Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

122 L E ESPOSIZIONI DEL 191 r I L p A D I GLI ON E DEL p I E' M ONTE ( fot. Mol in a ril. L 'Esposizione Etnografica. a Ron~a . Ferdinando Martini che di ques ta genialissima fra le Espos izioni romane è stat o il più fervido apos tolo · tiene assai a che essa sia chiamata così, e non col titolo _di regionale, che parecchi giornali le avevano cominciato a dare. Ed ha ragione: s i t ratta infatti d'una vera Esposizione d' etnografia italiana, la quale accoglie in un duplice - e parallelo -- ordine cli edifici tutto ciò che di più caratteristico offrono nei costumi, nella vi ta, nelle tendenze comme rciali ed artist iche le nos tre varie Regioni. E ciò che ne aumenta l'interesse e l'importanza è questo: che essa riesce a fissare ques te particolarità della multiforme anima italiana, proprio quando l'anima livella trice della politica e della civiltà tende a farle scomparire in uno sfondo di tinta uniforme. , Dalla parte del nuovo Ponte Flaminio che traversando la Via Flaminia ed il Tevere unisce l'Esposizione di Belle Arti di Valle Giulia a ques ta cli Piazza d'Armi, è l'Ingresso d'onore del!' Esposizione ; il quale dà accesso a quello che fu chiamato " il Foro delle Regioni,,, e che è una grande piazza circondata da edifici essenzialmente decorativi, alti, maestosi, ricchi di CO· lonne e cli opere di scultura. La piazza è posta a specchio di un piccolo lago, sulle cui sponde sorge il vasto edificio in cui è il Salone per le · grandi riunioni ed un Teatro. Questo complesso di edifici monumentali che forma il nucleo e il centro principale dell 'Esposizione fu costruito, per opera specialmente dell' ar , chitetto Piacentini, in stile barocco romano, stile severo e grandioso, magnificamente intonato all'ambiente architettonico e monumentale di R oma. Da ques to centro partono e sono . costruiti , sopra una linea pressochè elittica i Padiglioni regionali: sopra un'altra linea elittica e3terna e naturalmente più ampia sono invece costruiti _i gruppi r egionali etnografici propriamente de tti. E questa distinzione che bisogna aver presente per aver un' idea chiara di questa Mostra e per visitarla con profitto: ed è di questi due ordini cli edifici che ora parlerò brevemente e sinteticamente, rise rvandomi di illustrarli a parte nei numeri successivi. I Padiglioni regionali sono Ve re e proprie opere d'arte, in cui il particolar carattere di ogni regione italiana fu interpretato in un edificio che si potrebbe dire " di carattere riassuntivo ,,, nel quale sono stati fusi, e per lo più con singolare felicità, gli elementi dei modelli classici di mag - giore bellezza. Nel Padiglione vene to è, per esempio, riprodotta l'elegante struttura della "Loggia di Candia ,,, sorta nell'estrema isola levan tina a cura della grande R epubblica che fu per secoli il baluardo dell'Europa contro i Turchi; ma negli ambienti intern i dell'edificio sono state sapientemente riprodotte le maggior i e più caratteristiche bellezze dell' archite ttura veneta, colla sala trevigiana del duecento, colla visione trecentesca della sala del Petrarca in Padova, con una sala quattrocentes ca dedicata al Pisanello, con una sala palladiana, e con quella sala della " Gloria di Venezia ,, , dove i più elett i artis ti venez iani, con a capo Ettore Tito, hanno rievocato nelle loro figurazioni, la meravigliosa gran - dezza civile e politica della R epubblica. E cosi nel Padiglione romagnolo-emiliano furono con grande perizia s intetizzat i tre dei più grandi e famosi edifici della Romagna e dell 'Emilia, e cioè il castello degli Estensi di Ferrara, il Palazzo dei Bentivoglio a Bologna e il T empio malatestiano di Rimini. Ma, come ho de tto, ognuno di ques ti Padiglioni merita poi, a miglior agio, un' illustrazione speciale. I gruppi etnografici caratteri s ti ci delle var ie regioni italiane sono trentase tte e si svolgono all'esterno dei Padiglioni e normalmente ad essi: ciascuno di questi ha la caratteristica architettura e le particolari singolarità costruttive degli