Le Esposizioni del 1911. Roma, Torino, Firenze (Treves)

IO LE ESPOSIZIONI DEL 1911 Le origini dell'Esposizione di Torino In fa tto di esposizioni Torino ha belle e felici tradizioni. Senza risalire alle mostre delle indus trie subalpine, a ttua te fino da quando, sotto r e Carlo Alberto, Torino non era che la capitale del piccolo Piemonte; bas ta ricordare la prima sua espos izione artistica del 1880 ; la gran mostra nazionale del 1894; l'altra pure nazionale del 1898:e quella internazionale di arte decorativa moderna, tenuta nel 1902, la prima del genere in Italia, P.er noverare altrettanti completi successi, di cui Torino è g ius tamen te altera. Così, era ben naturale che la patriottica città, accingendos i a celebrare il cinquantesimo anniversario della proclamazione del R egno d'Italia con Roma Capitale, pensasse ad indire una grande espos izione internaz ionale, nella : quale si rinnovassero, i_n più vaste proporzioni, i successi di quelle anteriori. I giornalisti L' idea prima di questa nuova esposizione cominciò a germogliare in Torino nel 1905, i giornalis ti torinesi avendo deliberato di fes teggiare il centenario della nascita di Cavour, nel 1910, con una mos tra del giornale. Poi il progetto si allargò, sul finire del 1906, dopo che Mil ano aveva appena chiusa , con buoni risultati, la sua esposizione internazionale dei traspos ti; e dopo un breve periodo di incubazione, l' idea venne effettivamente concr etata in una memorabile riunione di cittadini tenuta in Torino la sera del 14 febbraio 1907. Tutti i presenti - che erano quanto di più scelto e benemerito novera la Capitale Subalpina nella politica, nell'industria, nei commer~ ci, nel patriziato, nel mondo bancario, nella classe degli ar tis ti, dei professionisti e della s tampa - deliberarono con entusiasmo di costituirsi in Comitato Generale per organizzare una esposizione internazionale, da tenersi in Torino dal1' aprile al novembre del 191r. · A Presidente di Il Comitato quel nurne_roso Cogenerale mitato generale la risurrezione di un popolo che dopo di aver lascia te impresse nella storia orme pro fonde della s ua grandezza, giaceva da secoli avvil ito e travolto fra le vaste sue rovine. "All'atto solenne - che il Conte Camillo di Cavour, nella v iva esultanza del conseguito triunfo potè chiamare un gr1·do di' e11tusias111, o convc1~ttio in legge - seguiva pochi giorn i dopo la proclamazione di Roma"'a capitale del nuovo Regno . "Da quel giorno l'Italia ebbe a trovare nel vi ncolo della so lidarietà nazionale tutto il tesoro delle rinascenti energie, ed a nche in mezzo ai duri sagr ifi ci ed a lle a ma r ezze p ro fonde che e bbe a subi re per il coi1so lidamento della conqu is tata libertà, non fa llì mai a lla fede che l 'aveva so rretta nei pii, fi eri cimenti ed a lla promessa d i vo ler essere messaggera di pace e di civi ltà. " Homa e Torino unite in un a1nplesso fraterno, si accingono ora a celebrare nella esultanza concorde di tutte le Provincie Italia ne la r ico rren za cin quantena ria di quell a, che sarà per sempre la data· pii, gloriosa della loro storia, e pensano che nessu n'altra manifestazione possa essere pi i1 degna e rispondente a lla loro idea lità, quanto quella che si concreta in una rassegna generale dei prodotti del!' arte, cl ell ' industria e del lavoro, alla quale, come già nel recente mag nifico convegno di Milano, abbiano a concorrere con aflettuoso interesse a nche gli strani eri ed alla qua le le du e città diano accogli enza ospitale, ciascu na per la parte che meglio si convenga al carattere delle sue tradizioni. A Roma quindi la pa rte arfsti ca ed ar cheologica, a Torino quell a delle indust ri e e del lavoro . " Chiamali ora n oi, dal voto dei nost r i Concittadini e sotto gli auspici dell a Rappresentanza Comunale, all'ordinamento ed alla d irezione dell "Esposizione I n · erna - ziona le delle industri e e del la voro che a vr à luogo in Torino nel r9, r, sentiamo di dover rivolgere l.a nostra prima parola a tutti i Comuni Italiani, a t ut ti g li l sti tu t_i sèien- _ tifici, . a ~utl e le Società economiche, a tutte le Assoc ìazioni indust ri ali ed operai e, a_ll e · Camere di Commerc io, ai Comizi . Agrari, _ . ad og rri espress ione insomma· de ll'attiyit à economica ed industria le, e a quanti a mano il loro paese, chi edendo ad essi · co~ pi en~ fiducia di volere assecondare l 'opera alla quale