturali del paese e si trasforma la econo:nia italiana. "Noi siamo assai pitt numeros i . nel mondo. Ai centomila italiani che erano a li' estero cinquant'anni or sono, si contrappongon o ora cinque mi l ioni di italiani, che hanno portata dovunque la loro attività · di lavoro. " L'antico istinto migratore si è ridestato e il grande nume ro delle nascite , prova di resistenza della razza, vi h a contribuito pit, di ogni altra cosa. " I nostri sforzi devono conver gere ora verso l' aumento della produzi'one che r enderà possibile una migliore distribuzione della ricch ezza. Le nostre pendici montane attendçmo il bosco; le nost re acque cadenti attendono di essere utili zzate . Una grande po litica di acque e di boschi; un a p oliti ca diretta a combattere la malari a n ei suoi ricettacoli di mor te; una po litica dire tta a fa r scomparire l'ana l fabetismo ch e è come la mal aria de ll o spirito ; saranno i l còmpito dei nostri sforzi, l'opera della -nostra ge nerazione 11 • Chi non applaudirebbe? !. .. . . .. Come a Roma si è sempre udita, m ogm maugurazione una voce ufficiale di Torino, così a Torino è sorta per ultima, la voce del sindaco di Roma, Ernes t~ Nathan, portante alla vecchia Capi tal~ subalpina gli auguri e i voti della_ c;ittà Ete~·na. Po 1, fra un nuovo fragore di applausi 1 sovram ~ tutto il loro seguito so·no usciti dal salone e sr son_o diretti al mao-nifìco Ponte Monumentale, dove 1I Re ha ri cevuto l'omaggio di tutti i rappresentanti esteri· poi tutti - sovrani, dignitari, autorità, invitati '.._ si sono rovesciati fuori dell 'Esposizione, dove altro non c'era, nè da fare, nè da vedere. Co 1 sicchè la giornata inaugurale si è limitata tutta alla cerimonia nel salone delle fest e, dove, nel pomeriggio, vi è statf un ~r_and_e _c<:mcerto ufficiale - e poi basta. L Espos1z10ne e maugu- . rata, ma quanto a vedervi qualche cosa .- s~ non si eccettuino il padiglione dell'Argentm8, 11 villao-o-io eritreo ed altre cose minime, bisogna aver~ 0 la pazien~a di aspettare. Si può dire - come dicevasi dell'Italia nel 186r - l'Esposi - zione è fa t ta, ma non è compiuta. Anz_i, 1:10lto meno che compiuta.. .. ma si andrà ogm g10rno compiendo. Ma già il 29, subito dopo_ l' inaugurazione, la Mos tra fu aperta al pubbhco, che l_a invase festosament e, gaiamente, e, nelle esposizioni.... quando c' è il pubblico, c'è tutto!· ·· Il pubblico è s tato di facile contentatura; ed 11 castello medioevale del 1884 - il clou di quel!' Esposizione, dovuto ai compianti Giuseppe Giacosa e pittore Avondo - ha ot ten1;1to un _nuov~ successo, com'è delle rinnovate arti med10evah, attorno alle quali la folla ha formicolato questi d_ue gi_orni. Ieri, 3o aprile, è s tato inaugurato m_ Piazza cl'Armi l'immenso Stadium - capace dr centomila persone - dove sarà, dirò così, una permanente esposizione vivente internazionale ad esaltazione dei ginnici ludi. Seimila fanciulli d'ambo i sessi, a suono di tromba, hanno eseguiti davanti ai sovrani ed agli invitati bellissim! esercizi vivamente applauditi, e questa fes~a dr vita e cli giovinezza non è stata, dirò così, conturbata che da un breve discorso cli ringraziamento 1 cl el papà della ginnastica piemontese, il marchese e deputato Compans di Brichanteau. Mentre scrivo sento suonare in strada le fanfare che salutano i sovrani, che vanno a visitare il Palazzo delle Pos te e ad inaugurare la 70" Esposizione di Belle Arti. Gente corre ali' Espo~i?ione, sul Po, dove i tedeschi inaugurano il _loro _grande Palazzo e dove si aprono, con cenmome adeguate, il Padiglione Ungherese, il ~adiglione della Città cli Parigi, il Villaggio Alpmo, la Mostra della Marina. Poi, tutti i giorni ci sarà una qualche inaugurazione fino alla fine. Non è forse bello questo?... Da farne che di Esposizioni che si inau: gurano in una sola giornata?... Così almeno tutti i giorni c'è una festa, quando non ce n' ·è due, ed anche l'ultimo giorno dell'Esposizione pot_rà essere una.. .. inaugurazione!.:. Intanto abbiamo un nuovo conte, il sindaco di Torino, ed un nuovo ministro di Stato (che fa la terna col Rattazzi e con Luzza tti) Tomaso Villa!... " Poèhe industrie appena potettero r.================================ comparire a lla prima. festa del lavoro ital iano a Firenze, nel r86r; e come par dimessa la veste di allora di fronte a ll'impone nt~ edificio industriale che qui l'Italia ha eretto per cimentarsi nel confronto coi progressi delle altre nazioni! " E già gl i effetti de l _sostanziale mutamento n e lle condizioni de lla nos tra vita si scorgono nel movimento intrinseco deila popolazione, da cui tende a sparire là mortalità economica, per · lasciare sopravvivere sola la mortalità che è dovuta al lento depe rire de ll 'organismo uma no n ell'affe rmazion e della vita. La mxtalità della popolazi one itali ana dal 3 r p er mille abitanti, n ei primi anni de l Regno, è discesa ora a poco più d el 20 per mille MARASCHINO

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