edifici delle singole regioni. Questa parte della mostra sarà senza dubbio la più interessante per ogni categoria di visi tatori; perchè non solo essa dà con la sua s truttura una esatta visione dei caratteri esterni o archite ttonici o pittorici di ogni regione italiana, ma anche p erchè sarà " tutta in azione,, . E cioè dentro ogni s ingolo ed ificio vi saranno uomini e donne di quella regione, vest iti de i c_ostumi di quella regione ed esercitanti sotto gli occhi dei visitatori i . mes t-; cri e le industri e particolari dz· quella regione, dando · cosi al vas~issimo quadro una magnifica e cos tante animazione. Anch e i gruppi di questa mostra, tutti impor tan tissimi, meritano di esser poi singolarmente illus trat i: ora, per dare ancor più chiaramente l' idea di ciò che essi sono e che essi significano, parlerò ·brevemente di qualcuno "di ess i. Nel gruppo siciliano sarà aperta una fabbrica di quelle caratteristiche maioliche che da secoli si fabbricano a Caltagirone; ed è costruito, riproducendolo esattamente dal vero, il famoso " T eatro dei pupi ,,, ossia il T eatro delle marione tte, con le lunghe file di panche senza spalliera per .gli spe ttatori e col piccolo palcoscenico tutto aperto. Un altro gruppo assai caratteris tico è costituito eia un gruppo di case del Campidano di Cagliari e da un altro g ruppo di abituri della Sardegna montuosa. Quest'ultimo è veramente int eressantissimo: le p iccole case non hanno vere finestre e prendono una scars iss ima luce da una spec ie di piccolo abbaino: non hanno neppure cucina e camino: il fuoco s i fa a p ianterreno, in mezzo a una camera e il fumo se ne va, come può, da un foro del soffit to. Og ni casa ha un piccolo orticello in cui non manca mai l' albero del fico, e l'orticello è cinto da un rozzo muro di pi etre, al to, con gli spigoli sempre arrotondati. In queste case gli abitanti nei loro pittoreschi costumi eserciteranno le indust ri e tipiche della Sardegna, e cioè la lavorazione de l sughero e la preparazione della canepa. L'antichissima fabbrica d'armi di Gardone, nel Bresciano, è riprodotta con me ravigliosa fedeltà: il vecchio edificio, basso, tutto nero accoglie gli s tromenti e le machine ancora primitive, a nimate da un' unica ruota, le cui pale son poste in movimento dalla forza di un piccolo ruscello che scorre ali' esterno: nel g ruppo fae ntino un vasaio fabbrica g ià quei piccoli e semplici vas i di cre ta che nel Medio Evo corsero il mondo e che parvero -pe rpe tuare, in forma tanto più modes ta, le tradizion i de ll'antica e gloriosa industria fittil e dell ' 1 talia centrale. Nel gruppo napol e tano, un gruppo di casucce e di viuzze di Santa Luci a antica saranno le cara tte ristiche botteghe della vecchia Napoli, e il maccaronaro e il pizzaiolo e il friggitore di pesce venderanno la loro merce : nella latteri a di Val d'Aosta si mungeranno le vacche e si farà il burro, nel procoz·o del Lazio s i faranno le ricotte ' e le famose caciotelle. Un gruppo veneto è compos to di un palazzetto proprio veneziano, e cioè · quell'elegante palazze tto Van Axel che _si specchia sul tortuoso rio di Santa Marina, non lontano dal " Campo ,, di San Giovanni e Paolo: vecchio edificio, danneggiato dal t empo e mai res taurato, il quale ha acquistato, coi secoli, un " colore ,, veramente delizioso. Ma completano il gruppo case di Murano, in cui sarà la fornace e i vetrai lavoreranno, innanzi al pubblico, quei so ttili vetri tinti_ dei più varii colori, che sono famosi in tutto il mondo; case di Burano e cli Chioggia in cui le dom~e lavoreranno i celebri merletti; e il piccolo rio sarà percorso da una piccola gondola, e nello squero si ripareranno le barche. Riproduzioni, dunque, di vita in azione: Esposizione genialmente concepita e magnificamente attuata dei lati più caratteris tici della vita italiana più umile, più tradizionale, più carat teris tica, più pittoresca: Esposizione, dunque, bella ed originale in tutto degna della nuova Capitale d'Italia. ARTURO CALZA.

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