attenderemo con tutta l ' in tens ità delle nostre fo rze, e di volern e aiuta re lo svo lgimento con tutti quei mezzi ma teriali e mo, a li che sono necessa ri perché ri esca d egna di T orino e dell 'Ita li a. " Noi ci pe rmettiamo perciò cli trasmettere a lla S. V. 1 unita scheda pregandola d , vol er raccogliere le ades ioni degli Enti che sono da lla S. V. rappresentati e dare Ella stessa quel maggior concorso che crederà p iù con veni ente sì che ci sia dato di inscrivere l'au ,orevo le di Lei nome nell 'albo dei promotori della patriott ica ma nifestazione. venne acclamato il senatore Secondo Frola, che era allora sindaco, operosissimo, di Torino; ed alla carica di vice-presidenti furono chiamati i quattro exsindac i, per tanti titoli benemeriti, senatori Rignon, di Sambuy, Casana e Badini Confalonieri. " T orino, 4 marzo 190i 71 • lL SENATORE TEOFILO Rossr, Sindaco di Torino at tuale Presidente del Comitato Generale dell'Esposizione. L'accordo con Roma P er accordi pre·- cedentemente interceduti in una riunione tenuta in Roma col s indaco di quella città, Ernesto Nathan, dal sindaco di Torino, senatore Frola e dal sen . Tornaso Villa, presidente della Comissione esecutiva torinese, era s tato appunto convenuto che per concordare le identiche iniziative sorte in Roma ed in Torino contemporaneamente, l' Esposizione sarebbe s tata, idealmente, una sola, ma Roma si sarebbe assunta l'organizzazione della mostra internazionale di Belle Arti ed Archeologica, mentre in Torino sarebbe stata convocata soltanto la mostra internazionale dell'industria ~ del lavoro. La deliberazione della ele ttissima assemblea fu immediatamente comunicata a Sua Maes tà il R e, che, formulando gli auguri più espressivi, acce ttò l'alto patronato dell'Esposizione. · · Il sel)atore Frola ebbe dall'assemblea l'incarico di provvedere a cos tituire la Commissione Esecutiva, la quale fu immediatamente composta così: Tomaso Vj lla, presidente ; Antonio Bianch i, Enrico Boyer, Delfino Orsi, T eofi lo Rossi, vicepresidenti; Giacomo Albertini , F erdinando Bocca, Edoardo Rossi , Riccardo Brayda, Emanuele Campredon d_'Albareto, R iccardo Catt aneo, A lberto Canvin, Emanuele Costa di Po longhera, Edoardo DaneÒ, Cesare Ferrere di Cambiano, Paolo Gazzelli Brucco , Ignazio Marse rigo Bastia, F e li ce Paniè, Giovanni Sacheri, Lodovic_o Scarfiotti, Vittorio Sclopis. Tutti nomi chiarissimi nella s toria o nella a,ttività contemporanea del Piemonte, tutti uomini validamente esperimenta ti alla vita pubblica, nelle industrie, nelle amministrazioni locali, e con alla tes ta Tomaso Villa, un ve terano delle battaglie vittoriose che· l'indus tria italiana ha combattute in Torino, in Italia e all'estero sui laboriosi campi delle Esposizioni. La Commissione Esecutiva non perdeva tempo ; con primo appello stituivasi immediatamente, e già il 4 marzo 1907 diramava _questq patrfottico appello: Eg;egio Signore . "Nel giorno memorando del 2 7 marzo r86r, acclamata dal plauso unanime delle Camere legislative, si levava dall'antica Reggia di To rino la voce poderosa di Vittorio Emanuele JI a proclamare in faccia a l mondo l'avvento dell'Unità Nazionale e per essa In base a ques to accordo, i sindaci di Roma e di Torino pubblicarono il 15 gennaio 1908 il manifes to collettivo, riprodotto a pag. 4, nell'articolo dedicato alle origini dell'Esposizione di Roma. Come la mos tra di Torino veniva posta sotto l'alto patronato di Sua Maestà il Re, così la Commissione Esecutiva conferiva la propria pres idenza onoraria al principe Emanuele Filiberto, duca d'Aosta, che l'acce ttava col maggiore · buon volere, continuatore in Torino, come cittadino, delle belle tradi zioni lasciatevi dal duca Amedeo, suo padre. Il capitale L'Esposizione indetta da Torino sorgeva con tutti i carat teri di una coraggiosa inizi a tiva privata : in fatto il capitale dell'Esposizione è costituito da azioni da roo lire ciascuna, rimborsabili, per intero o ·proporzionalmente, a liquidazione finita, e la cui esazione è avvenuta a rate nel 1908, 1909, 19ro. A tutt'oggi la sottoscrizione oltrepassa i sei milioni. Inoltre lo Stato ha deliberata una sovvenzione di un milione e mezzo; un altro milione e mezzo è stato dato dal Municipio di Torino, indipendentemente dalla concessione del terreno; 400 mila lire furono date:dal Comitato_;dell'Esposizione del

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